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Udire immagini. Toccare suoni. Deprimazioni verbali e filosofia del linguaggio

“…Nella storia della riflessione sul linguaggio l’oggetto “lingua” è empre stato considerato un’entità inseparabilmente e per definizione “storico-naturale”. Tra i due punti di vista quello naturale è sempre risultato di più chiara interpretazione. Lo studio della dimensione “naturale” del linguaggio si è intrecciato sempre con quello della struttura biologica dell’individuo, con la fisiologìa dell’apparato vocale, con la semiotica della voce, con i processi onto e filogenetici di sviluppo dell’organismo parlante. In età moderna questo punto di vista si è concentrato anche sui rapporti tra struttura dell’articolazione vocale e struttura biologica del cervello. La dimensione “storica” della lingua ha, invece, prodotto sempre una pluralità di interpretazioni. L’ontogenesi della “storicità” ha significato, di volta in volta, il ruolo dell’apprendimento, dell’ambiente, del contesto, nella formazione delle categorie verbali. Nella sua dimensione filogenetica “storicità” ha significato il ruolo della tradizione, degli apparati strumentali di affermazione e rasmissione delle lingue, insomma, per usare le parole di De Mauro, l’intrinseca “politicità” del linguaggio…” Leggi tutto cliccando qui


 

Newsletter della Storia dei Sordi n.63 del 28 giugno 2006

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