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L’albero di rami senza vento di Renato Pigliacampo (Newsletter della Storia dei Sordi n.184 del 15 febbraio 2007)

Il grande Renato Pigliacampo, noto poeta e psicologo di Porto Recanati, ritorna alla poesia che ha realizzato alle stampe una nuova raccolta di poesie “L’albero  di rami senza vento”, testo della maturità poetica dove sono presenti tutti i  temi della sua poesia: la donna musa e   madre, i luoghi natii e il Silenzio.
La Presentazione è del presidente del Consiglio Comunale di Macerata,  il poeta, Giammario Maulo “Quando il silenzio si apre un varco dentro la parola”. «… il testo della maturità poetica di Renato Pigliacampo: poeta del Silenzio e del riscatto da una condizione di svantaggio che diventa amore per la vita e insegnamento… Ci sono tutti i grandi temi della sua poesia.»

Speranza di vivere.
Quando nel mio Silenziogli occhi tendo sulle tue labbra
per decodificare la parola amore
già so d’aver visto il paradiso
perché mi rinnovo nel camino
di speranza e nuova vita.

Dal copertina di 4^ pagina del suddetto libro. Il volume potrà essere richiesto alla Casa Editrice Iuculano oppure scrivere via email all’autore.

La voce, il suono, il canto
O sera che scendi
scendi
e cali
e avvicini la mia collina
(collina or desolata
dei miei mezzadri ferrigni
donne e uomini recitanti Pater e Ave)
rivedo, a te rivengo
insieme ai figli adulti;
d’improvviso mi stacco solo e pensoso.
Qui ho recitato l’alba di vita:
e i contadini di valle
sanno di me di allora
e di poi.

Non tutto è perduto!
C’è un soffio di brezza di mare
che dal porto ascende
le colline sin qui;
c’è la quercia sempre uguale;
c’è il lago che specchia negli occhi
tutte le albe di Bagnolo;
c’è un via vai di tabaccoli (1) e vergari (2)
che s’incamminano col bestiame
per la fiera di Recanati;
c’è al bivio la scuola rurale
dove il piccolo poeta
iniziò il viaggio con le aste e le macchie
d’inchiostro sullo zinale;
c’è sulla strada il sogno
e la speranza oltre l’Appennino
e la mia voce nel suono e canto.

1. Nella mezzadria l’addetto al governo del bestiame.
2. Il capo della mezzadria dal quale ognuno della casata prende ordini.

da Renato Pigliacampo, L’albero di rami senza vento, Iuculano editore, Pavia, 2006.
Fonte: il blog di Renato Pigliacampo

nw184 – 2007


Newsletter della Storia dei Sordi n.184 del 15 febbraio 2007

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