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Doposcuola a domicilio per gli alunni sordi e anche gli udenti figli di genitori sordi di Lombardia (Newsletter della Storia dei Sordi n.328 del 5 ottobre 2007)

L’iniziativa è dell’Ente nazionale Sordi, Consiglio Regionale Lombardia, che ha ottenuto dalla Regione Lombardia 900mila euro per i prossimi tre anni. ’’Si garantisce un aiuto personalizzato che si aggiunge a quello che ricevono a scuola’’

Doposcuola a domicilio per gli alunni sordi lombardi. Sono già un centinaio, che ogni settimana, per tre ore, vengono aiutati nelle loro case da insegnanti di sostegno per recuperare quelle materie in cui non vanno bene. L’iniziativa è della sezione lombarda dell’Ente nazionale sordi (Ens), che ha ottenuto dalla Regione 900mila euro per i prossimi tre anni. “È la prima volta che viene istituito un servizio di questo genere – spiega Valeria Bollani, coordinatrice del progetto -.

È destinato ai bambini sordi e anche a quelli udenti ma figli di famiglie sorde”.
L’Ens stima che in Lombardia siano circa 300 gli alunni, dai 3 ai 18 anni, potenziali destinatari del doposcuola. In classe sono di solito aiutati da un insegnante di sostegno e da un assistente alla comunicazione (che traduce nella lingua dei segni; ndr). “Spesso hanno difficoltà nello stare al passo con gli altri -sottolinea Valeria Bollani -. Con il doposcuola si garantisce un aiuto personalizzato che si aggiunge a quello che ricevono a scuola”. Nelle case degli studenti andranno le stesse insegnanti di sostegno. “Solo in qualche caso ricorriamo a personale nuovo, che comunque deve avere le competenze opportune”, conclude Valeria Bollani. Per informazioni: enslombardia.it (dp)

Fonte Superabile.it  (Milano 5 ottobre 2007) nw328

 


 

Newsletter della Storia dei Sordi n.328 del 5 ottobre 2007

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