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Sordità per 5 milioni Italiani, si guarda a staminali (Newsletter della Storia dei Sordi n. 487 dell’ 8 maggio 2008)

ROMA – Circa cinque milioni di italiani hanno problemi di udito e ogni anno più di mille bambini nascono con una sordità congenita: se una maggiore diffusione della lingua dei segni è la soluzione a breve termine, a lungo termine si guarda alla possibilità di utilizzare le cellule conservate nelle banche internazionali del cordone ombelicale, frutto di donazioni, per riparare i danni dell’organo interno dell’orecchio, la coclea. Sono le proposte lanciate oggi a Roma, nella prima conferenza nazionale sulla sordità. Organizzato dall’Ente Nazionale Sordi in collaborazione con l’università di Roma La Sapienza, l’incontro intende mettere in luce lo stato dell’arte su sordità, a partire da problema sociale della lingua dei segni”, hanno detto i professionisti dipartimento medico scientifico dell’ente.

Sulla diffusione della lingua dei segni, hanno precisato, esiste un disegno di legge che aspetta di essere convertito. Nel frattempo si guarda a possibili sostituti di tecniche invasive, come impianti cocleari e protesi. “Una possibile soluzione potrebbe venire dall’uso delle cellule del cordone ombelicale”, hanno osservato gli esperti dell’ente, che propongono di finanziare attraverso le donazioni del cinque per mille un progetto di ricerca sull’uso delle staminali del cordone. Il progetto, hanno spiegato, dovrebbe essere condotto in collaborazione con la banca del cordone dell’università La Sapienza. “Al momento sono disponibili dati relativi a esperimenti fatti all’estero su animali”, ha detto la responsabile della banca, Gabriella Girelli. “I risultati sono promettenti – ha concluso – e ci auguriamo che presto possa diventare possibile pensare a un passo in avanti verso la sperimentazione clinica”.  (ansa)


Staminali : Sordità, proposto un progetto che utilizzi cellule del cordone ombelicale

Nella prima conferenza nazionale sulla sordità tenuta oggi (8 maggio, n.d.r.) a Roma si apre alla proposta di utilizzare le cellule staminali conservate nelle banche internazionali del cordone ombelicale, frutto di donazioni, per curare i danni dell’organo interno dell’orecchio, la coclea.

Oggigiorno in Italia sono quasi cinque milioni i soggetti che hanno problemi di udito ed ogni anno circa mille bambini nascono con una sordità congeniti.

Nell’incontro organizzato dall’Ente Nazionale Sordi in collaborazione con l’università di Roma La Sapienza si cerca di mettere in luce lo stato dell’arte su sordità, a partire dal problema sociale della lingua dei segni”.

Rispetto alla diffusione della “lingua dei segni”, esiste un disegno di legge che aspetta di essere convertito. Nel frattempo si guarda a possibili sostituti di tecniche invasive, come impianti cocleari e protesi. “Una possibile soluzione potrebbe venire dall’uso delle cellule del cordone ombelicale”, hanno osservato gli esperti dell’ente, che propongono tra l’altro di finanziare tale progetto di ricerca sull’uso delle staminali del cordone attraverso le donazioni del cinque per mille. Il progetto, dovrebbe essere condotto in collaborazione con la banca del cordone dell’università La Sapienza, il cui responsabile, Gabriella Girelli ha affermato che  “I dati disponibili riguardanti i risultati di esperimenti fatti all’estero su animali, sono promettenti e ci auguriamo che presto possa diventare possibile pensare a un passo in avanti verso la sperimentazione clinica”.  G.A.  – Fonte agenziaradicale.com

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Newsletter della Storia dei Sordi n. 487 dell’ 8 maggio 2008

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