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Patto europeo per la salute mentale (Newsletter della Storia dei Sordi n. 522 del 20 giugno 2008)

Patto europeo per la salute mentale . A Bruxelles Androulla Vassiliou, Commissario responsabile per la Salute, inaugura il Patto europeo per la salute e il benessere mentale in occasione della conferenza ad alto livello sulla salute mentale che si è tenuta il13 giugno 2008 a Bruxelles.

Il Patto, varato dalla Commissione europea in collaborazione con la Presidenza slovena e con l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità, è un invito ad agire in partenariato.

Il Patto, mentre prende atto delle sfide che si dovranno cogliere per affrontare il problema della salute mentale, suggerisce di mettere in comune le esperienze maturate in tutta l’UE al fine di sviluppare raccomandazioni concordate per interventi in 5 ambiti chiave:

– prevenzione del suicidio e della depressione
– salute mentale tra i giovani e istruzione
– salute mentale sul lavoro
– salute mentale tra gli anziani
– lotta contro l’esclusione sociale.

La depressione è uno dei disturbi mentali più diffusi e gravi. Dati provenienti dagli Stati membri dell’UE occidentali e meridionali indicano una prevalenza nell’arco della vita di forti depressioni nel 9% degli uomini adulti e nel 17% delle donne adulte. L’impatto di tale disagio sulla qualità della vita può corrispondere a quello di una grave malattia fisica (ad es., un grave ictus). Il suicidio è una delle principali cause di morte prematura in Europa: nel 2006 è stato all’origine di 58.000 decessi (più degli incidenti stradali che nello stesso periodo hanno provocato 50.000 decessi). Il 90% dei suicidi è legato a disturbi mentali.

Il costo economico della depressione nell’UE è stato stimato a 235 EUR per abitante nel 2004 (pari a 118 miliardi di euro nell’UE 25 e nei paesi dell’EFTA). I costi diretti a carico dei sistemi sanitari negli Stati membri sono elevati e diventano sempre più problematici. La quota maggiore dei costi, pari al 65%, ricade su settori al di fuori di quello sanitario. Si stima che circa il 50% dei disturbi mentali abbia origine nell’adolescenza: pertanto le organizzazioni che si occupano dei giovani devono essere attrezzate per riconoscerne i sintomi e reagire tempestivamente.

Nella nostra società che invecchia è viva l’esigenza di far fronte alla crescente prevalenza delle malattie mentali nella popolazione anziana, causata sia da patologie legate all’età (quali demenza senile e depressione), sia all’indebolimento della rete di sostegno sociale.

La Conferenza e il Patto costituiscono un follow up della consultazione in merito al “Libro verde” sulla salute mentale presentato dalla Commissione nell’autunno 2005. Più di 230 contributi scritti (tra cui una risoluzione del Parlamento europeo e diverse riunioni di consultazione) hanno rivelato un forte consenso affinché si intensifichino gli sforzi al fine di rendere maggiormente visibili le problematiche della salute mentale e di creare opportunità di scambio e di cooperazione per affrontare le sfide comuni.  – Fonte: Commissione europea  – nw522


 

Newsletter della Storia dei Sordi n. 522 del 20 giugno 2008

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