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A sessant’anni dalla “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”: il convegno del Cidue a Roma (Newsletter della Storia dei Sordi n. 594 del 27 novembre 2008)

A sessant’anni dalla “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”: il convegno del Cidue a Roma.

Quali conquiste e quali sfide per le persone con disabilità? Questo l’interrogativo a cui cercherà di rispondere il Consiglio italiano dei disabili per i rapporti con l’Unione Europea. Tre le relazioni principali: la prima sul cammino percorso dalla Dichiarazione universale alla Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili; la seconda sui contenuti della Convenzione stessa e la terza sull’impegno del Governo italiano per la sua ratifica e attuazione.

ROMA – “A sessant’anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani: quali conquiste e quali sfide per le persone con disabilità?”: questo il titolo del convegno organizzato dal Consiglio italiano dei disabili per i rapporti con l’Unione Europea (Cidue), che si terrà il giorno 26 novembre presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Marini, a Roma.

“Abbiamo la legislazione più completa d’Europa – dichiara Tommaso Daniele, presidente del Cidue – ma ancora troppo spesso le leggi esistenti sono lontane dal venire attuate. Questa riflessione deve servire a far cultura sulle problematiche dei disabili e sui lori diritti”.

Il Convegno verterà su tre relazioni principali: la prima vuole analizzare il cammino percorso a partire dalla Dichiarazione universale sui diritti umani fino alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e al Piano di azione sulla disabilità del Consiglio d’Europa; la seconda verterà sui contenuti della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, il suo rapporto con gli altri trattati e convenzioni Onu, i suoi principi, la sua struttura, i suoi punti di forza e di debolezza. La terza invece, approfondirà l’azione che il Governo italiano intende intraprendere per la ratifica e l’attuazione della Convenzione Onu.  Fonte: superabile – nw594


 

Con una conferenza stampa presso la sala stampa del Senato è stato presentato il Convegno organizzato dal Cid.Ue. (Consiglio Italiano dei Disabili per i Rapporti con  l’Unione Europea) dedicato ai 60 anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nel corso della conferenza, è stato fatto il punto sulla situazione della disabilità in Italia, anche alla luce della ratifica della Convenzione ONU rimasta ancora non applicata nel nostro Paese.
“Chi vede la disabilità come un problema – ha detto Ida Collu, durante la presentazione alla Stampa – non ha capito niente della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Chi vede la disabilità come una risorsa ha compreso che lo Stato da un punto di vista finanziario, economico, filosofico investe e trae benefici da costi minori per ciò che riguarda l’assistenza, la cura, la malattia. Perché molte volte la disabilità è vista come una malattia, ma non è vero, non è così”.

L’incontro, moderato dalla giornalista Maria Luce Tommasi di Rainews24, ha visto la partecipazione del Presidente del Cid.Ue., Tommaso Daniele, del Presidente dell’ENS e Vicepresidente Cid.Ue., Ida Collu, dei rappresentanti di Save The Children e di Amnesty International, nonché della Senatrice Cinzia Bonfrisco, PDL e dell’Europarlamentare del PDL Maddalena Calia.  (Fonte: ENS.it)

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 “Il Governo ratifichi la Convenzione Onu”: l’appello del Cid.Ue

Il presidente Daniele: “E’ strano che un Paese civile come l’Italia non abbia ancora concluso questo processo iniziato con il governo Prodi. Il 10% della popolazione mondiale è costituita da disabili, siamo la più grande minoranza del mondo”. A Roma il convegno “A 60 anni dalla dichiarazione universale dei diritti umani: quali conquiste e quali sfide per le persone con disabilità?”

ROMA – “Il governo ci deve dire quali iniziative intende assumere per ratificare la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, approvata dalle Nazioni unite nel 2006. E’ strano che un Paese civile come l’Italia non abbia ancora concluso questo processo iniziato con il governo Prodi” e non giunto a buon fine a causa della caduta dell’esecutivo. Il presidente del Consiglio italiano dei disabili per i rapporti con l’Unione europea (Cid.Ue), Tommaso Daniele, ha parlato ieri nel corso di una conferenza stampa al Senato, in cui viene presentato il convegno “A 60 anni dalla dichiarazione universale dei diritti umani: quali conquiste e quali sfide per le persone con disabilità?”, in corso oggi a Palazzo Marini.

Ora, dice Daniele, “abbiamo questa Convenzione che non è più concepita con il concetto di assistenza ma con quello dei diritti umani, però adesso i governi la devono ratificare e attuare. Questo è il nostro obiettivo e quando lo avremo raggiunto solo allora ci saremo presi un posto nella società e non saremo più cittadini di serie B”. Anche perché, ricorda, “il 10% della popolazione mondiale è costituita da disabili, siamo la più grande minoranza del mondo”.

Ida Collu, vice presidente del Cid.Ue e presidente dell’Ente nazionale sordi, riflettendo sui 60 anni che sono trascorsi dall’approvazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, dice che sarebbe “più facile dire cosa non è stato fatto” dal mondo politico. Ma soprattutto “manca la consapevolezza e il pieno convincimento che la disabilità è una risorsa e non un problema e chi lo vede come un problema non ha capito nulla dei diritti dell’uomo”.

Per Ida Collu, c’è ancora molto da fare nel nostro Paese. E fa qualche esempio: “Manca la ratifica della convenzione Onu, manca il riconoscimento ufficiale della lingua dei segni, manca la sottotitolazione completa dei programmo televisivi. Troppo spesso siamo trascurati e non ci danno voce”. Insomma, dice, “il parlamento deve cambiare rotta e domani ragioneremo insieme per capire ciò che c’è da fare per arrivare a un salto di qualità. Sono 100 anni che aspettiamo”. E con amarezza ricorda che “nel 1940, non nell’800, i ciechi e i sordi erano considerate persone incapaci di intendere e volere”.

Per quanto riguarda l’Unione europea e la Convenzione Onu da ratificare aggiunge: “Se si fermano è perchè non hanno la consapevolezza della ricchezza della diversità. Il nostro non sarà un urlo di protesta ma la fermezza dignitosa di chi reclama diritti negati fino a oggi”. L’europarlamentare del Pdl, Maddalena Calia, interviene per sostenere questa battaglia “e mi auguro che il nostro governo si impegni” per la ratifica. Un impegno che, invece, Cinzia Bonfrisco (Pdl), segretario della presidenza di Palazzo Madama, assume anche nome del Senato: “Onoreremo l’impegno di ratificare la Convenzione Onu nel più breve tempo possibile”.

Questo, dunque, uno dei temi che sarà affrontato domani a Palazzo Marini a partire dalle 10 e 30. Tre le relazioni previste. Una sul cammino sin qui percorso a partire dalla Dichiarazione universale dei diritti umani fino alla Convezione Onu; una sui contenuti della Convenzione Onu (principi, punti di forza e debolezze); e l’ultima sull’azione che il governo intende intraprendere per la sua ratifica e attuazione. Per il governo interverrà il sottosegretario alla Salute Francesca Martini. Fonte: superabile.it  – nw594


Newsletter della Storia dei Sordi n. 594  del 27 novembre 2008

 

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