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Incontro con le Associazioni dei disabili dell’Osservatorio Permanente (Newsletter della Storia dei Sordi n. 696 del 29 maggio 2009)

Incontro con le Associazioni dei disabili dell’Osservatorio Permanente.
Il giorno 7 aprile 2009 il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha  riunito convocato le Associazioni dei disabili dell’Osservatorio Permanente per discutere il seguente o.d.g.: illustrazione dello schema di regolamento sulla formazione iniziale dei docenti con particolare riferimento alle tematiche inerenti gli alunni con disabilità.
Sono state presenti anche l’AIES e la FIACES con i rispettivi Presidenti.
Il Ministro è stato assente perché impegnato per l’emergenza del terremoto in Abruzzo. Quindi i lavori sono stati condotti dal Consigliere del Ministro Max Bruschi che ha illustrato (senza per altro presentare nulla di scritto) i contenuti del regolamento sulla formazione iniziale dei docenti curricolari e di quelli per il sostegno, che il Ministero intende emanare.
Ha informato che nel curricolo formativo dei futuri docenti curricolari per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria, un decimo di esso (trentadue crediti didattici) dovrà riguardare le problematiche della didattica degli alunni con disabilità, mentre in quello dei futuri docenti della scuola secondaria sono stati inseriti solo sei crediti didattici, originariamente inesistenti. Per la specializzazione dei futuri docenti per il sostegno, infine, sono previsti sessanta crediti didattici.
Sulla specializzazione, il Dr. Bruschi ha chiesto alle associazioni se preferivano continuare ad avere la specializzazione – ferma restando l’appartenenza di tali docenti alle rispettive classi di concorso – o  se preferivano istituire un’apposita nuova classe di concorso, come previsto dall’articolo 14 della Legge 104/92.
Dal dibattito è emerso che va riconsiderata la possibilità di una nuova classe di concorso, onde evitare tutta una serie di storture legate all’utilizzo del sostegno per altri scopi di carriera.
Inoltre è stato richiesta la necessità di aumentare i crediti per i futuri docenti di scuole secondarie, poiché gli alunni con disabilità che vi accedono devono trovare la stessa attenzione e preparazione della scuola primaria.
E’ emersa nuovamente di porre attenzione alle specificità di diverse tipologie di minorazioni – ciechi, sordi, Down, autistici, cerebrolesi, spastici, dislessici ecc. – ed è stato proposto di utilizzare l’Intesa della Conferenza Stato-Regioni del 20 marzo 2008, che all’articolo 4 prevede l’opportunità di istituire – presso ogni ambito territoriale corrispondente al Piano di Zona di cui all’articolo 19 della Legge 328/00 – scuole particolarmente attrezzate per la formazione di docenti che rispondano ai bisogni educativi e didattici degli appartenenti a ciascuna tipologia di minorazione. Queste scuole non dovranno riportare alla scuole speciali, ma dovranno assegnare di anno in anno i docenti  specializzati – e così aggiornati – alle scuole  dell’ambito territoriale dove si troveranno gli alunni disabili.
Comunque, in estrema sintesi, il dibattito si è incentrato su alcuni problemi, che appaiono ormai obsoleti, ma sempre presenti, quali.
1)     Assoluta necessità espressa da tutti i presenti di una preparazione specifica iniziale e in servizio dai docenti di sostegno. La situazione attuale è stata giudicata critica e lesiva dei diritti educativi per molti alunni in difficoltà.
2)     Il processo di integrazione va difeso, ma necessita di una riconsiderazione globale.
3)     La necessità che tutti i docenti curriculari conoscano i problemi della disabilità, proprio per favorire e garantire l’integrazione.
4)     Opportunità di dare vita a Scuole Polo per garantire una formazione costante dei docenti specializzati

L’ AIES e la FIACES hanno fatto presente che molte di queste osservazioni si ripetono ormai da quaranta anni e che non hanno trovato una soluzione. Così facendo si rischia di produrre gravi danni agli alunni in difficoltà, perché, continuando ad affermare “diritti teorici” e non andando a verificare le varie “diversità” per dare loro risposte specifiche, non facciamo altro che prorogare nel tempo le problematiche non risolte. L’affermazione del “diritto assoluto” può generare nella realtà dei fatti delle gravi “esclusioni” e quindi, di fatto, produrre il “non diritto”.
Nello specifico della sordità, dopo aver richiamato l’attenzione sul fatto che il sordo è una persona integra a livello intellettivo e quindi potenzialmente in grado di accedere ai più alti traguardi educativi e formativi, è stato sottolineato il fatto che parlare di “docente di sostegno” per i sordi è improprio e riduttivo, in quanto questi alunni hanno diritto ad avere docenti esperti nelle varie discipline, ma specializzati e capaci di relazionarsi con essi attraverso tutti i linguaggi possibili. Questo è un sacrosanto diritto, come per l’udente e quindi da tutelarsi, senza paraventi o falsi egualitarismi. Non si può giustificare una soluzione diversa, come nella realtà avviene, solo perché ci troviamo di fronte ad un numero esiguo di sordi, per cui non è possibile dare loro tutti gli insegnanti curriculari specializzati. SE questo è il problema, allora vanno trovate soluzioni diverse, che l’AIES e la FIACES hanno indicato nei loro documenti, che ancora non hanno trovato risposte, né positive, né negative e sui quali sarebbe opportuno aprire un dibattito serio.
Sulla formazione dei docenti specializzati è stato ricordato che l’AIES e la FIACES hanno elaborato, insieme alla FIADDA e all’ENS, un documento che rappresenta la propria proposta operativa, come pure un Modello di scuola integrata, che ritengono più qualificata e meno costosa della semplice integrazione e vede la realizzazione di “Centri Risorse” che rappresentano ciò che molti vanno sostenendo con le “Scuole Polo” (vedi: www.aies.it e www.fiaces-onlus.org).
E’ stato pure ribadita la necessità – più volte evidenziata anche in passato – di lavorare in sottocommissioni secondo le tipologie di handicap, in quanto in assemblea generale non è possibile approfondire le specifiche esigenze e si rischia- come poi avviene ogni volta – di ripetere le stesse generiche affermazioni.

Considerazioni personali
Dall’incontro abbiamo ricavato, come Presidenti dell’AIES e della FIACES, queste osservazioni, che possono essere anche solo delle sensazioni, ma  sembrano molto veritiere:
a)     Ormai da anni ogni volta ricominciamo d’accapo ad elencare le cose che non vanno, ma non riusciamo a tradurre nulla in operosità;
b)    Si difende l’integrazione come grande conquista di civiltà e di diritto, ma poi tutti siamo, in vario modo, scontenti di ciò che otteniamo e vogliamo rivedere l’intero impianto;
c)     Si rivendica la necessità che tutti i docenti siano preparati ad affrontare l’handicap e che i docenti di sostegno siano specializzati negli specifici handicap, ma non guardiamo seriamente alla realtà, soprattutto oggi in cui versiamo in gravi difficoltà economiche;
d)    Vengono denunciate delle situazioni – e sono molte – al limite dell’illegalità, ma nessuno ha il coraggio di richiedere delle verifiche serie sulla qualità dell’integrazione, che non siano solo numeriche e demandate alle singole realtà scolastiche. L’AIES e la FIACES da anni fanno questa richiesta, ma non sono state mai prese in seria considerazione: ciò non significa mettere in discussione l’integrazione, ma verificare quali correttivi apportare, perché non si risolva in definitivo svantaggio proprio per i più bisognosi;
e)     All’interno delle varie tipologie di handicap sono sorte varie Associazioni, che nella realtà sono spesso su posizioni molto diverse tra loro, come è emerso anche durante la riunione. Questa realtà è ormai cronica nel campo della sordità ed anche questa volta è esplosa violentemente, tanto che il rappresentante dell’ENS, il Dr. Pigliacampo, si è fortemente risentito su alcune affermazioni da parte del rappresentante della FIADDA, il Dr. Cotura, e se ne è andato in segno di protesta. Tutto ciò – come da tempo l’AIES e la FIACES cercano di dire – è fortemente deleterio e controproducente  per i sordi: non è più sostenibile questa contrapposizione di visioni tra le Associazioni dei sordi, perché ciò produce solo danni e non dà credibilità alle proposte avanzate. Purtroppo anche in seno ad altra categorie di handicap si sta verificando la stessa cosa, per cui è necessario una riflessione seria su tutta questa materia.
Il Presidente FIACES Dr. Lucio Vinetti
Il Presidente AIES Prof. Marino Bennati
nw696


Newsletter della Storia dei Sordi n. 696 del 29 maggio 2009

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