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Regina Silvia di Svezia e i Sordi… (Newsletter della Storia dei Sordi n. 708 del 29 giugno 2009)

La Regina Silvia di Svezia conosce la Lingua dei Segni Svedese e l’ha sempre sostenuta, e con la propria sensibilità attenzione si occupa delle iniziative a favore delle persone con disabilità. L’ENS ha informato questa iniziativa attraverso il giornale La Settimana del Sordo negli anni ottanta.

Ecco l’alfabeto di dattilologia della lingua dei segni svedese.

Lingua dei Segni Svedese (Dattilologia) dal sito della Storia dei Sordio

Biografia di Silvia di Svezia da Wikipedia
Silvia Renate Sommerlath è nata il 23 dicembre 1943 ad Heidelberg, in Germania. I suoi genitori sono l’uomo d’affari tedesco Walther Sommerlath ed Alice Soares de Toledo, originaria della città brasiliana di São Paulo. Poco dopo al sua nascita, a causa della seconda guerra mondiale, l’intera famiglia emigrò a São Paulo, rimanendovi fino al 1957. Ritornata in Germania, Silvia si laureò in lingue a Düsseldorf nel 1963. Per un breve periodo ha poi lavorato al consolato tedesco in Argentina. Nel 1972 ha partecipato all’organizzazione dei giochi olimpici di Monaco di Baviera. Durante i giochi ha incontrato il Re di Svezia Carlo XVI Gustavo, innamorandosi di lui. La coppia annunciò ufficialmente il loro fidanzamento il 12 marzo 1976, e il loro matrimonio avvenne il 19 giugno dello stesso anno a Stoccolma. In quell’occasione la casa reale invitò gli ABBA ad esibirsi per la vigilia del matrimonio ed il gruppo presentò in anteprima mondiale uno dei suoi più grandi successi, “Dancing Queen”. Con il matrimonio, Silvia ha assunto il titolo di Sua Maestà la Regina Consorte di Svezia.
Attività
Silvia di Svezia ha solo un ruolo di rappresentanza accanto al marito. Tra i suoi compiti c’è quello di accompagnare il re durante le visite ufficiali in Svezia e all’estero.
Silvia parla sei lingue: svedese, tedesco, portoghese, inglese, spagnolo e francese. Fra i suoi interessi personali è degna di nota la sua passione per il volontariato, espressa mediante diversi enti:
La Casa Silvia (Silviahemmet) allo scopo di educare il personale infermieristico circa la cura della demenza senile, così come la ricerca clinica riguardante questo male.
Il Fondo dell’Anniversario della Regina Silvia (Drottning Silvio Jubileumsfond), che sostiene la ricerca a sostegno dei bambini disabili.
Il Fondo del Matrimonio della Famiglia Reale (Kungaparets Bröllopsfond), che sostiene la ricerca per i giovani sportivi disabili.
È membro fondatore dell’Organizzazione Mondiale per i Bambini, che lavora per migliorare le condizioni di vita dei bambini di tutto il mondo.
È membro onorario della Mentor Foundation, che opera contro la droga.
La regina fa inoltre parte di altre trenta organizzazioni minori, sempre nel campo del volontariato.

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Visualizza il sito ufficiale della Famiglia Reale di Svezia

 


La Regina di Svezia all’isola Tiberina
In presenza di S.M. la Regina Silvia di Svezia, si è svolta martedì 24 marzo (2009, n.d.r.), presso l’Ospedale San Giovanni Calibita “Fatebenefratelli” all’Isola Tiberina di Roma, la Conferenza Italo – Svedese sul tema della sordità infantile e dei bambini con impianto cocleare.
Dopo i saluti di benvenuto del Direttore Generale dell’Ospedale Carlo Maria Cellucci e del Vice Presidente Operativo Fra Rudolf Knopp, la Regina ha ribadito la sua particolare sensibilità a questo tema, certa che anche questo tipo di incontri saranno utili in futuro per l’evoluzione delle tecniche a sostegno del deficit uditivo dei bambini.
Al termine della visita, S.M. la Regina ha visitato la mostra di ausili tecnici per disabili che resterà accessibile al pubblico nell’Ospedale per le prossime due settimane.
I lavori della Conferenza sono quindi proseguiti con gli interventi di medici italiani e svedesi sul tema dell’impianto cocleare e sulle altre tematiche assistenziali per il sostegno ai bambini con sordità  .
L’impianto cocleare è un dispositivo che fornisce impulsi elettrici direttamente alle fibre del nervo acustico: gli impulsi, una volta raggiunto il cervello vengono interpretati come suoni, favorendo la relazione col mondo esterno e l’apprendimento del linguaggio comunemente parlato. Viene applicato nei casi di sordità profonda in adulti e bambini.
Su questo tema hanno quindi dibattuto Eva Karltorp, Direttore del Dipartimento per l’impianto cocleare presso l’Università di Karolinska (Svezia), con un intervento sull’ impianto cocleare precoce e bilaterale all’Ospedale Karolinska; Marco Radici, Direttore dell’U.O.C. di Otorinolaringoiatria al Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina, con una presentazione sull’importanza dello screening audiologico neonatale; Carol Flexer, Professore Emerito NOAC Audiology, Università di Akron, USA, sulla necessità dell’impianto precoce; Cristina Bregola, che si occupa di Audiologia e Foniatria all’Ospedale Mater Dei, dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, sul ruolo della famiglia nel metodo uditivo-verbale; Ann-Charlotte Wrennstad Gyllenram, dell’Associazione per bambini con impianto cocleare “Barnplantorna” di Göterberg (Svezia), sulla loro esperienza di sostegno a  genitori e operatori. Hanno moderato i lavori Marianne Bengtsson Agostino, Docente di Salute Pubblica all’Università di Tor Vergata (Roma) e  Rocco Agostino, Direttore dell’U.O.C. di Pediatria, Neonatologia e Terapia Intensiva all’Isola Tiberina.
Il Nosocomio ha accolto con piacere questa iniziativa per l’attenzione che offre da anni sia alla patologia infantile sia alle patologie degli apparati sensoriali.
Grazie alla collaborazione tra l’ostetricia, la pediatria e l’otorinolaringoiatria, l’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina provvede ad uno screening audiologico di tutti i suoi neonati (circa 4.500 bimbi ogni anno), al fine di individuare precocemente casi di sordità, patologia difficile da diagnosticare nel bambino fino all’epoca verbale. Il rischio di sordità riguarda 1-2 casi su mille nuovi nati.
Nell’Ospedale sono al momento 4 i bambini tra il 1° ed il 2° anno di età pronti per l’impianto cocleare, intervento totalmente a carico del servizio sanitario nazionale. Il primo impianto è in programma  per il mese di aprile. Dopo la protesi, è previsto un percorso di rieducazione funzionale, anch’esso a carico del servizio sanitario pubblico: il bambino viene così aiutato sin da piccolo a gestire il linguaggio proposto dalla protesi, con risultati, dal punto di vista dell’apprendimento e dell’integrazione estremamente efficaci e duraturi.

Visualizza il sito dell’Ospedale Fatebenefratelli


 

Newsletter della Storia dei Sordi n. 708 del 29 giugno 2009

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