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Celso Maggio Andreani – Il ricordo di Mantova (Newsletter della Storia dei Sordi n. 724 del 7 ottobre 2009)

Celso Maggio Andreani. Mantova lo ricorda per i 100 anni dalla nascita

Il noto artista e rinomato pittore sordo Celso Maggio Andreani – la cui biografia è ricordata nel volume «L’Arte dei Sordi a Milano» e fu pure Consigliere della Sezione ENS Milano dal 1962 al 1967 – è stato commemorato con una mostra dei suoi dipinti tenutasi galleria «Arianna Sartori» nella città natale di Andreani, Mantova.

La nostra – rimasta aperta dal 5 settembre al 10 ottobre 2009, ha voluto ricordare Andreani (morto il 26 marzo 1994) in occasione del centenario della sua nascita, avvenuta in quella città il 17 luglio 1909.

Sordo dalla nascita, Celso da bambino si sposta con la famiglia in America, per tornare a Mantova già nel 1913. Dopo gli studi dell’obbligo, compiuti presso il Regio Istituto Sordomuti di Milano, egli si iscrive all’Accademia di Brera, sempre nel capoluogo lombardo, dove si diploma Maestro d’Arte. Inizia a esercitare il mestiere di restauratore a Milano, ma conserva stretti contatti con gli artisti di Mantova, dove egli è presente a tutte le manifestazioni collettive mantovane fin dal 1930, con il quadro Sobborgo Angeli, e poi interviene sempre fino al 1961. E’ sul finire degli Anni Cinquanta che Andreani conosce e inizia a frequentare anche gli artisti sordi, nel periodo in cui molti e rinomati erano i Maestri sordi, e fu Andreani che collaborò con Rubino, Monti e altri alla costituzione della Famiglia Artistica Silenziosa.

Il giornale mantovano «Archivio», mensile di Coltura, Antiquariato, Collezionismo, Informazione di ottobre 2009, dedica un’intera pagina a Celso Maggio Andreani, dichiarando che «… Ricostruire la storia di un artista con una ricerca biobibliografica e il lento recupero delle opere, disegni e dipinti, e finalmente, in occasione del centenario della nascita, riuscire a organizzare una mostra retrospettiva meritevole, è stato l’obiettivo che, oggi, Arianna Sartori ha raggiunto da quando, alcuni anni or sono, ha esposto per la prima volta  una selezione di opere di Celso Maggio Andreani…».

L’artista sordo mantovano, ancorché poco ricordato a Mantova, in realtà non aveva bisogno di essere riscoperto, perché durante la sua lunga carriera artistica, molta della allora critica ufficiale, si era già espressa in modo lusinghiero e già Francesco Arcangeli, fin dal 1947, aveva scritto: «Sotto un cielo dolce e fumoso, i colori dell’intonaco si chiudono entro case strette, esili: come personaggi umani d’un piccolo coro…». L’arte di andreani è formata di  case, paesaggi urbani, ma anche qualche rara figura, non certo per l’incapacità di affrontare l’autonomia. E’ invece una pittura colta, complessa, quella del pittore sordo mantovano, che attraverso una forte personalità è riuscito a porsi all’attenzione del pubblico e ancora, soprattutto oggi, nel centenario della nascita, ha meritato di essere riproposto.

Marco Lué  Fonte: ensmilano.it  – nw724

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