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Disabilità. Il tavolo ministeriale (Newsletter della Storia dei Sordi n.751 del 5 dicembre 2009 )

CONFRONTO GOVERNO-ASSOCIAZIONI, PARTITO IL TAVOLO MINISTERIALE PER LA DISABILITÀ
Prima riunione del nuovo organismo annunciato dal governo alla Conferenza sulla disabilità di Torino. L’intervento del ministro Sacconi, la presenza di 40 associazioni. E i primi dubbi di strategia

ROMA – Il primo passo è compiuto. E’ partito, con l’incontro inaugurale al Ministero del Welfare, il Tavolo di lavoro predisposto dal dicastero guidato da Maurizio Sacconi con le associazioni delle persone con disabilità e del terzo settore. Un organismo voluto dal governo come luogo di consulto per la definizione delle politiche in materia di disabilità e che, annunciato ad inizio del mese nel corso della Conferenza nazionale tenutasi a Torino, anticipa di fatto la costituzione dell’Osservatorio previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili, ratificato dall’Italia nel febbraio scorso.
Oltre cinquanta partecipanti, con una quarantina di realtà associative e la presenza del ministro Sacconi e del sottosegretario Roccella, sono stati i protagonisti della prima riunione nel tardo pomeriggio di martedì scorso. E’ stato proprio il ministro Sacconi, dopo la presenza solamente virtuale di Torino (quando fra le proteste e i fischi era intervenuto con un video preregistrato) ad aprire le danze, con un discorso che ha in gran parte ricalcato i contenuti espressi nel capoluogo piemontese. Sacconi ha ribadito la necessità di una riduzione degli ospedali, della razionalizzazione dell’intero sistema sanitario, affrontando poi i temi del rispetto della vita anche nei casi di disabilità estreme (il riferimento è agli stati vegetativi) e del lavoro come forma di inclusione sociale, con una prospettata riforma della legge 68/99 sulla quale l’invito ai rappresentanti del Tavolo è quello al confronto e alla discussione sul merito.
All’intervento del ministro sono seguiti quelli delle associazioni presenti: a prendere la parola sono stati anzitutto i rappresentanti di Fish e Fand, le due maggiori Federazioni che riuniscono a livello nazionale le realtà associative delle persone con disabilità e dei loro familiari, che hanno presentato un documento congiunto nel quale, dal sostegno alla famiglia alle risorse nazionali del Fondo per le politiche sociali, fino all’accertamento dell’invalidità e al sostegno scolastico, sono affrontati gli argomenti più spinosi sui quali si cerca il confronto con il governo. A seguire gli interventi di una trentina di altri rappresentanti di singole associazioni (fra di esse, non solo le associazioni di disabili, ma anche realtà del mondo del volontariato, delle cooperative sociali, del terzo settore). Una varietà di interventi che ha lasciato interdetti gli stessi rappresentanti di Fand e Fish, dubbiosi sulla bontà di una simile modalità di organizzazione e sulla possibilità di raggiungere una sintesi utile al confronto con il governo. Ma nei commenti seguiti all’incontro, la consapevolezza – confidano alcuni partecipanti delle principali associazioni – è quella di “aver sbagliato l’approccio, non avendo chiesto al governo impegni precisi su singoli punti”, e ottenendo dunque solamente generiche rassicurazioni di impegno. Ci si domanda se “non sia il caso di preparare gli incontri del Tavolo con dibattiti fra le associazioni”, per presentarsi poi di fronte al governo con “poche ma incisive richieste”. E proporre, nelle fasi avanzate di lavoro, “singoli tavoli mirati sui singoli temi, con una partecipazione numerica molto più limitata”. (ska)
(22 ottobre 2009 superabile.it)

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Newsletter della Storia dei Sordi n.751 del  5 dicembre 2009

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