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L’incredibile storia di Antonio Meucci

L’incredibile storia di Antonio Meucci

La terza puntata degli Speciali Superquark (trasmessa il 3 gennaio 2011) si occupa della storia di un uomo geniale, creatore di molte invenzioni e titolare di ben 22 brevetti: un nuovo tipo di carta per la stampa, una lampada a cherosene senza fumo, bevande frizzanti alla frutta ecc. Un uomo che sognava di far correre le parole su un filo elettrico per comunicare a distanza,  un’invenzione, che ha aperto mondi sconfinati con ripercussioni impreviste fino ai nostri giorni: il telefono.

L’uomo era Antonio Meucci, uno studente all’Accademia di Belle Arti di Firenze, legato ai movimenti per l’Unità d’Italia. Da Firenze emigrerà con una compagnia teatrale a Cuba, che allora aveva uno dei più grandi teatri del mondo. Dopo 15 anni partirà per gli Stati Uniti, una terra libera dove tutto era possibile e verso cui andavano esuli da mezzo mondo.

Negli Stati Uniti vivrà momenti anche di grande difficoltà, come nel caso dell’incendio del traghetto per Staten Island, che provocò la morte di un centinaio di persone e gravi ustioni a Meucci, che riprenderà la propria attività solo dopo 3 mesi.

Rimarrà nella casa di Staten Island fino alla fine, lanciandosi in invenzioni e imprese, che faranno sempre la fortuna di altri e mai la sua, perché è un uomo troppo onesto e poco abituato a muoversi nel mondo spregiudicato degli affaristi americani. Ospiterà anche Garibaldi, del quale diventerà amico, tanto che la casa di Staten Island è oggi intitolata ad entrambi.

L’invenzione del telefono venne attribuita per molti anni all’americano Alexander Graham Bell, perché Meucci non aveva i soldi per il deposito del brevetto, ma solo del caveat (una specie di pre-brevetto, da rinnovare ogni anno). Nel 1876, un anno dopo la scadenza dell’ultimo caveat di Meucci, Bell deposita il proprio brevetto.

Meucci darà battaglia in tribunale, ma perderà e morirà povero. Molti si appassionarono alla sua storia e particolarmente Marconi, che fece riprodurre il telefono di Meucci in quattro copie, una delle quali è conservata nel Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, sarà in studio con Piero Angela.

Ma si dovrà aspettare la certosina ricerca durata 15 anni di un ricercatore italiano, l’ing.Basilio Catania, per riuscire a dimostrare con indiscutibile documentazione la priorità dell’invenzione di Meucci. L’azione combinata dell’ingegner Catania e di un giudice della Corte Suprema di New York, Dominic Massaro, ha portato la questione a livello del Congresso degli Stati Uniti. Ed è lì a Washington, nella sessione della Camera dei Rappresentanti l’11 giugno 2002, che passa la risoluzione 269, in cui si ripercorre la vicenda di Meucci e si riconosce al genio italiano la priorità dell’invenzione rispetto a Bell.

Piero Angela ripercorre tutta la storia di Meucci, da Firenze agli Stati Uniti, con l’ausilio di interviste, foto e filmati, nonché con lo sceneggiato prodotto dalla RAI e dalla Lux, protagonista Massimo Ghini.

Fonte: superquark.rai.it

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