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La disabilità uditiva in età infantile

LA DISABILITÀ UDITIVA IN ETÀ INFANTILE. Se diagnosticata precocemente è possibile procedere con una terapia logopedica.

La disabilità uditiva in età infantile può determinare gravi difficoltà nell’apprendimento del linguaggio e di conseguenza problematiche a livello scolastico e di inserimento sociale. Alle criticità che incontrano i piccoli nel relazionarsi efficacemente con l’ambiente esterno, spesso si sommano gli svantaggi legati ad una scarsa conoscenza di questo tipo di disabilità, che determina spesso un approccio inadeguato sia da parte delle famiglie che delle istituzioni scolastiche.

Dall’entrata in vigore dello screening uditivo neonatale (che in Toscana è attivo dal 2007) ci sono sempre più casi di bambini in cui l’ipoacusia è diagnosticata precocemente ed è quindi possibile agire fin dai primi mesi di vita con un adeguato trattamento logopedico, supportato dall’applicazione di moderne protesi acustiche o dall’intervento di impianto cocleare. In questi casi le conseguenze possono essere limitate e lo sviluppo del bambino molto simile a quello dei coetanei normoudenti, sempre che si realizzino interventi adeguati e coordinati fra strutture socio-riabilitative, famiglia e scuola. Esistono però anche forme di sordità infantile, diagnosticate con ritardo, di particolare gravità o associate ad altri handicap. In questi casi, se manca un adeguato supporto psico-sociale da parte delle istituzioni che accolgono il bambino, il rischio di emarginazione ed esclusione sociale diventa molto elevato.

Per aiutare le istituzioni scolastiche a comprendere la realtà attuale relativa alla disabilità uditiva, il personale dell’Unità operativa di Audiologia e foniatria universitaria dell’Aoup diretta dal Prof. Stefano Berrettini, insieme all’Asic (Associazione per la sordità e impianti cocleari), in collaborazione con gli assessori alla pubblica istruzione di Comune e Provincia, Marilù Chiofalo e Miriam Celoni, ha organizzato un incontro formativo riservato agli insegnanti. Si tratta di un corso di aggiornamento rivolto agli operatori scolastici, dal titolo: “Il bambino con disabilità uditiva a scuola – Se lo conosci lo aiuti”, cui hanno preso parte medici e logopedisti della suddetta Unità operativa, esperti della Fondazione “Stella Maris”, dell’Ufsmia (Unità funzionale salute mentale infanzia adolescenza) delle Aziende Usl 2 e Usl 5 e dell’Asic.

In occasione del corso è stato presentato un libretto molto dettagliato sulla materia, da distribuire nelle scuole di ogni ordine e grado, realizzato da logopediste e medici, nel quale attraverso spiegazioni chiare e precise, corredate anche da vignette illustrate, vengono fornite informazioni teoriche e pratiche sul funzionamento dell’udito, sulla sordità e le relative conseguenze comunicativo-linguistiche nonché le difficoltà scolastiche e sociali del bambino ipoacusico. Vengono inoltre affrontate le modalità attuali di approccio alla sordità, a partire dall’importanza dello screening neonatale, le tecniche di trattamento fra le quali l’intervento di impianto cocleare, gli approcci riabilitativi, il ruolo dei genitori e della scuola con consigli sulle strategie educative e comunicative più idonee a favorire lo sviluppo del bambino, nonché istruzioni pratiche per la corretta gestione delle protesi acustiche tradizionali o degli impianti cocleari.

Alessandro Veronesi
Fonte: by Infosalute.info
, le notizie per la prevenzione dell’emarginazione dei bambini che soffrono di ipoacusia (25 aprile 2011)

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