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Unione Europea. 25 Raccomadazioni del Comitato dei Ministri: Migliorare la qualità delle Persone Sorde

Raccomandazioni del Comitato dei Ministri dell’Unione Europea sulla migliore qualità delle persone sorde.

Raccomandazione 1: Riconoscimento legale della lingua dei segni
Tutti i Paesi dovrebbero sforzarsi di riconoscere legalmente la/le loro lingua/e dei segni nelle loro leggi nazionali e/o nella loro costituzione. Ciò dovrebbe comprendere il riconoscimento di lingua minoritaria, ove possibile. L’obiettivo e l’effetto di queste leggi dovrebbero essere i concreti diritti linguistici per le persone Sorde in tutti gli ambiti della vita.

Raccomandazione 2: Inclusione del punto di vista dei Sordi
Le persone Sorde sono di per sé capaci di vivere in modo autonomo e di parlare per se stessi. La ‘voce/punto di vista’ dei Sordi dovrebbe essere sostenuto, reso disponibile ed essere rispettato nella maggioranza udente del mondo. Per assicurare che le misure si adattino alle reali necessità, i politici in particolar modo dovrebbero consultare le associazioni di Sordi e gli esperti/ricercatori Sordi.

Raccomandazione 3: Ridurre la pressione per l’assimilazione
Il mondo degli udenti dovrebbe rispettare l’esistenza di coloro che usano la lingua dei segni, riconoscere il valore della loro diversità e ridurre la pressione imposta all’assimilazione che vi è attualmente. Ai Sordi che usano la lingua dei segni dovrebbero essere garantiti pieni diritti di cittadinanza e i diritti umani linguistici senza forzare nei loro confronti gli standard degli udenti. I Governi dovrebbero accrescere la consapevolezza pubblica riguardo alle minoranze segnanti nei loro Paesi e diffondere una comprensione positiva e rispettosa degli utilizzatori della lingua dei segni.

Raccomandazione 4: Tener presenti le elementari esigenze linguistiche
Per proteggere e promuovere i diritti di chi usa la lingua dei segni l’aspetto della disabilità dovrebbe essere tenuto in considerazione assieme a quello dei diritti linguistici. Quando si pianificano e si attuano misure, si dovrebbe tener conto che la maggior parte delle esigenze di base e delle preoccupazioni delle comunità Europee di lingua dei segni sono linguistiche.

Raccomandazione 5: Integrare le necessità di chi usa la lingua dei segni
Le necessità delle comunità di lingua dei segni in Europa dovrebbero essere viste alla luce della differenza e non del deficit. Dovrebbero essere rispettate le loro necessità linguistiche e culturali e le loro caratteristiche. I problemi di coloro che usano la lingua dei segni dovrebbero essere collegati a organizzazioni ed enti rilevanti, come comitati per i diritti umani e il linguaggio, organizzazioni e dipartimenti di minoranza linguistica, organi di consulenza sui diritti linguistici, gruppi di sostegno e istituzioni di ricerca.

Raccomandazione 6: Attivare processi naturali di apprendimento del linguaggio
Si dovrebbe provvedere ad assicurare che ogni persona abbia sufficiente accesso ad una lingua in modo da poter apprenderla nella prima infanzia tra la nascita e l’inizio della scuola. Ciò dovrebbe esser facilitato ed assicurato soprattutto per i neonati, gli infanti e i bambini Sordi. L’apprendimento del linguaggio dovrebbe essere raggiunto indipendentemente dal fatto che un bambino possa essere candidato per l’intervento di Impianto Cocleare (si veda la relazione del Consiglio d’Europa di Preisler 2002). Ciò significa che un significativo input linguistico visuale (cioè. una lingua dei segni naturale – e non segni, mimica o un sistema gestuale sintetico) dovrebbero essere offerti ad ogni bambino Sordo o sordastro, indipendentemente dagli ausili tecnici di cui può disporre.

Raccomandazione 7: Counselling per i genitori
Il counselling per i genitori dovrebbe comprendere e illustrare tutti i punti di vista e le possibilità per la Sordità, in modo che i genitori siano il più possibile informati nel fare le scelte e nel prendere decisioni riguardo al loro figlio, basandosi su tutti i fattori e non solamente su un punto di vista medico.

Raccomandazione 8: Facile accesso alla lingua dei segni per le famiglie
L’accesso alla lingua dei segni dovrebbe essere reso il più possibile semplice e diretto per i bambini nati Sordi o sordastri. Lo stesso dovrebbe accadere per le loro famiglie. Ogni bambino Sordo o sordastro (e la sua famiglia di udenti) dovrebbe poter seguire un percorso semplice, sostenuto dallo stato e controllato che renda possibile l’apprendimento della lingua dei segni adeguato all’età. I costi e l’organizzazione dell’apprendimento della lingua dei segni dovrebbero essere a carico dello stato, non dei genitori o della famiglia.

Raccomandazione 9: Istruzione personalizzata dei Sordi
L’istruzione dei Sordi dovrebbe essere personalizzata per il gruppo e concentrarsi sui suoi punti di forza (attenzione e comunicazione visiva) e non sulle sue carenze, la perdita di udito. Questa personalizzazione dovrebbe tener conto degli aspetti linguistici dell’apprendimento del linguaggio e dell’apprendimento di una seconda lingua. Si deve puntare al più alto standard qualitativo possibile nell’uso della lingua dei segni da parte degli insegnanti.

Raccomandazione 10: Obiettivo bilinguismo
La competenza bilingue dovrebbe essere l’obiettivo della scuola dell’obbligo per coloro che usano la lingua dei segni. Devono essere insegnate sia la lingua nazionale dei segni sia la lingua parlata nazionale (lettura e scrittura).

Raccomandazione 11: Caratteristiche degli insegnanti
Tutte le persone che lavorano con bambini, alunni e ragazzi Sordi dovrebbero essere competenti nella loro rispettiva lingua dei segni nazionale e nella cultura Sorda. Il livello di competenza dovrebbe essere specificato ed accertato in sede di esame – si consiglia un minimo di B2 (CEFR). Le persone che sono o vogliono diventare insegnanti per Sordi dovrebbero sviluppare queste capacità linguistiche (idealmente il livello C1 con l’obiettivo di raggiungere il C2 entro un certo periodo di tempo) nel corso della loro formazione o istruzione avanzata. Inoltre, essi dovrebbero studiare l’identità, la cultura e la storia dei Sordi, insegnata preferibilmente da Sordi adulti, in modo da sviluppare un immagine della Sordità positiva e non basata sul concetto di deficit.

Raccomandazione 12: Formazione speciale per gli insegnanti
L’istruzione dei Sordi non è una semplice educazione speciale. L’istruzione dei Sordi richiede conoscenze e competenze specifiche e, quindi, la formazione degli insegnanti dovrebbe essere offerta come programma indipendente, come titolo di laurea speciale o carriera speciale.

Raccomandazione 13: Pari programmi curricolari
I contenuti dei programmi curricolari e gli obiettivi/conoscenze attesi nell’istruzione dei Sordi dovrebbero in linea di principio essere uguali a quelli degli allievi udenti. Ciò significa, inoltre, che l’istruzione secondaria e quella superiore dovrebbero essere offerte in lingua dei segni agli utilizzatori di lingua dei segni. Per i bambini Sordi con disabilità, dovrebbero essere apportati opportuni aggiustamenti ai programmi.

Raccomandazione 14: Lingua dei segni come lingua d’insegnamento
Ogni scuola per Sordi dovrebbe offrire un programma bilingue. La lingua dei segni nazionale dovrebbe essere usata come mezzo di istruzione per tutte le materie e dovrebbe essere insegnata come lingua in una materia appositamente dedicata.

Raccomandazione 15: Lingua dei segni come materia scolastica
Nelle scuole per Sordi la grammatica e la struttura della lingua nazionale dei segni dovrebbero essere parte per programma curricolare ed essere insegnate come materia a se stante.

Raccomandazione 16: Lingua dei segni come lingua straniera
Nelle scuole comuni la lingua dei segni nazionale dovrebbe essere offerta come lingua straniera. Nel lungo periodo la competenza in lingua dei segni tra gli udenti contribuirà a costituire una società inclusiva.

Raccomandazione 17: Evitare l’isolamento
I bambini Sordi non dovrebbero essere inseriti da soli nelle scuole comuni. In casi in cui le circostanze o i genitori non consentano altra soluzione, ci si dovrebbe assicurare che il bambino abbia contatti regolari con la comunità locale di lingua dei segni. Ci si dovrebbe assicurare che il bambino abbia contatto con bambini e adulti che lo aiutino a sviluppare la competenza in lingua dei segni, un’identità positiva, un’elevata autostima e il senso di appartenenza ad un gruppo.

Raccomandazione 18: Istruzione superiore accessibile
In molti Paesi l’accesso all’istruzione superiore non è possibile per coloro che usano la lingua dei segni. Questa situazione dovrebbe cambiare secondo il principio dell’azione positiva. Gli utilizzatori della lingua dei segni dovrebbero essere incoraggiati ad accedere alle università e all’interpretariato in lingua dei segni, agli assistenti per gli appunti, alla libera scelta della lingua durante gli esami, il counselling e il sostegno dovrebbero essere resi disponibili. Al tempo stesso, dovrebbero essere promosse campagne sia per l’informazione sia per aumentare la consapevolezza presso l’amministrazione, il corpo docente e gli studenti.

Raccomandazione 19: Diritti democratici
I cittadini che usano la lingua dei segni dovrebbero avere la possibilità di partecipare a qualsiasi processo democratico allo stesso livello dei cittadini udenti. Ciò potrebbe essere consentito dall’uso di interpreti di lingua dei segni e dalla sottotitolazione. Inoltre, gli interessi delle comunità di lingua dei segni dovrebbero essere rappresentati dai Sordi che usano la lingua dei segni nei dipartimenti statali e nei comitati.

Raccomandazione 20: Informazione e notizie senza Barriere
L’informazione sulla politica quotidiana, gli sviluppi dello stato e le notizie dovrebbero essere rese disponibili per coloro che usano la lingua dei segni. Ciò dovrebbe essere garantito attraverso la presenza di interpreti di lingua dei segni in video e dalla sottotitolazione in televisione; e/o creando formati e mezzi di comunicazione (in TV o su Internet) fatti da utilizzatori di lingua dei segni in lingua dei segni.

Raccomandazione 21: Esperti Sordi
Nessuno conosce meglio le necessità di un Sordo che usa la lingua dei segni che i Sordi stessi. Si dovrebbe sostenere l’autodeterminazione dei Sordi che usano la lingua dei segni: affari finanziari, processi decisionali, pubblicazioni, ecc. che siano attinenti alla comunità di lingua dei segni dovrebbero essere condotti in collaborazione con o solamente da esperti Sordi.

Raccomandazione 22: Autodeterminazione
L’autodeterminazione e l’expertise dei Sordi sono inscindibili. Solo se i Sordi che usano la lingua dei segni hanno la possibilità di diventare esperti, essi possono agire come tali, consigliare e decidere in collaborazione. Sono necessarie azioni positive per formare professionisti Sordi nei campi primari quali l’istruzione, la politica, la comunicazione e la sanità.

Raccomandazione 23: Tecnologia e barriere
Le barriere dovrebbero essere rimosse o tecnicamente ridotte per aumentare le opportunità delle persone Sorde nel mercato del lavoro – ad esempio, attraverso centri telefonici ponte finanziati dallo stato. In particolar modo, le innovazioni tecniche e il loro conseguente utilizzo dovrebbero rendere più eque le posizioni di partenza dei Sordi che usano la lingua dei segni.

Raccomandazione 24: Ricerca in lingua dei segni

Le numerose opinioni errate sulla lingua dei segni dovrebbero essere corrette. Dovrebbe essere aumentato il rispetto nei confronti delle lingue dei segni in quanto vere e proprie lingue, attraverso l’informazione e i fatti. Molte lingue dei segni sono tuttora poco studiate e manca una conoscenza di base della loro struttura – quindi la ricerca sulla lingua dei segni dovrebbe essere sostenuta. Le università dovrebbero ricevere incentivi finanziari per la ricerca sulla/e lingue dei segni nazionale/i e per avviare programmi di Studi Sordi (equivalenti agli Studi sui Neri, sulle Donne, sugli Ebrei, …).

Raccomandazione 25: Interpretariato professionale in lingua dei segni
Per le minoranze linguistiche come le comunità di lingua dei segni, gli interpreti sono la chiave per la partecipazione alla società. C’è bisogno di più numerosi e migliori interpreti in quasi tutti gli stati membri del Consiglio d’Europa. Le università dovrebbero essere fortemente incoraggiate a creare dei programmi di formazione per interpreti di lingua dei segni e le organizzazioni di interpreti esistenti dovrebbero essere incoraggiate ad aiutare a definire standard professionali di interpretariato in lingua dei segni.

Consiglio d’Europa (2006) Raccomandazione Rec(2006)5 del Comitato dei Ministri agli stati membri del Consiglio d’Europa Piano d’Azione per promuovere i diritti e la piena partecipazione alla società delle persone con disabilità: migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità 2006-2015 (“Piano d’Azione del Consiglio d’Europa 2006-2015”)

nw131 6 novembre 2011

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