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Gabriele Serpi: Grazie, informatica

Gabriele Serpi: “Grazie, informatica” . Gabriele Serpi, classe ’80, è un ragazzo con la passione per l’informatica. Grazie al Web non ha mai smesso di imparare, e ora lavora alla Value Team, una company dell’NTT Data. Oltre a essere un entusiasta, è anche un grande insegnante per i suoi colleghi che, come lui, sono non udenti.

«Vi racconto la mia storia. Ho iniziato ad usare il PC nel 1987, all’età di sette anni. Da lì è nato il mio amore verso i computer, che mi ha aiutato molto con le mie difficoltà di comunicazione verso la gente udente. Tutto a causa della mancanza dell’udito che mi accompagna fin dalla nascita.

Da quel momento, non mi sono più fermato. Volevo capire l’informatica. Nel 1999, ho iniziato a creare il mio sito personale: un modo per raccontare la mia vita e essere felice. Felice di aver colto una di quelle occasioni che non si possono sprecare. Soprattutto, scrivevo per stimolare la gente non udente ad avvicinarsi all’informatica. È un grande aiuto, ci fa andare avanti abbattendo la barriera della comunicazione tra la persona sorda e la persona udente.

Nel 1999, la comunità sorda non era ancora entrata completamente nel mondo del Web. Un anno dopo, mi hanno intervistato per un giornale provinciale di Roma. Anche in quel caso, era un modo per stimolare sempre di più le persone sorde a usare l’informatica per esprimersi.

Infatti, da quel momento, sempre più persone sorde hanno capito di poter comunicare tramite le chat. Così, non si sono più sentiti degli “emarginati”, perché possono digitare e leggere come le persone udenti che usano il computer.

Dal 2000, ho iniziato a lavorare come webmaster e web designer in una società abbastanza conosciuta. E pensare che, in quel periodo, c’erano davvero poche persone che facevano i siti Web. Dal 2007, ho cambiato azienda, e sono arrivato in un posto che mi ha permesso di crescere sempre di più.

Infatti, ho potuto fare il docente per i miei colleghi non udenti, in modo da aiutarli a essere sempre più produttivi in azienda. La mia preparazione è cresciuta con me navigando su diversi siti, soprattutto Wikipedia. Mi sono immaginato come sarebbe stato difficile fare la stessa cosa 10 anni fa, quando non c’era ancora la wiki. Allora, mi ero sforzato molto per capire sempre di più l’informatica senza avere le istruzioni tra le mani. Attualmente, in molti riescono a seguire percorsi da autodidatti e, grazie al Web, esistono anche moltissimi manuali di istruzioni online.

Per questo io devo molto al Web, che mi ha fatto aggiornare e crescere molto. Mi piace l’idea di poter condividere con le tante persone in gamba qualcosa sull’informatica. Mi ricordo che una volta si organizzavano gli incontri sul posto, come facevano quelli appassionati di Macintosh quando non c’erano ancora i forum e le community online.

Ma c’è molta differenza in termini di tempo e denaro. Infatti, ci vuole tempo per spostarsi e arrivare in un punto di incontro (magari è anche lontano), e ci sono anche problemi con le spese. Tutto questo, per avere le risposte ai propri dubbi sull’informatica e aggiornarsi. Ma ne valeva la pena quando non c’erano ancora i forum. Ma ora ci sono: si può sapere tutto in pochissimo tempo, senza doversi spostare da un posto all’altro. È sufficiente chiedere direttamente a Internet. Bella differenza.

Io, personalmente, non ho grandissimi problemi a comunicare con le persone udenti, ma quando andavo in un posto per incontrare delle persone in gamba, non tutti mi capivano per via della confusione tra la gente. Mi è sembrato un po’ di perdere un’opportunità. Invece, nei forum online ho potuto ricevere più attenzione verso le mie richieste di informazione. Ho anche potuto condividere la mia esperienza e dare un mano ad altri forumisti che mandavano le richieste d’aiuto.

Veramente, io non mi immagino come potrei vivere senza Internet. Senza, non saprei neppure che lavoro fare con la mia sordità. Diverse aziende avrebbero un po’ di diffidenza verso le persone sorde, magari credendo che non saranno mai abbastanza produttive. Questa è un grosso problema, perché è importante, per la comunità sorda, che si dimostri invece la sua produttività nei lavori di azienda.

Per questo, io faccio il docente. Con la mia preparazione, posso fare qualcosa per le aziende che si sono fidate di me. Alla fine, molte persone sorde potranno lavorare come informatici. L’ho sempre detto, e questo è il mio motto: “l’informatica è la salvezza della comunità sorda”».
25/10/2011 Fonte: happybirthdayweb.it nw139

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