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Un prontuario in ricordo di Padre Luigi Desio

Brescia: un prontuario in ricordo di Padre Luigi Desio
La «Fondazione Pio Istituto Pavoni», in sintonia con L’«Associazione Genitori dei Sordi Bresciani» e in accordo con la Sezione Provinciale ENS Brescia, ha presentato domenica pomeriggio, 29 gennaio 2012, nel salone d’onore della Fondazione stessa, in Via Castellini, 7, il volumetto su «Padre Luigi Desio, 1921-2011», una piccola raccolta di scritti per ricordare il prelato morto sei mesi prima, il 28 luglio 2011.  Alla presentazione del volumetto è intervenuta una piccola folla di estimatori del religioso, fra cui anche il sindaco Adriano Paroli, che l’aveva ben conosciuto e lo ha commemorato con ammirazione e rimpianto, e molte altre personalità amministrative e religiose cittadine.

Nel libro, 120 pagine e intitolato «Prigioniero dei sordi? Si! Come un uccello è prigioniero del cielo», dalla considerazione che il prelato aveva implicitamente sostenuto in più occasioni, dopo la presentazione di «Una vita dedicata ai sordi» da parte della Fondazione Pio Istituto, sono riportate le testimonianze di chi lo conobbe, da Mario Rinaldini, presidente della Fondazione, a Mirella Bernabeo, dell’Associazione Genitori dei Sordi Bresciani, a Franco Pedrali di ENS Centrale, ai nipoti di don Luigi, ai ricordi dei suoi ex alunni e di dirigenti sordi bresciani che collaborarono con Padre Desio, il quale, fra i tanti meriti che ebbe, è anche il “Premio Bulloni”, conferitogli nel 1999 dal Comune di Brescia  «… per la sua instancabile opera a favore dei sordi bresciani», come recita l’attestazione.

Fra «I suoi scritti, le sue poesie», sono ricordati i verbali dei Soci Fondatori, per dare inizio all’attività di rilancio del Pio Istituto Sordoparlanti, che prima del ritorno a Brescia di Padre Luigi, nel 1984 (per 10 anni era stato mandato a Roma) aveva rischiato di dover cessare definitivamente ogni attività, e furono proprio i rappresentanti ENS di Brescia a scrivere al Superiore Generale dell’Opera Pavoniana di far tornare a Brescia Padre Luigi Desio, per essere l’assistente spirituale dei sordi locali, e la richiesta fu accolta, per cui è stato possibile anche riportare l’Istituto Pavoni alla sua originaria attività di istituzione scolastica, aggiornata con le esigenze dei tempi attuali.

In «Una vita per conquistarsi le ali», seguita da «Alla luce di una promessa» e dalla relazione sull’educazione superiore dei sordi, «Oltre la speranza», conclusa con l’affermazione, in coincidenza con il 150° della morte di Lodavico Pavoni, 1° aprile 1949, e il 50° compleanno della Casa del Sordoparlante, 3 aprile 1949, per cui «La solidarietà che unisce il Consiglio del Pio Istituto, dell’ENS, dell’Associazione Genitori, è la roccia che mantiene sicuro ciò che vi costruirà “per raggiungere sempre più gli scopi benefici del Fondatore”», per il suo anniversario di sacerdozio aveva dato sfogo alla sua innata vena poetica:

Pel Cinquantesimo – d’Ordinazione
Organizzatemi – un gran festone,
sì che l’unissono – dei complimenti
disperda il biasimo – dei malcontenti.

Seguono altre quindici quartine, e altre poesie e la vignetta qui sotto con la didascalia che lascia ben intendere la filosofia burbera e molto umana di quel sant’Uomo che ora protegge dall’alto i sordi bresciani.

Marco Luè 30 gennaio 2012

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