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La signora Clementina Gualandi …

Domenico Gualandi (1788-1865), specialista in psichiatria di fama internazionale, era un uomo di grande austerità e severità, ma al contempo generoso e pieno di attenzioni per i figli. Volle una casa grande per accogliere la prole che sarebbe nata dall’unione con Luigia Naldi, anche lei bolognese e di famiglia benestante.

I figli non mancarono: Giovanni, Francesco, Giuseppe, Cesare, Angelo, Clementina e Luigi.

Domenico aveva un forte carattere e riuscì a educare i figli infondendo loro un grande senso del dovere e una profonda devozione cristiana.  Quattro dei suoi figli abbracciarono la vita consacrata: don Giuseppe e don Cesare si dedicarono ai sordomuti creando l’Istituto Gualandi e la Piccola Missione per i Sordomuti, Luigi divenne gesuita e Giovanni in età adulta prese i voti nella Piccola Missione.

Di tutti è stato scritto sufficientemente, mentre ora si vuole ricordare Clementina. Lo ha voluto fare p. Adelmo Puccetti che a Firenze il 25 febbraio 2012 ha raggiunto la bella età di 101 anni.

Pubblichiamo la breve relazione in suo onore.

P. Vincenzo Di Blasio


LA SIGNORA CLEMENTINA GUALANDI

La signora Clementina Gualandi vedova Blesio fu affezionata ai sordomuti e alle sordomute. Non furono solo il padre e la madre dei fondatori ad affezionarsi ai sordomuti per i quali avevano incoraggiato i figli a seguire l’ispirazione divina, così furono accanto ai figli per procurare libri specializzati e fondi necessari alla istituzione, ma anche i fratelli e le sorelle. In modo particolare il Prof. Giovanni che, rimasto vedovo della contessa Teresa Gnoli, si unì quale fratello laico all’opera dei fratelli sacerdoti.

La sorella Clementina, penultima dei sette figli che componevano la famiglia Gualandi, alla morte della mamma Luigia Naldi Gualandi, l’8 dicembre 1879, -che per 14 anni era vissuta con i figli sacerdoti nell’Istituto, prodigando ad essi ed ai loro figli adottivi, i sordomuti, i tesori del suo cuore ed i lumi della sua esperienza- si sforzò (la Clementina) di sostituire la madre nell’affetto ai sordomuti e alle sordomute. E direttamente e indirettamente, per mezzo delle sue figlie Peppina e Giuliana, si fece a loro maestra di lavoro, specialmente nella confezione di fioriere nell’Emilia Romagna, nella casa-lavoro delle Roveri (Bologna). E per meglio operare con le ricoverate, la signora Clementina si recò più volte a scuola presso l’Istituto delle sordomute di Modena, come consta da documenti recentemente reperiti.

 

La casa-lavoro fu aperta per le sordomute anziane nel 1910 e, dopo che le Suore della Piccola Missione presero la direzione delle sordomute dell’Istituto di Via Braina, le più anziane di esse passarono alle Roveri. La signora Clementina, avendo perduto il marito (1882) il notaio Carlo Blesio, influì sui figli: Francesco (notaio) e Giovanni (ispettore del Demanio) perché prendessero il posto di lui nelle questioni legali che interessavano l’Istituto; mentre la figlia Giuliana, sposata a Luigi Bassi, fece di lui un nuovo collaboratore dell’Istituto: nei tempi liberi del suo impiego alla Cassa di Risparmio, il buon ragioniere insegnava ginnastica ai sordomuti. In tutti i familiari dei Gualandi vi era un comune denominatore: profonda pietà e filiale fiducia in Dio, divenuti un po’ collaboratori dei due fratelli sacerdoti.

P. Adelmo Puccetti
ultracentenario della pms


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