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L’assegno sociale arriverà più tardi

L’assegno sociale arriverà più tardi

Dal 1° gennaio 2013 il requisito di età, 65 anni, per l’accesso all’assegno sociale sarà soggetto all’incremento delle speranze di vita.

Lo precisa l’Inps con il messaggio 16587/2012, illustrando gli effetti della riforma delle pensioni, Legge 214/2011, sulle prestazioni assistenziali.

 Dal prossimo anno il requisito anagrafico minimo per l’accesso all’assegno sociale, all’assegno sociale sostitutivo della pensione d’inabilità civile, al l’assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali e alla pensione non reversibile ai sordi, viene adeguato all’incremento della speranza di vita.

Di conseguenza, queste prestazioni saranno erogate quando i richiedenti abbiano compiuto almeno 65 anni e 3 mesi.

Tenendo conto dell’innalzamento del requisito anagrafico per l’assegno sociale dal 1° gennaio 2013, la pensione d’inabilità civile, l’assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali e la pensione non reversibile ai sordi, sono riconosciute in base ai requisiti sanitari e con le altre condizioni socio economiche, a persone di età non inferiore a 18 anni anno e fino al compimento dei 65 anni e tre mesi.

Le persone che presenteranno la domanda di assegno sociale e compiono 65 anni entro il 31 dicembre 2012, in presenza anche dei requisiti socio economici necessari, avranno diritto alla prestazione secondo la normativa previgente e quindi a 65 anni di età; stesso discorso, andrà fatto per gli invalidi civili titolari di inabilità, assegno mensile e pensione non reversibile ai sordi, che compiono 65 anni entro il 31 dicembre 2012, i quali avranno diritto all’assegno sociale sostitutivo, secondo la normativa previgente.

Dal 1° gennaio 2018 il requisito anagrafico per il conseguimento dell’assegno sociale, degli assegni sociali sostitutivi dell’assegno mensile di assistenza a favore dei sordomuti e della pensione di inabilità civile e dell’assegno mensile a favore dei mutilati e invalidi civili, sarà aumentato di un anno oltre all’incremento della speranza di vita.

Arturo Rossi da Il Sole 24 ore 14 ottobre 2012 – nw153

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