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IV Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità

4^ Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità

A Bologna il 12 e 13 luglio la quarta Conferenza nazionale sulle politiche della disabilità. A distanza di quattro anni dall’edizione di Torino 2009, si terranno alla Fiera di Bologna gli Stati generali della disabilità. Istituzioni e associazioni si confronteranno su come realizzare concretamente il Piano d’azione biennale approvato a febbraio dall’Osservatorio e atteso entro un mese in Consiglio dei Ministri.

L’appuntamento è fissato per la prima settimana di luglio: venerdì 5 e sabato 6 luglio la città di Bologna ospiterà la quarta Conferenza nazionale sulla disabilità, evento che – fra istituzioni e associazioni – chiama a raccolta l’intero universo della disabilità nazionale. Un momento importante di confronto e di sintesi, che si ripete a distanza di quasi quattro anni dal precedente, e che sarà incentrato soprattutto sui contenuti e sulle modalità per rendere concreto il primo Programma di azione recentemente approvato dall’Osservatorio nazionale e che dovrebbe ricevere il via libera del Consiglio dei Ministri proprio nei giorni immediatamente precedenti all’appuntamento di Bologna.

E’ questa, perlomeno, l’intenzione della viceministra al Lavoro e Politiche sociali, Cecilia Guerra, che intervenendo alla presentazione del Rapporto Unicef sulla condizione dell’infanzia nel mondo, quest’anno dedicato in particolare ai bambini con disabilità, auspica che il Piano d’azione italiano sulla disabilità non resti “lettera morta”: “Con il ministro Giovannini – ha affermato – pensiamo di portarlo in Consiglio dei Ministri abbastanza presto, perché vorremmo arrivare alla Conferenza con il Piano già approvato”. Il documento, previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ha respiro biennale ed individua le aree prioritarie verso cui indirizzare azioni e interventi per la promozione e la tutela dei diritti delle persone disabili. Approvato dall’Osservatorio nazionale lo scorso 12 febbraio, dopo il passaggio in Consiglio dei ministri e in Conferenza unificata, sarà poi adottato con decreto del Presidente della Repubblica.

La Conferenza nazionale si terrà nei locali della Fiera di Bologna, luogo facilmente raggiungibile con tutti i mezzi di trasporto e che al contempo assicura la piena accessibilità di tutte le strutture. L’organizzazione dell’evento è tuttora in corso, con il ministero del Welfare impegnato a definire nel dettaglio il programma: nella sua redazione dovrebbe essere seguito lo stesso schema già usato nel precedente incontro svoltosi a Torino nell’ottobre 2009. Ci sarà dunque un’apertura in assemblea plenaria, un ulteriore momento di confronto in singoli gruppi di lavoro tematici (a Torino furono sette) e un ritorno in plenaria per le conclusioni. Scontata la presenza della viceministra Guerra, dovrebbe essere della partita anche il ministro del Lavoro Giovannini: più in generale, visto anche il precedente di Torino 2009 (quando il ministro del Welfare Sacconi fu presente solo con un videomessaggio e il sottosegretario Roccella fu l’unico esponente governativo presente) l’idea è quella di coinvolgere nel dibattito e nel confronto ministri, viceministri e sottosegretari anche di altri ministeri, a partire dall’Istruzione passando per la Salute, le Pari Opportunità, le Infrastrutture e Trasporti, e via dicendo. I costi per l’organizzazione della Conferenza, secondo quanto definito da un apposito protocollo fra il ministero del Welfare e il comune di Bologna, sono a carico del Fondo nazionale per le politiche sociali. (ska)
Fonte: superabile.it  – nw086 – 2013

Lavoro Legge 68/99 e Servizi alla Persona con Disabilità nella IV Conferenza nazionale sulle politiche per la disabilità

Si é svolta a Bologna nei giorni 12 e 13 luglio 2013. Sono stati il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, e il presidente della Regione, Vasco Errani, i protagonisti della seconda giornata della Conferenza sulla disabilità a Bologna. Giovannini, fra l’altro, ha annunciato che il governo ha intenzione di finanziare il fondo per l’inserimento nel lavoro dei disabili che era stato quasi azzerato: in due anni sarà portato a 22 milioni. ”Sul tema della disabilità – ha detto – serve anche un cambio culturale”.

Errani, Presidente della Regione Emilia-Romagna, sui disabili: “lavorare su integrazione socio-sanitaria””Questa conferenza ha avuto un impegno veramente importante, credo che possiamo, insieme con Governo, Comuni e associazioni, definire un approccio innovativo. I contributi dei gruppi di lavoro hanno un segno univoco su un punto, cioè lavorare sull’integrazione, sull’integrazione sociosanitaria, sulla presa in carico della persona. Ciò vale per chi non ha disabilità e deve valere ancora di più su chi ha una disabilità”. Lo ha detto, prima del suo intervento alla Conferenza nazionale sulle politiche per la disabilità in corso a Bologna, il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha spiegato come “ci sono azioni che si debbono e possono fare che non hanno costi, ci sono altre azioni che richiedono attraverso questa integrazione una strategia che dia risposte che valgono per l’aspetto sociale, per l’aspetto dell’inserimento lavorativo e per la formazione”.
Fonte: unionesarda.it

Disabilità. Lavoro e welfare al centro della Conferenza nazionale”Proprio nei momenti di difficoltà economica come quelli che stiamo attraversando si impone una particolare attenzione alla condizione e ai diritti delle persone con disabilità, così da evitare che il disagio sociale si traduca in emergenza, come purtroppo in troppi casi sta avvenendo”. Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato occasione della IV Conferenza Nazionale sulle politiche della disabilità in programma a Bologna.

Il capo dello Stato rivolge “un cordiale saluto a tutti i partecipanti: ai rappresentanti delle istituzioni, alle associazioni, agli operatori e ai volontari impegnati nell’assistenza, nella tutela e nell’opera di integrazione e valorizzazione delle persone con disabilità”. Ed esprime “in particolare il più vivo apprezzamento all’Osservatorio nazionale per l’attività che ha svolto in questi anni. La sua opera di monitoraggio – sottolinea – costituisce uno strumento fondamentale per fornire gli elementi conoscitivi necessari a migliorare, innovare e mettere a punto interventi adeguati”.

“È ormai necessario – evidenzia Napolitano – che alla garanzia di prestazioni e servizi sanitari e di cura si affianchi un forte impegno diretto alla eliminazione di tutti quegli ostacoli che compromettono sia la mobilità sia l’inserimento nel mondo dell’istruzione e del lavoro. È in particolare il tema del lavoro che oggi richiede misure di inclusione efficaci. Ed è quindi importante che il primo programma di azione italiano, promosso dall’osservatorio, tratti di questo tema in modo serio e approfondito, anche in risposta alla sentenza della Corte di giustizia dell’unione europea”.

Il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Presente alla Conferenza il il viceministro del lavoro e dello politiche sociali, Maria Cecilia Guerra: “Per quanto riguarda specificamente le politiche sociali – ha detto – c’è un drammatico problema di sottofinanziamento di queste politiche, quindi l’impegno del Governo è a non arretrare sotto questo profilo dopo che finalmente si è ripreso il discorso del finanziamento dei fondi strutturali”.

Per il viceministro, “l’importante è poter costruire politiche che non debbano essere rimesse in discussione anno per anno. Cioè cominciare a dare alle politiche sociali delle gambe che possano, mattone per mattone, arrivare ad una costruzione come si deve». Un problema, ha spiegato Guerra, è quello delle ristrettezze in cui versano gli enti locali. «Purtroppo – ha detto – fanno fatica anche quelli più avanzati a mantenere gli standard che erano stati raggiunti”.

Netto il giudizio sui falsi invalidi che “vanno perseguiti. Il tema dei falsi invalidi è il prototipo della difficoltà culturale in cui noi siamo. Non sono una psicologa ma credo che ci sia una difficoltà di rapportarsi con tutto ciò che è considerato diverso. Il disabile si presenta come una persona diversa. Lo stesso senso di diversità l’abbiamo nei confronti dell’immigrato, della persona che ha un orientamento sessuale diverso dal nostro. Ci crea paura e difficoltà di relazione che molto spesso noi traduciamo in emarginazione, discriminazione se non colpevolizzazione”.

Un eccesso di attenzione che, in molti casi, ha portato ad un eccessiva attenzione negli accertamenti, con doppie visite inutili vessazioni. “Noi abbiamo aperto un tavolo con l’Inps e con le Regioni per meglio capire tutta la fase dell’accertamento della condizione di non autosufficienza, per capire dov’è che il fenomeno si inceppa. Abbiamo sì un problema legato al tema dei falsi invalidi e quindi alle visite straordinarie, ma purtroppo abbiamo anche un tema di tempi dell’accertamento ordinario che coinvolge alcune carenze dell’Inps ma molte carenze a livello regionale. L’Italia come è noto è un paese variegato, molto differenziato”.

“Noi siamo impegnati a lavorare sul fronte del lavoro, dell’inserimento lavorativo su cui la legge 68 che pure è stata molto importante, sta mostrando un pò la corda, non poteva tener conto di tutto quello che sta succedendo e la crisi pone dei problemi particolari”, ha aggiunto Guerra.

Parlando della normativa che tutela le categorie protette, Guerra ha spiegato che “la crisi giustifica anche dal punto di vista normativo, per quanto riguarda il settore privato, alla sospensione dell’obbligo della 68. Questo ovviamente è una cosa che crea un grosso problema nel mondo della disabilità. Il ministero è impegnato a rifinanziare il fondo per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e questo è sicuramente un passo concreto che può essere fatto”.
Fonte: conquistedellavoro.it – 12 luglio 2013È in successo. Ma ora c’é “una montagna da scalare”Partecipazione folta, molti applausi e quasi nessuna polemica. Bilancio positivo nonostante i pochi giorni di preparazione. Protagonista il Programma biennale d’azione sulla disabilità, che il ministro Giovannini dà già “per approvato”

La platea della conferenza
“E’ andata pure troppo bene…”. Sembrano quasi increduli gli organizzatori (sia politici che funzionari) della IV Conferenza nazionale sulla disabilità, conclusasi ieri a Bologna. Partecipazione folta e clima positivo, molti applausi e quasi nessuna polemica, ad eccezione della notizia, poi smentita, dell’ascensore guasto che avrebbe bloccato “una cinquantina di disabili”. Una vicenda che ha poi finito per ritorcersi sia contro chi l’aveva diffusa (il presidente dell’associazione  Fiaba), sia indirettamente contro l’informazione locale e nazionale, che della prima giornata di lavori non aveva quasi parlato, salvo riprendere appunto il lancio di un’agenzia scaturito da una “telefonata”.

Cominciamo dalla partecipazione: “In realtà avevamo prenotato solo metà della sala grande – svela un funzionario del ministero del Lavoro e delle politiche sociali – perché prevedevamo al massimo 4-500 persone. Poi invece la sala è servita tutta: 750 preiscritti e quasi 200 che si sono presentati direttamente”. Un risultato sorprendente, se si pensa che il primo annuncio dell’evento era quasi sfuggito al viceministro Guerra solo il 30 maggio e che la conferma della data era arrivata solo il 18 giugno, quando si era avuta la conferma della partecipazione di Giovannini.

Quanto al clima, ha colpito l’applauso finale alla viceministra Maria Cecilia Guerra, responsabile diretta dell’organizzazione di “una conferenza diversa dalle altre”, come ha rilevato il ministro Enrico Giovannini, e anche il consenso all’intervento di quest’ultimo, il quale dopo aver ricordato il padre disabile dall’età di 12 anni a causa della poliomielite, ha affermato in un modo che non è sembrato formale di aver vissuto una mattinata “di arricchimento straordinario”. Tra le varie attestazioni pubbliche di apprezzamento bastino le parole di Giovanni Pagano, presidente della Fand, a sottolineare “l’ottima riuscita della conferenza e della sua preparazione: abbiamo sempre avuto in questi mesi degli interlocutori disponibili al dialogo, che hanno ascoltato e spesso accolto le nostre proposte”. Il riferimento era al programma biennale d’azione sulla disabilità, il documento stilato dall’Osservatorio nazionale e grande protagonista dell’incontro bolognese. Un documento che il ministro Giovannini ha definito “una montagna di 140 azioni, che io mi sento impreparato a scalare e della quale dovremo imparare a distinguere le cose importanti da quelle urgenti, altrimenti ne ricaveremmo solo un senso di frustrazione”. Ma anche un documento che per lo stesso Giovannini costituisce una “pietra miliare” e che è “intriso di concretezza”, tanto da “darlo per approvato” già qui a Bologna, nonostante debba ancora sottostare al passaggio della Conferenza stato regioni per poi diventare, se non ci saranno ostacoli, un decreto del Presidente della Repubblica.

Quelle 140 azioni sono dunque da mettere in sequenza e da monitorare, ha aggiunto Giovannini, individuando le priorità da attuare e non cambiandole in corsa: “Non facciamoci prendere dall’idea che tanto non cambia nulla – ha detto il ministro rivolto alle associazioni – Siate equlibrati, solo lavorando insieme faremo passi avanti: la burocrazia ama il cambiamento delle priorità perché ciò costituisce un alibi per non fare davvero nulla”. Un atteggiamento che poco prima avevano del resto mostrato di condividere gli stessi sindacati. Secondo Cerrito (Cisl) “il programma avrà valore se daremo segnali sulle cose che si possono fare subito”, mentre per Scacciavillani (Ugl), “se realizzato il programma segnerà una svolta per il mondo della disabilità”.

Secondo Pietro Barbieri, presidente della Fish, l’importanza del programma biennale d’azione è che recepisce appieno le indicazioni della Convenzione Onu sulle persone con disabilità. “Ho molti dubbi – ha affermato – che noi siamo il paese dalla normativa più avanzata, come spesso ci diciamo compiaciuti. La legge quadro sulla disabilità (104 del 1992) in realtà non aveva previsto diritti, ma solo interventi. Così i disabili hanno dovuto continuare a marciare sul doppio binario del recinto e della contenzione da una parte e della lotta per la vita indipendente dall’altro: la Convenzione è il grimaldello per affermare la scelta che d’ora in poi si lavorerà solo sulla strada dell’indipendenza”. A patto però, ha affermato Barbieri, “che le risorse siano uguali e i diritti applicati in tutto il paese, superando  il solito schema a macchia di leopardo”. (st)
Fonte: superabile.it

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Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Tutte le notizie relative della 3^ conferenza svoltasi a Torino 2009

Conferenza sulle politiche della disabilità edizione 2013

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