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Sant’Agostino e i sordi di tutto il mondo

Il 28 agosto si fa memoria di sant’Agostino.
Sant’Agostino nasce in Africa a Tagaste, nella Numidia – attualmente Souk-Ahras in Algeria – il 13 novembre 354; muore il 28 agosto del 430 all’età di 76 anni. Dopo una adolescenza inquieta nei princìpi e nei costumi, per le preghiere della madre S. Monica si convertì alla fede cattolica e fu battezzato a Milano da sant’Ambrogio.

Tornato in patria, con alcuni amici condusse vita ascetica, dedita a Dio e allo studio delle Scritture. Eletto poi vescovo di Ippona, nell’odierna Algeria, fu per trentaquattro anni maestro del suo gregge, che istruì con sermoni e numerosi scritti, con i quali combatté anche strenuamente contro gli errori del suo tempo o espose con sapienza la retta fede.

Agostino per il suo pensiero, racchiuso in testi come «Confessioni» o «Città di Dio», ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa.

Toccante e indimenticabile il passo delle Confessioni (10.27ss) in cui leggiamo:

Tardi ti ho amato,
bellezza così antica e così nuova,
tardi ti ho amato.
Tu eri dentro di me, e io fuori.
E là ti cercavo.
Deforme, mi gettavo
sulle belle forme delle tue creature.
Tu eri con me, ma io non ero con te.
Mi tenevano lontano da te
quelle creature che non esisterebbero
se non esistessero in te.

Mi hai chiamato,
e il tuo grido ha squarciato la mia sordità.
Hai mandato un baleno,
e il tuo splendore
ha dissipato la mia cecità.
Hai effuso il tuo profumo;
l’ho aspirato e ora anelo a te.
Ti ho gustato,
e ora ho fame e sete di te.
Mi hai toccato,
e ora ardo dal desiderio della tua pace…

S. Agostino nelle sue numerose opere ha un’attenzione specifica ai sordomuti e al linguaggio dei gesti, con considerazioni sugli argomenti dell’udito, della voce, della sordità, del mutismo, dell’espressione del pensiero attraverso i gesti, della mimica specifica dei muti, della pantomima dei teatri.

Agostino, che a Milano aveva conosciuto e osservato i sordomuti, nel De Magistro dice che i sordi “esprimono col gesto senza parola non soltanto ciò che si vede, ma molte altre cose e quasi tutto ciò di cui possiamo parlare”,  e nel trattato  De doctrina christiana  ribadisce che “tutti questi segni sono come parole visibili”.

Tuttavia, aggiunge Agostino, la mancanza dell’udito è una minorazione grave che può persino ostacolare l’acquisizione della fede.
P. Vincenzo Di Blasio – 033re – 2013

PER SAPERE DI PIU’
Sant’Agostino d’Ippona

 Costituzione italiana art. 3 storia dei sordi

«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini

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