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Don Gino Cortesi e i suoi 50 anni di servizio…alla voce, alla parola, alla fede, alla persona

Cinquant’anni per i Sordi e con i Sordi. Il 12 ottobre 1964 all’Istituto Sordomuti di Bergamo (che si trovava in Via Pignolo n. 58) abbiamo visto per la prima volta don Luigi Cortesi. Era il nuovo “Rettore” dell’Istituto. Esattamente un mese prima era deceduto quasi improvvisamente don Fiorenzo Berzi, che era all’Istituto dal 1945. Persona bonaria, che amava i Sordi, molto conosciuto a Bergamo. Era rettore dell’Istituto e assistente ecclesiastico della sezione bergamasca dell’Ente Nazionale Sordomuti.

Alla difficile successione, per un accordo fra il Consiglio di amministrazione che voleva una persona con i titoli accademici adatti e il Vescovo, venne designato e nominato don Cortesi.

Si presentò tra noi la prima volta per celebrare la Messa di suffragio a don Berzi, a un mese dalla sua
scomparsa. Abituati a vedere una persona anziana (don Berzi sembrava avere più dei suoi sessant’anni), ci fece stupore la giovinezza del nuovo “rettore”: aveva solo 31 anni.
Il 22 ottobre don Cortesi venne ad abitare nell’Istituto.
A novembre, subito dopo la vacanza di Ognissanti, lui incominciò anche a fare scuola (il rettore precedente non era insegnante) e aveva la classe dei maschi più grandi. Da allora iniziò a cambiare la vita nell’Istituto.
Prima di tutto la scuola divento più distensiva e attiva, ci fu molto sport, passeggiare in montagna, un giorno alla settimana alla piscina Italcementi per ginnastica e nuoto, gite turistiche di istruzione…
Ma la cosa più bella è importante fu il nuovo e diverso rapporto con le nostre famiglie. Eravamo tutti, maschi e femmine, alunni interni in collegio, ma tutto stava cambiando: visite più frequenti dei nostri parenti, anche libertà di andare in famiglia alla fine della settimana, esternato per chi abitava più vicino oppure per chi lo desiderava…
L’organizzazione della scuola cambiò sia per i metodi e sia perché vennero usate nuove e moderne apparecchiature.
Venne istituita anche la Scuola Media (1966/69) e fu, questa, la prima scuola media “statale” per Sordi in Italia.
Venne messa in cantiere anche la costruzione della sede nuova dell’Istituto a Torre Boldone per la scuola specializzata. Se ne parlava da parecchio tempo, perché a Bergamo eravamo in un casamento vetusto, poco spazioso e diventato fatiscente, muri alti e un solo cortiletto per i maschi, mentre le femmine non avevano neppure quello. La vita, là dentro, era per forza sacrificata: un luogo poco adatto per ragazzi e ragazze, desiderosi di aria, sole, spazio, come eravamo noi!
Finalmente, per l’anno scolastico 1972, l’Istituto poté trasferirsi a Torre Boldone: tutto era nuovo, in un magnifico parco. Per il Rettore, per le Suore, gli insegnanti, gli assistenti, il personale e soprattutto per noi fu una grande gioia cambiare location: un modo di essere e una vita totalmente diversi.
Con il tempo, anche l’Associazione dei Sordi (ENS), per la quale don Cortesi si spendeva (assistente ecclesiastico per molti anni, poi – soprattutto nei momenti difficili conseguenti la riforma legislativa dal 31 marzo 1979 – come “colonna portante” tuttofare, commissario prefettizio per il collocamento al lavoro dei Sordi e per le provvidenze di legge, ecc.) poté trovare quella sistemazione della sede presso lo stesso Istituto, per la quale lui aveva perorato.
Ma frattanto il raggio di azione di don Cortesi si era allargato e si allargava sempre di più. All’interno dell’Amministrazione Provinciale di Bergamo dirigeva un gruppo di insegnati di sostegno per gli alunni sordi inseriti nelle scuole statali di tutta la provincia; veniva eletto membro del Comitato nazionale per l’organizzazione di Convegni di aggiornamento per Insegnanti specializzati; per oltre trent’anni è stato membro del Consiglio dell’Associazione Italiana Educatori dei Sordi (AIES), dal 1981 al 2012 è stato nel Board direttivo dell’IEWG (International Ecumenical Working Group for pastoral Care among Deaf), il Gruppo di lavoro internazionale ecumenico per la pastorale dei Sordi, ecc. E… tutt’ora è chiamato in province diverse per ritiri o conferenze spirituali ed è a disposizione dei Sordi per corsi di preparazione al matrimonio, confessioni, direzione spirituale, consigli anche ai molti Sordi che sono istruiti ormai nelle scuole normali degli udenti.
E tutto ciò avveniva contemporaneamente a un impegno sacerdotale più vasto: parroco a Ornica, collaboratore festivo a Dorga e ad Arcene e poi, da 25 anni, parroco del famoso villaggio di Crespi d’Adda.
Insomma e in breve: 50 anni vissuti molto intensamente, spesi per noi Sordi bergamaschi, ma non solo e per fortuna. Una disponibilità, un impegno e un amore che tuttora continuano.
Per queste ragioni noi vogliamo ricordare il mezzo secolo di attività, dire un sentito “Grazie” a don Gino e porgere fervidi Auguri, per il presente e il futuro. Con un forte abbraccio!
Gli Amici Sordi
 
 
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
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“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini

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