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L’impianto cocleare e gli interventi.

Umbria. Bambina di un anno di vita riacquista l’udito grazie ad un impianto coleare. La bimba, residente nel Lazio, è stata sottoposta all’intervento chirurgico presso l’Ao di Perugia. Valentina ha compiuto il suo primo anno di vita pochi giorni fa. I genitori: “Non poteva esserci compleanno migliore”. Ricci (Ao Perugia): “Puntualità di diagnosi e trattamenti fondamentale per completo recupero linguistico e cognitivo”.

Quattro giorni di ricovero e questa mattina (9 maggio, n.d.r.) Valentina, una bimba di 1 anno di Viterbo, è stata dimessa ed è tornata a casa con i genitori, dopo essere stata sottoposta, all’Ao di Perugia, a un intervento chirurgico per applicare un impianto cocleare bilaterale. In pratica un orecchio elettronico artificiale che aiuterà la bambina di superare i problemi di udito con cui è nascita.
“Abbiamo ricevuto Il più grande regalo di compleanno per la nostra bambina”,dice la mamma all’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, spiegando che Valentina ha compiuto il suo primo anno di vita pochi giorni fa “e sono sei mesi che aspettiamo questo giorno. Finalmente un po’ di serenità anche per la nostra famiglia; la felicità di parlare a mia figlia e farle arrivare la mia voce”. La mamma racconta di avere ricevuto la diagnosi che la bambina aveva un problema di sordità due giorni dopo la nascita. “Per qualche settimana abbiamo sperato si trattasse solo di una sordità momentanea, ma poi all’ospedale di Orvieto ci hanno detto che a Perugia avremmo ricevuto una assistenza eccellente. Parole sante, sono stati tutti straordinari e non finiremo mai di ringraziarli”.
“Valentina era affetta da ipoacusia profonda bilaterale d è stata sottoposta ad intervenuto chirurgico in occasione di un corso di esperti internazionali di chirurgia otologica, che periodicamente organizziamo presso la struttura complessa di Otorinolaringoiatria – spiega il Prof. Giampietro Ricci, che ha eseguito l’intervento in collaborazione con il Prof. Jacques Magnan di Marsiglia -. Di interventi analoghi a quello di giovedì ne eseguiamo 25 all’anno, la metà dei quali riguardano bambini affetti da ipoacusia grave. I risultati che si conseguono sono straordinari, grazie all’apporto di una squadra di specialisti, audiometristi e logopedisti e psicologi di grande esperienza e professionalità”.
“Il caso di Valentina – ggiunge il prof. Ricci – evidenzia la efficacia dei protocolli di diagnosi e cura attuati dalla rete sanitaria della nostra regionale, che consentono la diagnosi e la attivazione di trattamenti riabilitativi in tempi assolutamente utili per un completo recupero linguistico e cognitivo dei bambini . Le principali società internazionali che si occupano di sordità infantili raccomandano infatti la formulazione di una diagnosi entro i tre mesi di età, la eventuale protesi da applicare entro i 6 mesi e l’impianto cocleare entro i 12 mesi, esattamente i tempi che sono stati osservati in questo caso. Tanto più gli interventi saranno ritardati rispetto ai tempi ideali, tanto meno essi risulteranno efficaci”.
Fermo, ragazza tornerà a sentire. Impiantato un orecchio bionico
Al Murri è stato posizionato il settimo impianto cocleare, l’orecchio bionico. La paziente è una giovane di 22 anni con una sordità profonda a sinistra e una sordità totale a destra (dove è stato impiantato l’orecchio bionico) conseguente a un intervento sull’orecchio, per infezione, eseguito 13 anni fa.
La paziente sta bene ed è già stata dimessa. Fra tre settimane l’impianto verrà attivato e dovrebbe ottenere molto presto un udito quasi normale.
«Siamo molto soddisfatti – afferma il primario Stefano Dallari – perché questo è il risultato di un lavoro di squadra, iniziato nel 2007 con l’istituzione del Cisfe (Centro multidisciplinare integrato per lo studio e la cura della sordità del bambino e dell’adulto), brillante esempio di integrazione fra medicina ospedaliera e territoriale che continua con successo nel tempo e che ci ha permesso di essere l’unico centro regionale a fare questo tipo di attività».
I sei pazienti già operati, fra i quali c’è anche una bimba operata a 5 anni nel 2014, hanno avuto tutti ottimi risultati. Sarebbero dovuti andare in altri centri fuori regione con molto maggiori disagi e maggior impegno economico per la comunità.

Fonte: corriereadriatico.it


Fermo – Settimo orecchio bionico al Murri, 22enne torna a sentire

E’ tornata a sentire dopo un lungo periodo di sordità una studentessa di 22 anni di san benedetto sottoposta a un delicato intervento all’ospedale Murri di Fermo. Ad impiantare l’orecchio bionico è stato il dottor Stefano Dallari (foto incisi), ma il punto fondamentale era capire se funzionava. A distanza di venti giorni la ragazza ha già risposto in maniera positiva: “Dopo due ore dall’attivazione – spiega soddisfatta la direzione dell’Asur 4 – la paziente riconosceva l’80 % delle vocali e capiva già il 40% delle parole”. Ora la giovane sarà seguita dalle logopediste e verrà controllata fra un mese. “Si prevede che potrà utilizzare al meglio l’impianto nel giro di due mesi, recuperando un udito quasi normale”. La 22eene aveva una sordità profonda a sinistra e una sordità totale a destra conseguente a un intervento sull’orecchio, per infezione, eseguito 13 anni fa.
Al Murri è stato posizionato il settimo impianto cocleare e il primario Stefano Dallari è soddisfatto per un risultato che arriva da un lavoro di squadra, iniziato nel 2007, con l’istituzione del Cisfe (Centro multidisciplinare integrato per lo studio e la cura della sordità del bambino e dell’adulto). Dallari lo definisce un brillante esempio di integrazione fra medicina ospedaliera e territoriale che  ha permesso di inserire al Murri l’unico centro regionale a fare questo tipo di attività.
I sei pazienti già operati, fra i quali c’è anche una bimba operata a 5 anni nel 2014, hanno avuto tutti ottimi risultati. Sarebbero dovuti andare in altri centri fuori regione con molto maggiori disagi e maggior impegno economico per la comunità e invece il Murri sta spiccando per questa specialità.
Fonte: veratv.it

Videochirurgia della sordità in diretta al Meyer

Diretta streaming dall’ospedale pediatrico Meyer con i maggiori centri mondiali per interventi di chirurgia della sordità. E’ successo ieri (9 maggio n.d.r.) nella sala operatoria dove il nuovo primario di Otorinolaringoiatria, Franco Trabalzini, ha eseguito tre operazioni, rispettivamente l’innesto di un impianto cocleare di ultima generazione su un bimbo di 5 anni che soffre di sordità profonda e la ricostruzione del sistema di trasmissione del suono su due pazienti di 12 e 11 anni che hanno perso l’udito a causa di infezioni ricorrenti.
 Lo specialista del Meyer ha eseguito gli interventi collegandosi in  tempo reale con 20 colleghi che, come lui erano in azione in altrettante sale operatorie del mondo (Olanda, Brasile, Spagna, Regno Unito, Francia, Germania, Belgio, Dubai e Polonia). Una vera e propria teleconferenza via web, che ha permesso agli specialisti di confrontarsi, scambiare considerazioni, porre domande e condividere procedure di alta chirurgia, che difficilmente sarebbe possibile realizzare nella realtà.
Questo balzo nel futuro che allinea il Meyer ai maggiori centri internazionali è stato possibile grazie al potenziamento della dotazione tecnologica e all’avanzato sistema di trasmissione video di cui sono state dotate ben cinque delle sette sale operatorie del pediatrico fiorentino, che laFondazione Meyer ha finanziato con 360 mila euro. Il moderno sistema di trasmissione video è duttile e flessibile e consente di riprendere gli interventi chirurgici in tutte le loro fasi.
Ospedale dei bambini “Meyer”
La tecnologia di video registrazione permette l’acquisizione di immagini da telecamera, microscopio, apparecchi per video-endoscopia. Le telecamere miniaturizzate sono presenti nella lampada scialitica per la ripresa del campo operatorio,  mentre quelle nel microscopio e nella colonna endoscopica riportano le immagini dentro del campo operatorio sia esterne, che interne.
Una sorta di “regia” di quali immagini inviare in diretta (o in registrazione) viene effettuata dal chirurgo con semplici manovre. “Lo streaming è ormai una pratica consolidata nei centri di eccellenza internazionali – spiega il dottor Trabalzini -. Prima per assistere alle operazioni bisognava viaggiare da un centro all’altro, salendo e scendendo da tanti aerei. Ora ci colleghiamo in video web”. Tre le operazioni in diretta.
La prima, un impianto cocleare di ultima generazione (compatibile anche con l’esecuzione di esami di risonanza magnetica) su un bimbo di 5 anni che progressivamente è diventato sordo profondo. “L’impianto cocleare è uno strumento elettronico che viene inserito nell’orecchio interno di un paziente con sordità grave e/o profonda allo scopo di ripristinare la capacità di sentire suoni e rumori e di comprendere parole e frasi – spiega il primario -.
Oggi è possibile diagnosticare una sordità grave fin dalle prime ore dalla nascita ed il nostro obiettivo, attraverso un tempestivo intervento, è quello ottenere uno sviluppo delle abilità uditive e del linguaggio tale da concedere al bambino ipoacusico le stesse possibilità di apprendimento scolastico proprie di un bambino normoudente”. Per gli altri due pazienti diventati sordi a causa di gravi infezioni (otiti ricorrenti) il chirurgo ha ricostruito il sistema di trasmissione del suono (timpano e ossicini). Interventi ripresi in diretta che hanno reso il Meyer il primo pediatrico italiano con la videochirurgia in streaming. Il sistema in dotazione al Meyer consente non solo teleconsulti, ma anche vere e proprie sessioni formative, come se la sala operatoria diventasse un’aula virtuale per i chirurghi del domani.
Fonte: Meyer Ufficio Stampa

PER SAPERE DI PIU’
L’impianto cocleare
Domande frequenti sull’impianto cocleare

 

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