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Televideo Rai, lavoratori in appalto precari e sottopagati

Slc Roma e Lazio: “In queste settimane molti utenti si sono giustamente lamentati della scarsa qualità del servizio sottotitoli per non-udenti alla pagina 777. Sarebbe il caso di approfondire le ragioni che sono alla base di questi disservizi”
“In queste settimane, molti utenti si sono giustamente lamentati della scarsa qualità del servizio sottotitoli per non-udenti della pagina 777 del televideo Rai.
Sarebbe il caso di approfondire le ragioni che sono alla base di questi disservizi.” Così, in una nota, Dino Oggiano e Massimiliano Montesi, segretari dell’Slc Cgil di Roma e del Lazio.“Al netto di problematiche legate a macchinari ormai obsoleti, la ragione del progressivo peggioramento di questo servizio è determinato dalle condizioni imposte a questi lavoratori. Parliamo di soggetti sfruttati da ditte in appalto Rai (ma situazioni analoghe si hanno per i servizi omologhi di Sky e Mediaset) che, nonostante i vincoli posti dai bandi, vengono lasciati con contratti precari, senza diritti, nessuna certezza di regolarità dei compensi e pagamenti a cottimo che poco favoriscono la qualità del servizio. Infatti, a fronte di un pagamento di Rai vicino ai 5 euro al minuto di trasmissione, le ditte in appalto danno ai sottotitolisti circa 1.5 euro al minuto. Considerando che un sottotitolista esperto impiega mediamente 10 minuti per ogni minuto di sottotitolato, è facile calcolare che un’ora di lavoro frutta circa 10 euro lordi, pagati con ritardo e a distanza di qualche mese”, rilevano i due dirigenti sindacali.
“In tali condizioni, non si ledono solo i diritti e la dignità di quei lavoratori, ma si determinano le condizioni per un prodotto di scarsa qualità, che mortifica il diritto della comunità dei non udenti a poter usufruire di un servizio all’altezza. Un servizio finanziato con i soldi del canone – è bene ricordarlo -, che rappresenta una parte importante per i diritti del non udente, che, al pari di tutti i diversamente abili, vuole sentirsi un cittadino di serie A, sempre e non ogni quattro anni, in occasione delle vittorie italiane alle Paraolimpiadi”, continuano gli esponenti Cgil.
“Per queste ragioni, stiamo iniziando con una di queste ditte un percorso di regolarizzazione, che prevede il pagamento di tutti gli arretrati e la stabilizzazione dei lavoratori, in linea con i contenuti del nuovo bando che alza sensibilmente l’esborso economico della Rai per questo servizio. In caso contrario, l’epilogo più probabile sarà quello di un percorso di lotta per difendere i diritti di questi lavoratori, contemperandolo con il diritto dei non udenti ad avere un servizio di qualità”, concludono i sindacalisti.
Fonte: rassegna.it

MONGIELLO: “LA RAI MIGLIORI IL SERVIZIO PER NON UDENTI”
“Vogliamo un servizio pubblico che rispetti gli utenti non vedenti”. La comunità dei telespettatori sordi si mobilita con diverse campagne per chiedere alla Rai di migliorare il servizio di sottotitolazione. C’è l’appello lanciato su facebook da Ilaria e Francesco due ragazzi sordi che chiedono un servizio pubblico che non discriminino i non udenti e sono pronti a “non pagare il canone” per protesta. E c’è la campagna virale lanciata da Sara Giada Gerini, #FacciamociSentire, per chiedere un servizio di sottotitoli 24 ore su 24 a cominciare dalla Rai.

La deputata del Pd Colomba Mongiello ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al ministero dello Sviluppo economico, competente per il rispetto del contratto di servizio pubblico sottoscritto dalla Rai, mettendo in evidenza il “cattivo servizio fornito dalla Rai in favore delle persone non udenti e più generale degli utenti con disabilità” e quali azioni si intende intraprendere per migliorarlo .

NON UDENTI: “LA RAI CAMBI O STOP CANONE
La denuncia della comunità dei non udenti è diretta e circostanziata: “Per molti programmi sia della tv di Stato che delle reti private, i sottotitoli sono fuori sincrono o relativi a un programma diverso rispetto a quello che sta andando in onda o non esistono proprio. Finché non ci sarà un servizio adeguato, non sarà giusto pagare il canone Rai. Siamo disposti a pagare solo se i soldi investiti servono ad acquistare attrezzature necessarie per l’inserimento di sottotitoli ventiquattro ore su ventiquattro”.

GLI OBBLIGHI NEL CONTRATTO DI SERVIZIO
Nel testo dell’interrogazione, l’onorevole Mongiello, ricorda come il contratto di servizio in corso con viale Mazzini già prevedeva di “incrementare progressivamente, nell’arco del triennio il volume della programmazione sottotitolata fino al raggiungimento nel 2012 di una quota pari ad almeno il 70% della programmazione complessiva delle reti generaliste tra le ore 6,00 e le ore 24,00, al netto dei messaggi pubblicitari e di servizio (annunci, sigle, ecc.)”. Quindi la Rai avrebbe già dovuto incrementare il servizio di sottotitolazione che invece non solo è limitato a determinati programmmi ma, come denunciano gli utenti sordi, è pure fallace.

Per questo la Mongiello chiede al ministero dello Sviluppo economicoi di sapere “quali dati e informazioni disponga circa la qualità e il livello di efficacia fornito dalla Rai in merito ai contenuti di informazione e di interesse generale erogati in favore delle persone portatrici di disabilita sensoriali”.
Enrico Cinotti. Fonte: testmagazine.it

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