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Mons. Stefano Tantaro, maestro di vita ed esperto nel mondo della sordità

Nacque a Salemi il 3 dicembre del 1875 (Cfr. ROBERTO CALIA, Tre “spiriti magni” della chiesa salemitana, in Il Bonifato New, Alcamo, 30 ottobre 2003, Anno I, N. 10, pp. 20; 23) di cui fu uno straordinario sacerdote. D’indole mite, incline alle opere di pietà e di carità, a 12 anni entrò nel Seminario di Mazara del Vallo ove frequentò le scuole ginnasiali e liceali. Compiuti a Palermo gli studi filosofici e teologici, nel 1896 fu ordinato presbitero. Laureatosi in Pedagogia, fu chiamato dal Card. Alessandro Lualdi, arcivescovo di Palermo, a insegnare nell’istituto dei sordomuti della città, distinguendosi per la sua umanità e per il suo metodo pedagogico. Nel 1910 fu chiamato a Brescia. Quivi insegnò nel Pio Istituto per sordomuti “Ludovico Pavoni”, ove si distinse per capacità e competenza, dimostrandosi preparato ed esperto, conseguendo ottimi risultati a favore della vita di relazione dei sordomuti. (Nel 1933, nell’elogio funebre fatto al direttore dell’Istituto don Arcadio Fioriti, morto all’età di 38 anni, un’altra bella figura di sacerdote, don Stefano sostenne che il suo impegno aveva fatto raggiungere all’Istituto «il periodo più florido per ciò che riguarda la didattica speciale e la disciplina, trasformandone l’ambiente in una vera famiglia, dove gli alunni stanno così volentieri») (MICHELE BUSI, L’impegno della Chiesa bresciana per l’educazione dei sordomuti.

Insegnò anche latino e greco presso il Seminario vescovile della diocesi di Brescia, ove ebbe tra gli alunni Giovanni Battista Montini, il futuro Papa Paolo VI (Montini non si dimenticò mai di lui e P. Stefano conservava con orgoglio alcune lettere inviategli mentre Montini era Sostituto della Segreteria di Stato e pro-segretario di Pio XII). Scoppiata la guerra, servì la patria con amore sacerdotale e con spirito di generosità e altruismo, distinguendosi tra i soldati per i quali fu maestro, fratello e padre, affrontando privazioni di qualsiasi genere, compresa la fame. Dopo la guerra ritornò a Brescia al suo insegnamento sia ai sordomuti e sia in Seminario.

Rientrato a Salemi negli ultimi anni della sua vita, fu nominato dal vescovo Mons. Salvatore Ballo Guercio prima vicario foraneo e poi Cameriere Segreto di Sua Santità Pio XII che gli conferì il titolo di Monsignore. Insegnò anche religione nel locale Ginnasio e fu Rettore della Chiesa del Rosario e Canonico dell’insigne Collegiata. Si distinse anche qui per bontà, saggezza e amore.

Alla sua morte, avvenuta per un repentino malore il 28 ottobre 1945, fu compianto da tutta la cittadinanza; ebbe un funerale con grande partecipazione di popolo commosso e ammirato delle sue virtù che furono intessute pure, davanti al cancello del cimitero, da un necrologio. La Curia Vescovile di Brescia, appresa la notizia, nell’esprimere cordoglio scrisse: «Improvvisa è pervenuta la notizia della scomparsa del prof. Mons. Stefano Tantaro. Il Capitolo Canonicale e il Collegio dei docenti del Seminario Vescovile di questa diocesi esprimono vivissimo cordoglio per la dipartita di un uomo di Dio e di cultura, il quale, nel compimento della sua altissima missione religiosa, seppe amalgamare la disciplina alla bontà lasciando, in quanti ebbero il bene di conoscerlo, un ricordo incancellabile. La sua grande anima sarà sempre in mezzo a noi e all’istituto dei sordomuti di questa città, dove per tanti anni insegnò con tanta passione» (ROBERTO CALIA, Tre “spiriti magni” della chiesa salemitana, o.c., p. 23).

Salvatore Agueci. Fonte. vivienna.it

PER SAPERE DI PIU’
Istituto Sordomuti Pavoni 
Associazione Mons. G. Marcoli

Pavoni Ludovico storia dei sordi

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