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Anniversario della chiamata di Don Giuseppe Gualandi

CREDO DOVEROSO condividere con voi

Pregate per noi gualandiani verso la fusione con i rogazionisti, Anniversario della chiamata di Don Giuseppe Gualandi (8 luglio)

Carissimi Fratelli,
In questo giorno 8 luglio 2021 ricorre il 172º anniversario della vocazione del Venerabile Don Giuseppe Gualandi, che nella chiesa parrocchiale della Santissima Trinità, a Bologna, ebbe il primo incontro con la disabilità dei sordi, assistendo alla Prima Comunione della giovane Carolina Galuppini.

Il Signore si servì di questo incontro, in un contesto squisitamente eucaristico, per toccare il cuore del giovane sacerdote don Giuseppe, riempendolo di compassione per tutti coloro che erano colpiti dalla terribile sordità, che isola e impedisce ogni tipo di comunicazione con il mondo circostante.

Don Giuseppe, da buon operaio della messe del Signore, da allora in poi consacrò la sua vita al sollievo dei più poveri tra i poveri, i sordomuti, spendendosi cioè per la loro educazione e la loro evangelizzazione. Fu profetico nell’approccio di questa categoria di persone che tendeva inevitabilmente all’isolamento ed era, suo malgrado, isolata anche dal resto del contesto sociale ed ecclesiale. Restituì dignità e umanità a un mondo segregato, entrando a far parte degli aneli e delle sofferenze di tanti.
La storia di Don Gualandi è meravigliosa e merita di essere conosciuta meditata e celebrata.


Personalmente, la trovo in armonia con quella di un altro campione della carità, sant’Annibale Di Francia, fondatore dei Rogazionisti. Anche lui scoprì la sua vocazione incontrando un disabile, un povero cieco che chiedeva l’elemosina e trovò nell’attenzione ai piccoli e ai poveri la strada maestra per vivere e incarnare la Preghiera per le Vocazioni, comandata dal Signore nel celebre brano del “Rogate” (cfr. Mt 9, 35-38; Lc 10, 2). Mi colpisce il fatto che nel testo matteano la pericope della preghiera per le vocazioni è introdotta da un miracolo che Gesù opera su un (sordo)muto, restituendolo alla società, facendolo parlare e udire. Sembra quasi che questa guarigione apra gli occhi di Gesù sulla folla sterminata, smarrita, stanca e sfinita, come pecore che non hanno pastore, e provochi la compassione del suo Cuore, tanto da fargli pronunciare quelle parole così sconvolgenti: “La messe è veramente abbondante, ma sono pochi gli operai… Pregate dunque il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe”.

La sordità è canale privilegiato per la manifestazione della compassione del Cuore di Gesù, che trova il suo esito nella partecipazione dei suoi sentimenti nella preghiera dei discepoli, coinvolti in prima persona ad essere operai evangelici.

Che grandi doni ci fa Gesù attraverso il suo Vangelo, attraverso la sua Parola!

Carissimi fratelli, possa il germe che il Signore ha seminato nel vostro cuore trovare il terreno buono nel “Rogate”, la preghiera per i buoni evangelici operai, coloro che, come don Giuseppe Gualandi, non hanno cercato i riconoscimenti del mondo, ma gli ultimi tra gli ultimi, gli isolati dal mondo, coloro che non avevano dignità perché non potevano capirne il senso. Preghiamo perché il carisma e l’opera di don Giuseppe possa continuare e crescere in quella di Padre Annibale, con nuovi stimoli e nuove ispirazioni dello Spirito Santo.

Il Signore vi benedica tutti di cuore.

P. Matteo Sanavio Commissario Pontificio

PER SAPERE DI PIU’
Sant’Annibale Maria Di Francia
Ven. Giuseppe Gualandi

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