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1845 – Educatorio per Sordomuti Mons.Tommaso Pellegrini in Modena

Dopo la fondazione dell’Istituto delle Sordomute ad opera di Fabriani con il riconoscimento legalizzato della Congregazione «Figlie della Provvidenza per l’educazione delle sordomute» in Modena, il giovane Sac. Tommaso Pellegrini, che aveva conosciuto la sua opera, comincio ben presto ad interessarsi dei sordomuti e decise di aprire la prima scuola per loro nella sua abitazione di Modena (Via delle Grazie) nel 1846 e Don Fabriani lo incoraggiò ad accogliere i sordomuti nella scuola per educarli cristianamente.

Con atto dell’Arcivescovo di Modena in data 28.18.1856 fu autorizzata la personalità giuridica all’Educatorio per sordomuti cioè divenne Ente morale religioso di pubblica utilità morale ed educativa.

Dopo due anni il decreto del Duca dì Modena Francesco V sancì l’Ente morale di istruzione con effetti civili e dispose i relativi regolamenti per garantire il funzionamento dello stabilimento con la denominazione «Regio Educatorio Estense per i sordomuti» (1857) ed all’annessione con l’unità di Italia «Regio Educatorio per i sordomuti» (1871) successivamente confermato con il decreto luogotenziale n.266 del 9.12.1919 di cui venne approvato anche lo statuto successivamente modificato con R.D. 14.12.1927, n.2625.

Le questioni giuridiche dell’Opera tra assistenza ed istruzione diedero luogo a lunghe vertenze di definizione figurativa dell’Ente che dopo vennero risolte come «Ente morale di istruzione» da più decisioni del Consiglio di Stato negli anni 1877—1919. Dopo tanti anni vennero sollevati nuovamente dei dubbi sul contenuto giuridico da parte del Ministero della Pubblica istruzione (1933) in quanto l’Educatorio taceva parte dell’ente morale a carattere scolastico e ribadito di nuovo come nelle decisioni prece denti da parte del Consiglio dello Stato in data 15.4.1935.

Infatti l’Istituto, denominato in onore del fondatore “Tommaso Pellegrini” e’ un Ente morale di educazione escludendo perciò le Istituzioni pubbliche di assistenza della legge 1860. Rimane tuttora il suo funzionamento per I istruzione ai sordomuti. Il metodo di istruzione ai sordomuti fu il mimico-gestuale nei primi tempi, successivamente fu applicato l’Oralismo nel 1880 e fu collegato per la programmazione dell’educazione con l’Istituto femminile “Fabriani. Le suore della congregazione ‘Figlie della Provvidenza per le sordomute provvedono caritatevolmente al servizio di insegnamento, di cucina e di guardaroba anche all’Istituto per sordomuti.

Nel 1928 la sede dell’Istituto si trasferì da Via Sant’Agostino, dove si trovava dal 1848, alla Villa in località Saliceta San Giuliano (Modena) dove é ancora con servizio adeguati per l’istruzione materna ed elementare, la dotazione degli strumenti audiologici, i corsi professionali ed infine la scuola media.

Il dirottamento degli alunni non udenti nelle classi pubbliche ha portato ad una notevole diminuzione dei soggetti all’Istituto che pertanto tiene lo classi miste con gli udenti in questi anni ottanta.

Mons. Tommaso Pellegrini
Nacque a Modena il 18 aprile 1813, ordinato sacerdote nel 1836 seguì con interesse il Sac. Fabriani (fondatore dell’Istituto Sordomute) che gli dimostrò 1’esperienza del l’istruzione specializzata e la sua preoccupazione per la mancanza della scuola per i maschi.

Lui sentì il richiamo del Signore che la portava a dedicarsi ai sordomuti e lasciando la madre e gli altri familiari si dedicò alla fondazione del primo istituto per i sordomuti con l’aiuto di due sacerdoti modenesi Don Geminiano Borsari e Don Pio Sirotti nel 1846.

Anche lui fu stato direttore dell’Istituto delle Figlie della Provvidenza di Fabriani dal 1856 al 1863 con il doppio incarico della direzione dei due istituti alla quale si dedicò senza risparmio di energia.

Il Papa Pio IX lo nominò suo Cappellano segreto d’onore e fu membro del Consiglio dell’Opera della Propagazione della Fede in Vaticano.

La sua salute era molto delicata fin dall’infanzia con ripetute ricadute nella malattia e negli ultimi anni della vita soffriva per la perdita dell’udito.

Venne colpito da malore che lo costrinse a letto e dopo due mesi salì al Cielo confortato del sacramento degli infermi il mattino del 17 dicembre 1877. Fu rimpianto da tutti specialmente da quei sordomuti che lui aveva educato con tanto amore e rispetto.

NOTE DI EVIDENZA E RIEPILOGATIVE
1846 – La prima scuola per sordomuti in Via delle Grazie.
1848 – Trasferimento alla, sede di Via Sant’Agostino.
1856 – Riconoscimento della Curia Vescovile dà Modena ed eretto in Ente morale di pubblica utilità
1857 – Riconoscimento degli effetti civili dell’Ente morale con il decreto del Duca di Modena con la denominazione «Regio Educatorio Estense per i sordomuti».
1870 – Nuova denominazione in «Regio Educatorio per i sordomuti»
1877 – La morte del fondatore Mons.Pellegrini Tormnaso.
1880 – Applicazione del metodo oralismo
1919 – Con il R.D. 9.12.1919 n.266 confermato in Ente morale di istruzione con approvazione dello statuto.
1927 – Modificazione del]o Statuto approvato con R.D. 14.12.1927. n. 2625 «Regio Educatorio “Tommaso Pellegrini” per  Sordomuti»
1926 – Trasferimento da Via Sant’Agostino alla sede definitiva  della Villa in località Saliceta San Giuliano (MO)
1935 – Definizione giuridica dell’Opera in Ente morale di natura educativa facente parte dei Ministero della Pubblica  Istruzione (decisione presa in più volte da parte del Consiglio di Stato).
1945 – Nuova denominazione in Educatorio Tommaso Pellegrini per i sordomuti in Modena.
1970 – La prima scuola media per sordi

I DIRETTORI
1. Mons. Tommaso Pellegrini dal 1846 al 1677
2. Mons. Giuseppe Pollastri dal 1877 al 1907
3. Don Umberto Guarco dal 1907 al 1925
4. Mons. Ermanno Gerosa dal 1925 al 1956
5. Don Attilio Vismara dal 1956 al 1958
6. Don Sergio Ferrari dal 1958 al 1966
7. Don Attilio Vismara (2^ volta) dal 1966 al 1967
8. Don Adriano Fornari dal 1967 al 2013

Is030 (1990*)

Il 17 dicembre 2010 con nuova norma giuridica é diventato “Fondazione Educatorio Mons. Tommaso Pellegrini” di Modena.

L’Istituto “Tommaso Pellegrini”
sorge nella prima periferia di Modena (nella frazione chiamata Saliceta San Giuliano) circondato da un ampio giardino, un prato adibito a giochi all’aperto e da un attrezzato campo da calcio.

Questo Istituto ha compiuto quest’anno 155 anni: anni spesi al servizio dei bambini sordi che qui hanno studiato e imparato a parlare.

Il fondatore, Mons. Tommaso Pellegrini, ebbe nel 1846 l’intuizione di completare l’opera di educazione dei giovani sordomuti iniziata qualche anno prima da un suo confratello, don Severino Fabriani. Nel 1828 infatti don Severino Fabriani dà vita ad un Istituto che accoglie le ragazze sordomute, le istruisce, insegna loro a parlare e le prepara ad un mestiere. In quello stesso periodo nasce la Congregazione delle Suore della “Divina Provvidenza per le Sordomute”.

Mons. Tommaso Pellegrini si entusiasma a questa “nuova” missione iniziata dal confratello don Fabriani e partecipa anche lui all’opera di educazione all’interno di questa struttura. Ben presto però si rende conto che a Modena sono presenti anche tanti ragazzi sordomuti, ai quali nessuno pensa. Con generoso slancio, supportato da una certa sicurezza economica alle spalle (Mons. Pellegrini proveniva da una famiglia abbastanza agiata per quell’epoca), inizia la “sua” missione comprando nel 1846 un piccolo appartamento e ospitando a maggio i primi due ragazzi sordomuti.

Questi primi ragazzi sono trattati dal Pellegrini come veri e propri fratelli, tanto da non pretendere da loro alcun riconoscimento economico per il mantenimento e l’istruzione.
Questa nuova opera, primo nucleo dell’Istituto “Pellegrini”, nasce perciò in autonomia e senza alcun legame “burocratico” con l’altro istituto modenese.

È ovvio che però in quel periodo un certo “rapporto” esiste con l’altro Istituto.

Infatti va tenuto presente che:
– Mons. Pellegrini imparò da don Severino a insegnare a questi ragazzi;
– lui stesso, al termine della S. Messa celebrata per la comunità, aiutava nell’educazione alle ragazze sordomute ospitate nell’Istituto di don Fabriani;
– uno zio del Pellegrini, don Alberto, fu prezioso collaboratore di don Severino durante la nascita dell’Istituto di quest’ultimo;
– alla morte di don Severino Fabriani, nel periodo compreso tra il 1856 e il 1862, don Pellegrini assumerà anche l’incarico di direttore dell’altro Istituto.

Da quell’appartamento di Via S. Giovanni del Cantone (vicino al centro di Modena) si dovrà ben presto traslocare: molte infatti sono le domande di ammissione che arrivano a Mons. Pellegrini (si pensi che nel 1838 sono censiti negli Stati Estensi, l’attuale Modena e provincia, ben 363 sordomuti, di cui 212 uomini).

La nuova struttura, acquistata nel 1848 nella zona di S. Agostino, risulta molto più ampia e più adatta anche agli scopi dell’opera: successivamente, e a più riprese (nel 1850 e poi nel 1877), si acquisterà tutto l’enorme palazzo. L’impegno di Mons. Pellegrini è ora quello di dare una forma istituzionalmente più sicura e meglio definita all’opera stessa: sarà il futuro “Regio Educatorio Estense dei Sordi-Muti” che assumerà come simbolo un cuore spazioso, sormontato da una piccola croce recante all’interno la scritta evangelica “Ephphetha”.

Nell’autunno del 1856 il vescovo di Modena decreta l’erezione canonica dell’Istituto maschile per sordomuti con la qualifica di “pubblico pio stabilimento”.

L’Istituto modenese si aggiungeva così agli altri 7 già esistenti in Italia:
– a Napoli, fondato dall’abate Benedetto Cozzolino nel 1783;
– a Roma, fondato dall’abate Tommaso Silvestri nel 1784;
– a Genova, fondato dal padre Ottavio Assarotti nel 1805;
– a Milano, fondato dal francese Antonio Eyraud nel 1805;
– a Siena, fondato dal padre Tommaso Pendola nel 1821;
– a Palermo, voluto dal re Ferdinando II° nel 1834;
– a Torino, fondato da don Francesco Bracco nel 1838.

L’Istituto maschile veniva posto sotto la protezione di San Francesco di Sales (protettore dei sordomuti) e dichiarato dipendente unicamente dall’Ordinario pro tempore di Modena.

Il 19 Febbraio del 1857 il Duca Francesco V firmava un “chirografo” (oggi è un termine poco usato e significa manoscritto, cioè scritto interamente di proprio pugno dal suo autore) nel quale denominava ufficialmente l’Istituto come “Reale Educatorio Estense per i Sordomuti”.

Le norme statutarie le si avranno successivamente in un chirografo dell’arcivescovo di Modena.

Mons Pellegrini risulterà, anche di fatto, Fondatore e primo Direttore di questa benefica opera.

Insieme però a questi riconoscimenti, Mons. Pellegrini dovrà affrontare, negli ultimi anni della sua vita terrena, anche tanti problemi: tanto da fargli temere la stessa vita futura della sua opera.

Nel 1859 infatti un voto del parlamento italiano cancellò ben presto ogni tipo di sovvenzione, elargito dai precedenti governi, ai sordomuti della penisola.

A Modena questa delibera avrebbe comportato la necessità di rinviare alle famiglie 8 piccoli sordomuti. Soltanto l’intervento del deputato Giovanni Bartolucci riuscì a scongiurare l’inevitabile decisione. Anche se gli 8 bambini rimasero, era ben chiaro che, da quel momento in poi, l’Istituto e Mons. Pellegrini avrebbero potuto contare solo sulle proprie forze e sulla generosità dei privati.

Per questo egli promuove sottoscrizioni, organizza e sostiene fiere di beneficenza.

Nell’aprile del 1876 compie un viaggio a Roma allo scopo di farsi ricevere dal Ministro della Pubblica Istruzione di allora, per illustrargli la situazione non solo modenese, ma dell’Italia circa l’educazione dei sordomuti. Infatti i nuovi governanti stavano dimostrando una strana incoerenza. Da una parte propugnavano l’istruzione obbligatoria per tutti come strumento di perfezionamento sociale, dall’altra veniva deliberatamente ignorato il problema dell’educazione degli handicappati in genere e dei sordomuti in particolare: il problema poteva al massimo interessare preti e suore.

Durante gli ultimi giorni della sua vita terrena lo vediamo perciò intento a bussare alle porte dei politici, degli amministratori locali, dei concittadini facoltosi: pur facendo questo non dimenticava mai di donare parte del suo tempo anche ai ragazzi.

Mons. Pellegrini, già sofferente, nell’estate del 1877 accompagnerà per l’ultima volta i suoi ragazzi in vacanza a Collegarola (altra piccola frazione vicina a Modena), nella sua villa di campagna.

Egli morirà il 17 dicembre dello stesso anno: nelle cronache dell’epoca, all’indomani dei funerali, troviamo articoli che mettono in risalto la figura carismatica di questo sacerdote che seppe dare ogni suo bene a favore dell’Istituto e dei suoi ragazzi. Si racconta che sul letto di morte, ormai sordo, comunicasse con i suoi ragazzi a gesti.

Come direttore gli succede don Giuseppe Pollastri e il 28 Dicembre 1877, a pochi giorni quindi dalla morte di Mons. Pellegrini, arriva una decisione del Consiglio di Stato, peraltro tanto attesa dal Fondatore: il Consiglio di Stato definisce l’Istituto un collegio di “istruzione e di educazione per sordi”.

L’8 marzo 1907 muore anche don Pollastri. Gli succede don Umberto Guarco: con questa nomina nasce anche la distinzione tra gli incarichi educativi (di competenza del direttore) e quelli amministrativi (prima con i Commissari prefettizi e poi con i Consigli d’Amministrazione guidati da un Presidente).

Nel 1911 viene acquistata l’attuale villa di Saliceta San Giuliano di proprietà dei marchesi De’ Buoi: essa avrà all’inizio solo la funzione di residenza estiva per i ragazzi sordomuti che vivono all’interno dell’Istituto di S.Agostino.

Nel 1915, con l’entrata in guerra dell’Italia (Prima Guerra Mondiale), il Comune di Modena requisisce la sede di via S. Agostino per ospitare i figli dei richiamati alle armi, e la sede di Saliceta per allestire un ospedale militare. Gli alunni vengono così trasferiti a Firenze (presso l’Istituto “Gualandi”) e vi rimarranno fino al 1 ottobre 1926. L’ospitalità fiorentina non esimeva i responsabili modenesi dell’Istituto maschile dal provvedere economicamente ai loro ragazzi.

Nel 1917 muore don Guarco e si dovrà attendere fino al 1925, con il rientro definitivo dei ragazzi da Firenze, per avere il nuovo direttore, Mons. Ermanno Gerosa.

Finalmente il 9 febbraio 1919 nascerà il primo vero Statuto Organico dell’Istituto. Infine a partire dal 1 gennaio 1920 la gestione passò nelle mani di un normale Consiglio d’Amministrazione.

Intanto viene lasciata per sempre la vecchia struttura di Via S. Agostino erigendo così la villa a Saliceta San Giuliano come sede dell’Istituto “Tommaso Pellegrini”. Sempre nel 1925 arrivano all’Istituto le suore del “Preziosissimo Sangue” di Monza: i ragazzi quando rientrano in Istituto trovano perciò molti volti nuovi.

Mons. Gerosa rimarrà direttore fino alla sua morte, avvenuta nel 1956. A succedergli fu chiamato, in via provvisoria, Don Vismara, dell’Istituto per sordi di Milano. Due anni più tardi diventò nuovamente direttore un sacerdote modenese, don Sergio Ferrari. Egli, l’anno prima, era stato appunto mandato dai suoi superiori a Milano, a perfezionarsi in una scuola di “Metodo per l’insegnamento agli audiolesi”.

Dopo 8 anni di lavoro intenso nell’Istituto (nascita della “camera silente” per la rieducazione auditiva, laboratori per facilitare l’inserimento degli alunni nel mondo del lavoro; l’istituzione di una colonia estiva; corsi di aggiornamento per le suore insegnanti, ecc), a causa di un incidente stradale, don Sergio moriva a soli 32 anni.

Dal 1966 è direttore dell’Istituto “Tommaso Pellegrini” don Adriano Fornari, il quale ha continuato ad apportare modifiche e ammodernamenti alla struttura stessa e, parallelamente, ha seguito e messo in pratica tutte le novità riguardanti le tecniche di insegnamento ai ragazzi sordomuti.

Il 10 ottobre 1984 la salma di Mons. Pellegrini è stata esumata dal cimitero urbano di San Cataldo, e il 22 dicembre è stata trasferita nella cappella dell’Istituto: alla cerimonia erano presenti i discendenti del Pellegrini e l’allora Arcivescovo di Modena, Mons. Santo Bartolomeo Quadri.

Qual è la situazione dell’Istituto “Tommaso Pellegrini” all’inizio del nuovo millennio? È presto detto!

L’Istituto è così organizzato:
– scuola materna (Paritaria);
– scuola elementare (Paritaria);
– scuola media, succursale di una Scuola Media Statale della città di Modena.

L’Istituto è un “Ente di diritto privato sottoposto alla vigilanza e al controllo del Ministero della Pubblica Istruzione”. Il suo organo tutorio è il Provveditorato agli Studi di Modena: è specializzato nell’istruzione agli alunni portatori di handicap nell’udito e nella parola.

II bambino sordo viene accolto preferibilmente nei primi anni di vita ed è assiduamente accompagnato nella sua crescita fino al conseguimento del diploma di terza media.

Da qualche anno l’Istituto ha aperto le porte ai ragazzi udenti per avviare un’opera ancora più incisiva di inserimento sociale dell’alunno sordo. Ad oggi troviamo perciò ragazzi sordi e udenti che studiano insieme dalla scuola materna a quella elementare.

Sono stati avviati alcuni laboratori; questi favoriscono attività comuni tra ragazzi sordi e udenti:
– un laboratorio di “Musicoterapia”: dove, soprattutto l’alunno sordo, grazie all’uso di alcuni strumenti musicali (come il pianoforte, ecc), impara ad emettere il suono in modo più giusto e a regolare ancor meglio la respirazione;
– due laboratori di “Informatica”, uno per i ragazzi delle elementari e uno per quelli delle medie. Nel primo i ragazzi sordi hanno l’opportunità, grazie all’uso di programmi informatici studiati appositamente per loro, di riconoscere se la loro emissione sonora dei fonemi è corretta oppure no; di valutare la propria capacità respiratoria, ecc. Inoltre per tutti i bambini delle elementari viene compiuto un cammino di apprendimento dell’uso del computer e di alcuni suoi programmi basilari.

Nel secondo, invece, i ragazzi sordi apprendono in modo più approfondito, grazie anche ad esercitazioni, argomenti proposti dagli insegnanti durante le lezioni teoriche (ad esempio: argomenti di matematica e di scienze; l’uso della lingua italiana e di quella francese, ecc).

Vi sono inoltre aule per: disegno, applicazioni tecniche e scienze.

Tutti gli insegnanti sono provvisti della necessaria abilitazione per l’insegnamento ai sordi.

La giornata scolastica prevede un orario che abbraccia tutta la mattinata e si conclude alle ore 16; il pranzo viene preparato all’interno della struttura e consumato dai ragazzi suddivisi per fasce scolastiche.

I ragazzi frequentano l’Istituto dal Lunedì al Venerdì. Attualmente i ragazzi che fanno parte del convitto sono una decina. Per loro si è ripristinata recentemente un’ala della struttura per consentire un’accoglienza più familiare e più corrispondente alle richieste dei ragazzi stessi: sala per i giochi, sala di lettura e di studio, camere, ecc.

Se guardiamo alla storia dal 1846 fino ad oggi l’Istituto ha accolto ed istruito più di 700 ragazzi sordi; da molti anni poi accoglie, durante le ore scolastiche, anche le ragazze sordomute, facendo così scomparire di fatto il termine di “Istituto maschile”.

L’Istituto rappresenta un forte punto di riferimento per tutti gli ex-allievi, tanto da organizzare per loro diversi appuntamenti di festa durante l’anno, oltre a raggiungerli nelle loro case ,ogni due o tre mesi, con lettere, circolari e Notiziari.

Avvalendosi delle ormai normali vie di comunicazione, l’Istituto ha aperto un sito Internet. L’indirizzo è il seguente: www.scuolapellegrini.8k.com.

Per chi desidera ricevere maggiori informazioni, sulla storia dell’Istituto o sull’attività scolastica, può scrivere al seguente indirizzo: Istituto “Tommaso Pellegrini”, strada Contrada n. 127 – 41040 Saliceta San Giuliano (Modena); oppure telefonare allo 059/350380, o inviare un fax allo 059/343374.

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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it.
“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini

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