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Diritti dei Disabili e dell’Uomo… (Newsletter della Storia dei Sordi n.754 dell’11 dicembre 2009)

Giornata dei disabili, Argentin (PD): “Bisogno di lotta non di commemorazione”
Mancano i fondi per le barriere architettoniche, tagli sull’assistenza indiretta per i disabili gravi e gravissimi
“Oggi, giovedì 3 dicembre, è la giornata dedicata alla disabilità, ma non deve essere un giorno di commemorazione bensì di lotta. Il Governo Berlusconi non ricorda le politiche dell’handicap nella sua Finanziaria. Mancano i fondi per le barriere architettoniche, tagli sull’assistenza indiretta per i disabili gravi e gravissimi, legge 68.”, dichiara, in una nota, il deputato Pd ed ex delegato per l’Handicap del comune di Roma, Ileana Argentin.
“Ancora tagli sugli insegnanti di sostegno e mancato finanziamento della legge 68 per l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro. Sulla salute mentale non è stato aggiunto neanche un euro e tutte le audizioni dei disabili nella Consulta per l’handicap del Governo non sono state ascoltate. E’ una vergogna che ci si ricordi della disabilità solo in campagna elettorale e la diatriba sul testamento biologico non può e non deve far perdere di vista la quotidianità delle famiglie e delle persone che vivono l’handicap”, conclude la nota della Argentin.

I diritti delle persone con disabilità

La Commissione Europea, in accordo con le Nazioni Unite, ha istituito il 3 Dicembre, quale Giornata Europea delle Persone Disabili, nel luglio del 1993.

Da allora il 3 Dicembre è divenuto un appuntamento di grande rilevanza sociale che si rivolge ad un pubblico ampio e variegato: non solo i disabili ma anche le loro famiglie, gli operatori, i professionisti che operano nel sociale e la gente comune sensibile alle tematiche connesse alla disabilità.

Tutti i cittadini disagiati hanno bisogno di una cultura verso la disabilità che li metta in condizione di abbattere le barriere fisiche e mentali.

In occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, il MiBAC promuove, nell’ambito delle proprie competenze, le esperienze significative che evidenzino quali siano le migliori pratiche finora messe in atto per rendere più accessibile e fruibile ai disabili il patrimonio culturale di pertinenza del Ministero, con lo slogan: “Un giorno all’anno tutto l’anno”. Fonte: edila2000.it

61° Anno della dichiarazione diritti dell’uomo.
Il 10 dicembre 2009 ricorre il “61°Anno della Dichiarazione dei diritti dell’Uomo”, voluta dalle Nazioni Unite. !
Ancora una volta insiste nella pubblica opinione la preoccupazione per la mancanza di sostenibilità finanziaria dei servizi pubblici essenziali inerenti il problema del disagio psico-fisico.
Il 5 dicembre 2004 indetta dal Governo Berlusconi avvenne la “Giornata Nazionale per la salute mentale” con lo scopo di vincere la discriminazione e respingere pregiudizi e per sensibilizzare i cittadini alla prevenzione e tutela della salute mentale. Non è successo nulla: E’ stato solo un brutto ricordo per questa bistrattata patologia!
Il 10 dicembre 1948 l’ONU approvò la “Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo” per la difesa, soprattutto, di due diritti fondamentali intorno ai quali si discute ancora oggi in Europa :
a.) l’art.3 “Ogni individuo ha diritto alla vita”.
b.) l’art.16 “ La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società ed ha diritto di essere protetta dalla società e dallo Stato”
Queste due definizioni sono avvenute in un periodo in cui il diritto alla vita dei disabili e dei malati mentali era negato con l’eugenetica e con l’eutanasia non solo nella Germania hitleriana, ma anche in altri Paesi occidentali.
Il 20 dicembre 1971 l’ONU approvò la “Tutela per i diritti dell’handicappato mentale” affermando che “L’handicappato mentale deve godere in tutta la misura possibile degli stessi diritti degli altri esseri umani”, tematiche sempre di attualità.
Il 6 dicembre 2006 l’ONU adottò la “ Convenzione per i diritti delle persone con disabilità”(A/61/611), per proteggere diritti civili e politici e per la piena partecipazione alla protezione sociale e la piena uguaglianza di queste persone.
Il 20 febbraio 2009 il Governo Berlusconi, con il disegno di legge n. 2121 ha ratificato la “Convenzione”, ma ahime! con l’art.2 “in toto” ha dato piena attuazione e non ha avviato precise riserve e tali da escludere ogni riferimento all’aborto, all’eutanasia,al diritto alla vita, ad ogni metodo o modalità della salute riproduttiva.( art.25 della“Convenzione”), come da me proposto con le Petizioni al Parlamento Italiano.
Queste date sono poco ricordate dalle nostre Istituzioni,( occupate come sono in inutili litigiosità), perché nessuno si interessa alla situazione dei disabili” in particolar modo degli handicappati mentali” perché “situazione” che non interessa !nessuno!
Invece questa è una emergenza di notevole intensità, un allarme sociale drammatico ed inquietante.
Purtroppo insiste in Italia una confusione morale che determina una esaltazione di “cose marginali”, un “relativismo” disarmante, situazioni troppo lunghe da elencare, invece di preoccuparsi di priorità che interessano da vicino milioni di persone, considerazioni che sarebbe riduttivo dire in difficoltà, ma molto rilevanti, dato il grande disagio sociale e la sofferenza dei “malati” e delle loro famiglie.
L’Italia non ha lo strumento giuridico, cioè una legge-quadro di riordino dell’assistenza psichiatrica, il cui provvedimento legislativo racchiuso nel Testo Unificato “Burani-Procaccini”(dove era abbinata una n/s Petizione) è sparito dall’Agenda Parlamentare fin dall’aprile 2005. Perché?, Ce lo dovrebbe spiegare il Presidente della Camera dei Deputati di “allora”.
In Italia da ben 31 anni vi è una lacuna legislativa su questa “materia” perché è carente una iniziativa politica che abbia posto in risalto, dopo la chiusura dei “manicomi”, quella di programmare seri provvedimenti -sanitari-legislativi in aiuto di questi sofferenti e le loro famiglie.
Nel dibattito nella discussione sulla finanziaria 2010 al Parlamento, nessuno ha riconosciuta l’urgenza di interventi finanziari nei confronti dei milioni di cittadini italiani affetti da disturbi psichiatrici di natura ed intensità diversa colpiti da forme di depressione o da schizofrenia.
Dato l’andazzo, pensiamo che non se ne parlerà di quello che reputiamo una emergenza nazionale ( il “dopodinoi) e soprattutto non se ne parlerà di necessità economiche delle famiglie dove insiste un sofferente che “guadagna” una “pensione” di euro 255,13 mensili , occupandosi, invece, come si possa “elargire” 274.000 euro annuali ai “manager dello Stato”, od altro!!!, mentre ogni handicappato psico-fisico grave dispone di una misero intervento che consente solo di sopravvivere.
Il Parlamento ed il Governo ( fuori come siamo da ogni appartenenza politica), con questo strumento tecnico doveva porre in essere quei mezzi finanziari atti a provvedere strutture alternative di accoglienza di questi malati e non continuare a“scaricare” sulle famiglie e sulla società il “problema”!.
La nostra Associazione, innanzi a priorità contingentali gravi ed urgenti ( assolutamente non valutate), con Ricorso alla “Corte Europea per i Diritti dell’Uomo” di Strasburgo ha richiesto che si possa richiamare l’Europa dei 27 ad una legge comunitaria uguale e nella stessa misura di validità in tutti gli Stati Europei (dove ogni 3/5 anni viene verificato il provvedimento legislativo in merito). Ma il Ricorso è stato respinto con una motivazione che ci appare inusuale, di “un diritto invocato” ( una Direttiva Comunitaria) che non figura tra i diritti e le libertà” ( risposta a noi giunta con prot.CEDH-LIT 1.OR CD% PC/ENI/ahu 27.11.2008)
Lascio all’opinione pubblica il commento!!!, mentre ci stiamo sentendo essere stranieri nella nostra Patria!
Comunque con l’opinione pubblica vogliamo “gridare” la realtà, quella realtà e quei diritti che le Istituzioni vogliono ignorare, ma che l’opinione pubblica vuole sempre ricordare, soprattutto con il diritto di non sentire più chiacchiere inutili!
Dott Franco Previte Fonte: ticinolibero.ch

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