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Un affettuoso ricordo di Nunzio Casella

Nunzio Casella, 73 anni, ha concluso, venerdì 3 giugno 2011, il suo percorso terreno, di Vita e di Sport (ambedue in maiuscolo), dopo un breve ma intenso periodo di sofferenza fisica.

Sordo dalla nascita per trauma da parto, Nunzio era nato a Paternò (CT), il 21 luglio 1937, ma si era trasferito nel capoluogo piemontese, con la famiglia, a 4 anni e a Torino ha poi messo profonde radici. Ha frequentato l’istruzione scolastica all’Istituto Assarotti e dopo la scuola conobbe dirigenti del Gruppo Sportivo Silenziosi Torino, che gli fecero apprezzare lo scopo e la bellezza dello sport silenzioso, ed egli si appassionò all’atletica leggera dove, se anche se non eccelse come velocista, primeggiò invece come tecnico della grande atletica leggera del capoluogo piemontese.

Chi ‘ha conosciuto Casella, e ho avuto la fortuna di essere fra gli sportivi che l’hanno incrociato varie volte lungo il percorso sportivo e umano, lo ricorda con simpatia e affetto, per questo pur disponendo di limitati dati della sua vita tecnica e famigliare (questa particolarmente ammirevole, da quel poco che lui e la moglie rivelavano), credo necessario lasciare ai contemporanei e ai posteri una memoria di questa persona, riservata e significativa.

Dal memoriale “FSSI 1924-1971, redatto con puntiglio meticoloso da Francesco Rubino, si scopre che Casella ha all’attivo un 2° posto nei 400 piani e altri quattro podi come componente delle staffette del Gruppo Sportivo Silenziosi Torino nei campionati di squadra.

Era tanto appassionato di atletica leggera, Nunzio, che bazzicava tutte le gare e per questo fu attratto – o lei da lui – da una ragazza che fungeva da tecnico della FIDAL, tale Anna Maria Querini, e fra i due Cupido ha scoccato il dardo, così si sono poi sposati.

Hanno avuto un figlio, Franco, bello e udente, e, per dare a questi un fratellino, hanno poi deciso di adottare Sergio un orfanello sordo di pochi mesi. Basterebbe questo fatto per dare un’impronta di vera erudizione culturale alla coppia.

I due giovani sposi, con pargoli appresso, hanno continuato a frequentare le gare di atletica, lei ora limitandosi, in genere, alle competizioni dei sordi, ed essendo divenuta esperta a dialogare con i sordi, fungendo da interprete pre-LIS, e invogliando il marito a conseguire anche lui il brevetto di tecnico FIDAL. Così la FSSI ha poi deciso di nominare Commissario Tecnico di atletica Nunzio Casella, ed era bello e vedere i due coniugi, con il figliolo sordo al seguito, uno tecnico e l’altra consulente, ma anche a ruoli invertiti per decisioni superiori della dirigenza FSSI, prima e dopo il travagliato intermezzo coi disabili della FISD, che si davano il cambio a seguire i campionati silenziosi di atletica leggera.

Nel 1998 il Presidente della Repubblica aveva conferito a Nunzio Casella l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine «Al Merito della Repubblica Italiana».

Ora Nunzio Casella è andato ad abitare nell’Olimpo degli Uomini forti, quelli che hanno scritto mirabili storie di Sport e di Vita, ed è doveroso ricordarlo per quanto di umanamente magistrale ha saputo dare allo Sport e al Mondo dei Sordi.

Riposa in pace, ricordato da chi ti ha conosciuto e anche da chi non ha avuto la fortuna di incontrarti.
Marco Luè

 


Premio della Fondazione Nazionale “Francesco Rubino (15^ edizione 1997)
“””CASELLA NUNZIO – Dirigente (Torino).  In attività dal 1955 prima come atleta, poi Dirigente del Sodalizio torinese e Commissario Tecnico FISS. Primo Sordo in Italia a conseguire il brevetto di tecnico-allenatore della FIDAL. Rarissimo esempio di passione sportiva.”””

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