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Ezio Moioli da Olcio. Grande artista Sordo

Ricorre quest’anno (2002) il centenario della nascita di Ezio Moioli, un pittore sordo che aveva la curiosa abitudine di aggiungere “da Olcio” alla firma dei suoi quadri, un po’ come gli artisti del Rinascimento (Es. Leonardo “da Vinci”).  Riteniamo sia doveroso ricordare questo grande artista sordo, poco conosciuto e purtroppo anche precocemente dimenticato dai suoi fratelli del silenzio.  Ma chi è Ezio Moioli e come siamo arrivati a lui?

La nostra prima conoscenza con Ezio Moioli avvenne anni fa, appunto notando la sua firma, “E.Moioli da Olcio 1957”, sulla grande pala d’altare della Cappella della Casa del Sordoparlante di Milano (Via Ruggero Boscovich n.38): un Gesù sorridente a braccia aperte, con ai suoi lati la Maria Vergine e San Giuseppe e circondato da tanti graziosissimi angioletti, sospesi tra vaporose nuvolette.  La tela, con i suoi colori dolci e luminosi, dà alla Cappella una soave atmosfera di serenità.  La bella tela ci incuriosì molto e chiedemmo in giro, tra i soci dell’ENS Milano, notizie sull’autore ma nessuno sapeva niente tranne che era un pittore sordomuto.  Allora cercammo notizie nelle raccolte delle annate de La Settimana del Sordomuto nella Biblioteca Storica della Casa del Sordoparlante, e così trovammo degli articoli su altre opere di Moioli da Olcio nella Chiesa Arcipretale di Bormio (SO) ed altrove.  Possiamo dire che fu proprio cercando notizie del Moioli sulla Settimana del Sordomuto che partì l’idea di scrivere il libro sugli artisti sordi che attualmente è in fase avanzata di realizzazione e che verrà dato alle stampe (speriamo) l’anno prossimo.  Le notizie trovate sul vecchio giornale dell’ENS erano insufficienti e dal 1960 in poi non c’erano più notizie.  Noi volevamo saperne di più e così una domenica di due anni fa andammo in gita ad Olcio e trovammo un’altra tela di Moioli, raffigurante Don Bosco, nella Chiesetta della piccola frazione di Mandello Lario, in provincia di Lecco.  Chiedemmo al sacrestano notizie del pittore autore del quadro di Don Bosco e ci rispose subito di seguirlo.  Uscimmo dalla chiesa e ci indicò una ripida e stretta stradina. In fondo all’angolo c’è la casa del pittore, disse.  Infatti, sulla porta della casa, trovammo una piccola targhetta lucida di ottone con scritto: Ezio Moioli da Olcio.  Fu una bella emozione!  Ci accolse molto gentilmente un’anziana signora dagli occhi vispi, che era la vedova (udente) del pittore.  Ci fece visitare lo studio del pittore, lasciato esattamente com’era al momento della scomparsa e rispose a tutte le nostre domande sulla vita e opere del marito.  Ci affidò con coraggiosa fiducia anche il prezioso album con le fotografie delle principali opere di Moioli perché le potessimo riprodurre con lo scanner.  Ciò che ci raccontò dell’attività artistica del suo caro marito andava aldilà di ogni nostra immaginazione.
Ecco la sua storia:
Ezio Moioli nacque ad Olcio, frazione di Mandello Lario (Lecco), il 24 febbraio 1902.  Divenne sordo all’età di due anni per la febbre della scarlattina e fu mandato al Regio Istituto Sordomuti di Milano, che allora aveva sede in via San Vincenzo.  Tra i suoi insegnanti ebbe il mitico Prof. Giulio Ferreri, che è unanimemente considerato uno dei più grandi educatori dei sordi di tutti i tempi, autore di numerosi libri e pubblicazioni sull’educazione dei sordi.  Proprio con un grande ritratto del Prof. Giulio Ferreri, nel 1927 Moioli partecipò al II° Salone Internazionale degli Artisti Silenziosi (S.I.A.S.) a Parigi.  Fu Prestini, Presidente della Ass. G.Cardano di Milano ad incoraggiare il ventiseienne Moioli a misurarsi con l’élite degli artisti silenziosi internazionali.  Prestini era in buoni rapporti con Henry Gaillard, Presidente della comunità dei sordi parigini che annoverava molti e rinomati artisti silenziosi.  Moioli espose con gli altri celebri artisti sordi di quei tempi, quali i pittori Valentin e Ramon de Zubiaurre, Jean Hanau, Kelly Stevens, Eugene Hannan e gli scultori Paul Francois Choppin, Fernand Hamar, Leon Morice.  Il ritratto del Prof. Ferreri si trova tuttora nel Museo degli artisti sordi presso l’I.N.J.S. (Institut Nationale des Jeunes Sourds) a Parigi.  Nel 1930 Moioli si diplomò all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove fu allievo del celebre maestro ritrattista Alciati.  Nel 1934 partecipò ancora con altre opere, tra le quali un proprio autoritratto, alla International Exhibition of Fine and Applied Arts by Deaf Artists (versione americana del S.I.A.S.) presso l’International Art Center del Roerich Museum di New York.  Anche qui le opere del Moioli furono molto ammirate e l’autoritratto fu acquistato da un ricco collezionista e da allora si trova negli USA.  Il livello d’eccellenza dei suoi lavori e la fama internazionale che si conquistò gli valsero numerosi riconoscimenti e commissioni.  Nel corso della sua lunga ed onorata carriera Ezio Moioli fu chiamato a ritrarre numerosi personaggi della nobiltà e della Chiesa, che dipinse sempre con grande maestria ed una sensibile ed accurata ricerca della perfezione nelle espressioni.  Seppe farsi una solida reputazione tra i suoi importanti clienti che, soddisfatti del suo lavoro, lo raccomandavano agli amici e conoscenti. Così raggiunse la notorietà praticamente con il solo passa parola.  Nel suo periodo più intenso, tenne uno studio nel centro di Milano ed un altro presso la sua abitazione di Olcio.
Citiamo alcuni tra i suoi più importanti ritratti su commissione:
• due ritratti di Sua Santità Papa Giovanni XXIII° eseguiti a grandezza naturale – uno si trova ora nella Sala del Concistoro del Vaticano, l’altro nel Palazzo Cavalieri del S. Sepolcro di Milano);
• il ritratto, eseguito nel 1973, di Sua Eminenza Karol Wojtyla, Cardinale di Cracovia (l’attuale Papa Giovanni Paolo II°);
• dell’Arcivescovo di Milano Cardinale Montini (successivamente Papa Paolo VI°) nel 1961;
• del Arcivescovo di Milano del dopoguerra Card. Ildefonso Schuster;
• di Sua Eccellenza Mons. Schiavini, Vescovo ausiliario di Milano;
• del Grand’Uff. Monteverdi dell’Ordine di S. Sepolcro;
• di Sua Eccellenza il Marchese Gaudenzio Giannini dell’Ordine di S. Sepolcro;
• di Sua Eccellenza il Cardinale Eugenio Misserant, Gran Maestro dell’Ordine S. Sepolcro;
• dell’ex Sovrano Umberto di Savoia, Principe del Piemonte e Principessa consorte;
• dell’ex Sovrano Re Boris di Bulgaria e Regina consorte;
• della Principessa Orsini Odescalchi di Roma;
• della Principessa Boncompagni di Roma;
• del Duca di Bergamo;
• del Comm. Arturo Dell’Orto, aiutante di Casa Savoia;
• della Marchesa Cornaggia De Medici di Milano (che Moioli ritrasse romanticamente in posa davanti allo specchio per nasconderne le gravi imperfezioni di un lato del volto);
• della Contessa De Fendi di Milano;
• della Contessa Gaslini di Genova;
• dell’Ing. Arturo Gilardoni di Mandello Lario (macchine per diagnostica a raggi X e TAC);
• del fondatore della Gondrand Trasporti;
• di Alessandro Manzoni (la tela si trova presso il Municipio di Lecco);
• dell’Abate Stoppani (pure presso il Municipio di Lecco),
• del famoso cantante degli anni ’50 Luciano Tajoli

Fece anche diversi ritratti di Padre Pio da Petralcina, con cui il Moioli ebbe un rapporto che si può definire speciale.  Moioli, con sua moglie, si recò diverse volte a trovare Padre Pio a San Giovanni Rotondo ed ebbe anche il privilegio di pranzare con lui nel refettorio del Convento.  Padre Pio considerava la sordità come una fortuna divina ed una volta gli disse: “Beato te che non senti le stoltezze del mondo” (testimonianza della moglie udente Liliana). Ma i ritratti più belli e veri (“quelli che più gli somigliavano” secondo la felice definizione di uno scrittore-pittore che lo conobbe) di Ezio Moioli sono fra quelli che raccontano la sua gente: il vecchio pescatore, il mendicante, i bambini. Parallelamente all’intensa attività di eccellente ritrattista, Moioli espresse la sua arte in numerose opere sacre, realizzando tele per numerose chiese e cappelle sparse in tutta l’Italia ed all’estero, tra le quali:
• Annunciazione di Maria per il Sacro Santuario del S. Sepolcro di Gerusalemme;
• Papa Sarto (Pio X°), per l’omonima Basilica di Gorizia;
• San Leo per la Basilica di San Marino;
• S.Francesco, S.Rita, S.Lorenzo, S.Margherita per la chiesa arcipretale di Bormio;
• San Giovanni Bosco per la chiesetta di Olcio;
• Pala d’altare per la Cappella della Casa del Sordoparlante in via Boscovich a Milano;
• di Bartolo Longo per la sacrestia del Santuario di Pompei;
• il Cristo nero, per la chiesa di Kacheliba (Kenya);
• di Don Guanella, imponente pala d’altare di m. 5,00×2,60 rappresentante una novantina di figure, che si trova nella chiesa della “Casa Madonna del Lavoro” presso l’Istituto Don Guanella di Nuova Olonio, Sondrio. Quest’ultima opera si può considerare forse uno dei più pregevoli lavori dell’artista lariano.
• La Cena Eucaristica e la Missione degli Apostoli per il Presbitero della Chiesa di Sant’Angelo Lomellina (PV)
• La Madonna Assunta per la Chiesa parrocchiale di Calolziocorte (BG)

Per questi lavori infatti la Settimana del Sordomuto del 2/3/1957 titolava “Ezio Moioli, pittore di santi”.   Pregevoli decorazioni ed affreschi del Moioli ornavano un tempo anche il Salone del Circolo Culturale della Casa del Sordoparlante di Milano, ma purtroppo sono andati perduti a causa del deterioramento dell’intonaco.
Ezio Moioli era un’artista dal carattere semplice e riservato. Non amava la pubblicità, lontana dal suo incantevole e tranquillo ambiente provinciale.  Nel 1966, espose per la prima ed unica volta della sua vita a Varese, allestendo una mostra personale presso la “Casa varesina d’Arte”.  Non volendo farsi troppo notare, è rimasto completamente sconosciuto ai critici d’arte ed il suo nome è assente dai dizionari e cataloghi d’arte.  Tuttavia ebbe acquirenti eccellenti: sappiamo che due quadri del Moioli sono stati acquistati dalla Sig.ra Claudia Mori, moglie del noto cantante Adriano Celentano.  Inoltre ottenne numerosi premi e riconoscimenti: fu nominato Accademico Tiberino, Accademico dei Cinquecento, Membro della Legion d’Oro, Accademico Internazionale della “Burckhardt” di Basilea.  Fu anche nominato Cavaliere al merito della Repubblica nel 1970 e nel 1978 ebbe il titolo di Commendatore dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini.  Senza dubbio Moioli sarà riscoperto, e considerato come merita perché è stato sicuramente uno dei più grandi artisti silenziosi del secolo scorso.. Amico di Giovanni Prestini, Vittorio Ieralla, Francesco Rubino e di molti altri noti esponenti silenziosi, frequentava volentieri anche i circoli ENS di Como, Lecco e Milano.  Sposato felicemente per 35 anni con la Sig.ra Liliana Del Curto (udente), da cui ebbe una figlia (Maria Stella), si spense il 30/9/1981 all’ospedale di Monza.
Le sue spoglie riposano nel piccolo cimitero di Olcio.

 

Anche il Comune di Mandello del Lario (prov. di Lecco), di cui Olcio è una frazione, ha deciso di ricordare il suo illustre concittadino con una serie di iniziative culturali.
Lo scorso 7 luglio si è svolta un’affollata camminata “Sui sentieri del pittore” che ha toccato diverse chiese e cappellette votive affrescate dal Moioli sui sentieri da Mandello a Olcio.
Il 14 settembre 2002 é stata inaugurata la mostra retrospettiva delle sue opere presso la Sala Mozart del Teatro San Lorenzo, via XXIV Maggio a Mandello del Lario ed aperta al pubblico dal 15 settembre al 6 ottobre 2002

Ad Olcio, nel Comune di Mandello del Lario, è stata intitolata una via a Ezio Moioli e murata una lapide a suo ricordo.

PER SAPERE DI PIU’
Comune di Mandello del Lario


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