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Giovanni Antonio Farina. Un amico e padre per i Sordi

Il 4 novembre 2002, in occasione del primo anniversario di beatificazione di Giovanni Antonio Farina, vescovo e fondatore delle Suore Maestre di Santa Dorotea – Figlie dei Sacri Cuori, con sede in Vicenza, le suore sorde Tina Tarantino e Vittorina Carli, che fanno parte di quella Congregazione, hanno presentato un’agile pubblicazione nel formato 15×21, 84 pagine tutte illustrate dal sordo Enea Casella, con la storia ispirata alla vita e alle opere del Beato Antonio Farina.
Il racconto a disegni incomincia narrando che «Nel lontano 1803, a Gambellara, un piccolo paese al confine tra le province di Vicenza e Verona, il giorno 11 gennaio alle ore 24, nasceva Giovanni Antonio da papà Pietro e da mamma Francesca Bellame. Giovanni Antonio era il settimo di 11 figli, sei dei quali morirono in tenera età». Il disegno rappresenta la chiesa parrocchiale, più sotto una gran casa campestre e i membri di quella famiglia contadina, padre, madre, con il braccio il piccolo Giovanni Antonio, ed il fratello e la sorella di questi, più grandicelli. Il racconto si snoda con disegni sopra di cui sono stampate delle didascalie esplicative: il battesimo del futuro Beato, l’affidamento del piccolo ad uno zio prete per l’istruzione, quindi per gradi arrivò anch’egli a farsi prete, a prendere a cuore il suo apostolato, ad istruire a sua volta prima i seminaristi, poi, per sua volontà, le fanciulle diseredate, l’accorpamento tra Scuola di Carità ed Opera Pia, per dare più vigore al collegio, un periodo di tranquillità e poi improvvisamente nuove difficoltà, ma anche nuove
idee, la costituzione delle future “maestre” presso la Pia Opera di S. Dorotea.
Nel 1936 è raffigurato il decreto di lode del Papa Gregorio XVI, il primo incontro, nel 1840, con delle bambine sordomute, l’apprendimento del metodo per istruire i sordomuti, imparato da Don Provolo a Verona, i primi risultati, l’aumentare di numero delle allieve sordomute all’Istituto di S. Dorotea, la nomina di don Farina a vescovo di Treviso, poi anche di Vicenza, ma mantenne sempre vivi i contatti con l’Istituto, e dopo la sua morte, avvenuta il 4 marzo 1888, per l’opera di alto apostolato svolta per tutta la sua vita da monsignor Giovanni Antonio Farina, egli è stato proposto agli onori degli altari e nominato beato, pertanto con quest’agile libro le due suore sorde, Vittorina e Tina, ne hanno raccontato tutta la vita beatificata con una candida, ma sublime semplicità.
rc060 (2003)

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