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Residence Livia Staffieri Ieralla per Sordi in Padriciano-Trieste (Newsletter della Storia dei Sordi n.348 del 29 ottobre 2007)

“La Casa di Riposo per i sordi” a  Padriciano, in frazione del Comune di Trieste, fu fondata dall’Ente Nazionale Sordomuti “per volere dei Sordi del Friuli-Venezia Giulia” nei primi anni settanta, la struttura di nuova costruzione, fu poi realizzata in funzione operativa  “Residence”, il cui termine fu ritenuto più opportuno invece del tradizionale termine “Casa di Riposo”, con il finanziamento dell’Ente Nazionale Sordomuti e dell’Ente Comunale di Trieste (ECA) nel 1976, che portò la denominazione: Livia Staffieri Ieralla, consorte del Presidente Nazionale ENS Vittorio Ieralla  (1903-1982), decisa dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente Nazionale Sordomuti di quel tempo.

Il primo incaricato a dirigere il “residence” fu nominato nella persona del sig. Livio Vatta, già direttore della Scuola Professionale ENS dell’arte grafica di Trieste.

La medesima struttura fu arricchita con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia gestito dall’Ente Nazionale Sordomuti che lo presentò confortevole ed accogliente con un buon numero di Sordi  (una trentina di anziani, in gran parte del vicino Friuli) che si ritrovarono nella gioia della libertà e facilitazione “di comunicarsi” e nella lieta convivenza circondata dall’assistenza specializzata.

Il “Residence”  ospitò d’urgenza una quindicina di sordomuti terremotati dal terribile sisma che devastò varie città del Friuli (6 maggio 1976, n.d.r.). Uno dei primi ospiti anziani di Padriciano fu il fratello del vescovo di Trieste, Paolo Santin, sordomuto.


La foto storica rappresenta la cerimonia inaugurale del “residence” e nel centro si vede la figura del vescovo Mons. Antonio Santin, alla destra del quale fu Livio Vatta, primo direttore del residence, e in primo piano Vittorio Ieralla, Presidente Nazionale ENS.

Il 14 maggio 1978 fu inaugurato ufficialmente dall’arcivescovo triestino Mons. Antonio Santin (*) in presenza delle autorità locali, del direttore e del personale del Residence “Livia Staffieri Ieralla”, e  dei membri del Consiglio Provinciale dell’ENS triestino presieduto dal sig. Pietro Conte, nel discorso della cerimonia Vittorio Ieralla, a nome dei sordi italiani, ringraziò la Regione Friuli-Venezia Giulia per aver notevolmente contribuito per l’arredamento del Residence, fece presente che “reso rifugio dei sordi anziani, sarà un centro turistico, culturale e sportivo di tutti i Sordi della Regione Friuli Venezia Giulia”.

La gestione del “Residence” da parte dell’ENS fu trasferita, ai sensi del D.P.R. 31 marzo 1979 in esecuzione degli articoli 113 e 115 del DPR 24.7.1977, 616 in attuazione della legge 22 luglio 1975, n.382,  al Comune di Trieste, che si incaricò con le proprie competenze a gestire “la casa di riposo dei sordomuti”, che funziona a tutt’oggi con la partecipazione degli anziani udenti mentre i soggetti sordi sono notevolmente affievoliti però rimane sempre la precedenza, rispetto agli udenti, ai sordi anziani che intendono iscriversi.

Il “residence” è collocato in mezzo a 20.000 metri di meraviglioso parco ad abeti. È dotato di stanze a due letti, accuratamente arredate, tutte con bagno privato. Ci sono grandi sale per la mensa ed il ritrovo.
L’attuale struttura è classificata come Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.) pur rimanendo ancora l’origine della fondazione e della propria denominazione: Livia Staffieri Ieralla.  Ecco il recapito: Casa di Riposo “Livia Ieralla”- Trieste – Padriciano, 199 – Tel. 040-226260 – Fax. 040-224968

(*) in coincidenza della cerimonia l’ENS consegnò al Mons. Antonio Santin (1895-1981) un Diploma di Socio Onorario con medaglia “per il suo quarantennale affettuoso interessamento sempre dato a favore dei sordomuti triestini”.

Chi era Livia Staffieri
Nata a Trieste il 5 maggio 1910, frequentò la scuola comunale specializzata per sordi di Trieste.
Nella sua gioventù partecipò alla fiorente attività istituzionale della Società di Mutuo Soccorso “San Giusto” fra i Sordomuti triestini impegnandosi, assieme agli altri sordi protagonisti per l’abrogazione delle leggi del regime sulla pretestuosa inabilitazione dei sordomuti, stette loro a fianco in tante manifestazioni e lotte per la redenzione sociale e per la dignità della persona sorda, in quel tempo conobbe il giovane Vittorio Ieralla.

Nel giorno 7 ottobre 1934 si sposò con Vittorio, nella cappella dell’asilo “Jolanda di Savoia” a Trieste. Furono assistiti da testimoni: per la sposa l’avv. Oscar Staffieri e per lo sposo il sig. Enrico Giuseppe Prestini”, Presidente della Federazione delle Associazioni fra i sordomuti. Dall’unione nacque l’unica figlia che si chiama Maria Livia (Marilì) nel 1936.
Si dedicò, donna di fede, di esemplare virtù di madre e di sposa, di straordinaria figura  affettuosa, soave e solare stando a fianco del Presidente Nazionale ENS Vittorio Ieralla nelle sue lunghissime missioni istituzionali per oltre 60 anni, per cui seguono alcune frasi di testimonianza riportate su di lei.


Foto: Livia Ieralla inaugurò la nuova sede ENS di Verona

“Sempre entusiasta della vita, felice quando poteva stare vicino al suo Vittorio che per lei era quanto di più caro avesse. Quanti anni passati al suo fianco, premurosa e trepidante per le sue lotte e le sue sofferenze! Con la sua sola presenza riusciva a dare serenità a Vittorio quando rientrava a casa stanco e sfiduciato” (Francesco Rubino e Edgardo Carli.)

“E  da donna sensibile seppe essere sempre a fianco del Presidente Ieralla partecipando con spirito di sacrificio alle dure lotte che lui intraprese per concretizzare su solide basi l’istituzione dell’E.N.S.” (P.A.M.)

“Un esempio insuperabile di fedeltà e di amore, ci è stato donato dalla compianta indimenticabile signora Livia; un esempio di fedeltà e di amore silenzioso, non solo alla persona del suo Sposo, ma all’intera sua opera, svolta con dedizione totale e incondizionata per la causa del riscatto e dell’elevazione umana e sociale di tutti i sordi italiani” (R.G.)


I coniugi Ieralla visitarono la sede dell’ENS di Campobasso

Nella veste della consorte del Presidente ENS seppe trattare e conversare, nei ricchi spunti di amore e di  sensibile attenzione, con i sordomuti italiani rivolti a lei che chiedevano informazioni, consigli, aiuto sociale e anche psicologico, nonché le confidavano problematiche interiori e della categoria. Fu di grande e valido supporto del difficile mestiere del Presidente Nazionale, di una organizzazione pubblica, riconosciuta dallo Stato: Ente Nazionale Sordomuti.

Lasciò serenamente la vita terrena dopo una breve malattia purtroppo incurabile a Conegliano (Treviso)  il 4 maggio 1973 di 63 anni, circondata dai suoi affetti: il marito Vittorio, la figlia Maria Livia, il genero Lino e le nipoti: Lelle e Fabia, nonché la sorella Laura e il fratello Fabio.

Padriciano
in sloveno Padriče, è una frazione del comune di Trieste, posta a 359 m.s.l.m. nell’Altopiano Carsico.
Fino al XVII secolo il territorio ove sorge il borgo era di proprietà delle monache benedettine di Trieste. Il nome deriva da Tomaso Padrichiar che acquistò la proprietà nel 1619; proprietà chiamata fino a quel momento Bovolenta.
L’antico borgo è conosciuto per la presenza nel suo territorio di un ex campo profughi, che dopo aver ospitato gli esuli istriani ha accolto nel corso degli anni prima persone che fuggivano dalla Jugoslavia e da altri paesi comunisti, poi sfortunate famiglie in fuga dalle tensioni etniche nei Balcani.
La località odiernamente è nota in tutta Europa per la presenza, dal 1981, dell’AREA Science Park, il principale campus scientifico di Trieste e il più grande parco scientifico e tecnologico d’Italia (Da Wikipedia).

PER SAPERE DI PIU’

Casa di Riposo Livia Staffieri Ieralla


Autore: Franco Zatini  nw348


 

Newsletter della Storia dei Sordi n.348 del 29 ottobre 2007

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