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Due quadri sensibili alla mostra sul Risorgimento
Due “quadri sensibili” alla mostra sul Risorgimento inaugurata da Napolitano di Anna Maria Greco
Alle Scuderie del Quirinale il Capo dello Stato apre «1861- I pittori del Risorgimento», dove sono presenti due consolle multimediali per cogliere le sensazioni dei quadri di Cammarano e di Sciuti, nate per gli handicappati ma utili per tutti i visitatori
Giorgio Napolitano tocca con la mano la tavola a rilievo che riproduce il quadro di Michele Cammarano, la «Carica dei bersaglieri alle mura di Roma» . Sotto le volte delle Scuderie del Quirinale si scatena un insieme di suoni, fragori, urla, che immerge lo spettatore nella storia raccontata dall’opera. Fa quasi vedere e sentire la polvere, il sangue, il sudore, la concitazione. L’immagine acquista movimento, parte un filmato, si sente una voce che svolge la vicenda cristallizzata dal fermo immagine del dipinto.
É uno dei due Quadri sensibili che figurano alla mostra «1861 – I pittori del Risorgimento», inaugurata dal Presidente della Repubblica, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia .
Accanto al Capo dello Stato Saveria Dandini, presidente dell’Istituto «Leonarda Vaccari» (Centro per la riabilitazione, l’integrazione e l’inserimento delle persone con disabilità), spiega il senso del percorso multimediale creato per due dei quaranta quadri esposti. Un percorso che permetterà alle persone di entrare in sintonia e vivere le emozioni e le sensazioni che l’opera d’arte e la storia rappresentata suscitano, con l’aiuto di tutte le moderne tecnologie.
Il progetto si chiama «Le Sensazioni del Risorgimento” e utilizza appunto i Quadri sensibili, nati nel 2009 per chi è colpito da gravi handicap psicocognitivi, in particolare i non vedenti e i non udenti.
Oggi si tratta di uno strumento multimediale a disposizione di tutti, per «immergersi», con tutti i sensi, nell’opera d’arte.
Napolitano e la signora Clio si interessano e apprezzano l’iniziativa che l’Istituto Vaccari ha già sperimentato alla Galleria Nazionale d’arte moderna, con il progetto «Le vie dell’arte attraverso le emozioni», dove ancora oggi sono presenti 4 consolle multimediali.
Il percorso multimediale attivato in quell’occasione si è rilevato valido e fruibile da parte di tutti.
«L’arte – spiega Saveria Dandini – riesce a catturare l’interesse di tutte le persone che a vario titolo ne sono coinvolte; nel caso delle persone con ogni disabilità può rivelarsi utile prestare attenzione ad alcuni accorgimenti in grado di aiutare questo processo ed agevolare la scoperta delle emozionitrasmesse».
Il progetto è stato realizzato da Spazio Visivo, Carlo Sperati, Emmebi Diagnostica Artistica, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi, l’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR, la Federazione Nazionale Pro Ciechi , l’Istituto Statale per Sordi. Ed è stato approvato dal ministero per i Beni e le Attività Culturali, nell’elenco degli Interventi volti alla creazione di percorsi museali, bibliotecari e archivistici finalizzati alla fruizione da parte di persone con disabilità.
L’obiettivo è semplice e ambizioso: riscoprire il luogo profondo dell’esperienza estetica, comune a tutti, indipendentemente dalle conoscenze e dalle facoltà, dalle disabilità e dai deficit percettivi.
«L’emozione – dice la presidente Dandini – è la chiave per aprire all’arte anche gli occhi di chi non può vedere, le orecchie di chi non può ascoltare, le menti incapaci di acquisire le nostre conoscenze «razionali», ma soprattutto è la via dei tanti modi di comprendere l’arte, tutti validi e privi di gerarchia».
La realizzazione della postazione multimediale e multisensoriale, attiva all’interno della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea è stata la prima tappa di una sperimentazione e «Le Sensazioni del Risorgimento» è la nuova sfida dei Quadri sensibili.
Questa volta, si affida al linguaggio dell’emozione concetti e valori del Risorgimento nazionale.
La generosità e la passione, l’impeto e l’azione, forme estreme della partecipazione, sono rivissute sul filo dell’ironia e dell’illustrazione nell’opera di Cammarano.
L’appartenenza alla comunità e l’identità condivisa sono i temi che intrecciano la rete dell’esperienza proposta dal secondo dipinto: «Le gioie della buona mamma» di Giuseppe Sciuti.
Ogni visitatore ha un’esperienza diversa cogliendo il dialogo familiare che la mano costruisce tra i personaggi riuniti in un salotto borghese, così come la sequenza di fragori, suoni e urla che il tocco innesca nella polvere dell’assalto dei bersaglieri.
L’esperienza si attiva toccando la riproduzione dell’opera, costituita da una tavola termoformata trasparente per l’esperienza tattile della composizione, sovrapposta alla foto a colori.
Accanto ci sono la membrana per la comunicazione delle vibrazioni sonore ai non-udenti e il monitor con traduzione in linguaggio Lis.
La riproduzione, inserita in una speciale cornice aggettante, si trasforma nel diaframma di ingresso a una navigazione sensoriale e spontanea in cui si uniformano linguaggi e capacità.
La tavola a rilievo che per i non vedenti è strumento necessario di lettura diventa la mappa di navigazione interattiva, un moderno portolano in cui la mano che segue la rotta si trasforma in mouse capace di clickare i punti sensibili dell’immagine.
Il passaggio della mano su quei punti viene registrato e localizzato dagli infrarossi disposti lungo la cornice, che disegnano sull’immagine un reticolo invisibile.
E così, le moderne tecnologie, permettono di vedere e sentire nel quadro anche ciò che l’artista vi ha nascosto dietro, o forse che lui stesso non conosceva appieno.
Fonte: Il giornale.it