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Mons. Cosmo Francesco Ruppi ricordando

Ricordiamo Mons. Ruppi
Mons. Cosmo Francesco Ruppi ha concluso la sua feconda ed operosa giornata terrena il 29 maggio 2011, andando incontro a Cristo che aveva annunciato e testimoniato.

La sua personalità poliedrica ha consentito a molti di cogliere i vari aspetti: un grande uomo, una guida saggia e paterna, un comunicatore carismatico, un padre pronto ed accogliente, un Pastore in cerca dei suoi figli, uno scrittore immediato e incisivo, un innamorato della santità come percorso e come meta.

Su questo ultimo aspetto vogliamo soffermarci perché abbiamo avuto modo di constatare con quale passione ha seguito il processo di canonizzazione del nostro Padre Fondatore Filippo Smaldone, in quanto Pastore della Chiesa di Lecce, in cui il nostro don Filippo era incardinato come sacerdote e canonico effettivo. Si è talmente innamorato della sua vita e della sua spiritualità tanto da trasmettere la conoscenza del Santo, dovunque si trovasse, con la parola, con gli scritti, con i mezzi mediatici.

Noi, Suore Salesiane dei Sacri Cuori, lo ricordiamo nei momenti forti della causa della canonizzazione del nostro Padre: la fase della beatificazione, dell’approvazione del miracolo, della canonizzazione, della settimana dei festeggiamenti in Lecce, e … non ultima quella del primo anniversario della canonizzazione, allorquando ha desiderato ardentemente che la Chiesa di Lecce e l’intera famiglia smaldoniana ritornasse in piazza San Pietro per ringraziare Benedetto XVI del dono concessoci con la proclamazione di Filippo Smaldone a santo della carità e fosse consegnata al Papa la petizione per il riconoscimento di San Filippo a patrono dei sordi.

Il grazie gli era sempre connaturale, come era a lui congeniale la vita di fede, di preghiera e di operosa azione ecclesiale, sociale e culturale. Non vorrei sciupare i sentimenti profondi che la Congregazione prova dinanzi al ricordo di Mons. Comso Francesco Ruppi, ma solo esprimere che il ricordo di oggi si fa preghiera costante perché la Sua memoria sia benedetta da Dio e la sua opera feconda nella Chiesa di Lecce e nella nostra famiglia religiosa che ha tanto amato.

Fonte: Smaldone n. 2 del 2011

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