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Memoria di Sant’Alberto Magno

15 novembre, memoria di S.ALBERTO MAGNO.
Vescovo e dottore della Chiesa

Sant’Alberto, della nobile famiglia Bollstadt, nacque in Germania verso il 1200 e studiò in Italia. Entrato nell’ Ordine dei Predicatori (i Domenicani), insegnò filosofia e teologia a Colonia e a Parigi, con la parola e con gli scritti.

Alberto divenne sapiente in ogni ramo della cultura, e fu acclamato Dottore universale, meritando il titolo di Grande, ancor quando era in vita. Maestro di San Tommaso d’Aquino, riuscì ad unire in mirabile sintesi la sapienza dei santi con il sapere umano e la scienza della natura.

Sant’Alberto è ricordato nella storia dell’educazione delle persone sorde. Infatti nella sua opera De Animalibus libri XXVI parla della facoltà del parlare e dei sordomuti, i quali -osservava – non possono imparare a parlare a causa della mancanza dell’udito: “gli uomini che sono muti dalla nascita sono tali perché dalla nascita sono sordi; e questi hanno la voce, ma non la loquela distinta e articolata, perché non poterono imparare la lingua per mezzo dell’udito”.

Sant'Alberto Magno

Sant’Alberto seguendo Aristotile si occupò di scienze naturali e studiò il meccanismo della parola. Tentò anche di costruire una macchina parlante, adatta a riprodurre la parola. Si racconta, però, che San Tommaso d’Aquino, sospettando in quel meccanismo qualcosa di diabolico, gliela mandasse in frantumi.

Eletto vescovo di Ratisbona, si adoperò assiduamente per rafforzare la pace tra i popoli, ma dopo un anno rinunciò all’episcopato e preferì la povertà dell’Ordine a ogni onore.

Morì a Colonia nel 1280.

Papa Gregorio XV nel 1622 lo ha beatificato e Pio XI nel 1931 lo ha proclamato Santo e Dottore della Chiesa. Il 16 dicembre 1941 Papa Pio XII lo ha dichiarato Patrono dei cultori delle scienze naturali.

La sua salma riposa nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Colonia.

P. Vincenzo Di Blasio

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