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Otorinolaringoiatri in festa per San Biagio protettore della gola

BARI – Il 3 febbraio di ogni anno si commemora San Biagio, protettore della gola e degli otorinolaringoiatri. Domenico Petrone, direttore dell’Unità Operativa di Otorinolaringologia dell’Ospedale “Di Venere” di Bari-Carbonara, e Vittorio Polito, giornalista e scrittore, hanno pensato bene di pubblicare, in omaggio a San Biagio, vescovo di Sebaste (Armenia), il libretto “San Biagio tra storia, leggenda e tradizione” edita da ECA (Edizioni Comunicazioni Adriatiche), che non vuole essere un testo-documentario, ma una raccolta di notizie in cui sono messe in evidenza storia, leggende e curiosità su Colui che, “dietro le quinte”, accompagna ogni gesto della professione specialistica, proteggendo nel contempo anche coloro che sono affetti da malattie della gola.

Gli autori, dopo una serie di ricerche, descrivono vita, miracoli e vicissitudini del Vescovo di Sebaste. È notorio il miracolo di San Biagio che salva un ragazzo che stava per soffocare a causa di una lisca di pesce che si era conficcata in gola. Il prodigio inasprì le autorità che tentarono di far rinnegare la fede a Biagio, ma il Santo con fermezza dimostrò che quello era un atto indegno di una creatura ragionevole, per cui un giudice lo fece battere con verghe e poi lasciato languire in carcere.

Parte delle sue spoglie sono presenti a Maratea (PZ), uno dei più importanti luoghi sacri di riferimento per i fedeli di San Biagio, ove viene festeggiato due volte l’anno, il 3 febbraio, giorno della sua morte, e la seconda Domenica di Maggio, in occasione della ricorrenza della traslazione, con un cerimoniale stabilito da un protocollo di diversi secoli.

In Puglia, nella  Cattedrale di Ruvo, è custodito un frammento del braccio del Santo ed una statua lignea; a Carosino (TA), è conservato un pezzo di lingua; ad Avetrana (TA), un frammento della gola, ad Ostuni (BR), un frammento di osso. Altre reliquie sono presenti in altre località.

Petrone e Polito, hanno allargato le ricerche a leggende e tradizioni. E così ci fanno sapere che a Cannara (PG) i festeggiamenti del Santo sono occasione per sfidarsi in antichi giochi di abilità; a Fiuggi, invece, la sera prima della festa, si bruciano nella Piazza davanti al Municipio, le “stuzze”, grandi cataste di legna a forma piramidale, in ricordo del miracolo avvenuto nel 1298 che vide San Biagio far apparire delle finte fiamme in città, costringendo le truppe nemiche, che attendevano fuori le mura, a ripiegare, pensando di essere stati preceduti dagli alleati.

Nel volumetto non mancano curiosità, preghiere, immagini, detti popolari, “consigli” empirici, una nota che tratta la gola nell’accezione popolare, su come curare il mal di gola, tradizioni popolari ed anche la menzione di altri protettori degli Otorinolaringoiatri, come San Cono e San Francesco di Sales, quest’ultimo protettore dei sordomuti.

La pubblicazione è stata resa possibile con il contributo dell’Istituto Acustico Maico.

Domenico Petrone e Vittorio Polito. Fonte: giornaledipuglia.com

PER SAPERE DI PIU’

San Biagio

 

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