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La memoria di Roberto Schimmer

Nato a Remanzacco il 9 luglio 1943. Divenuto sordo all’età di 8 anni. Frequentò l’Istituto Gualandi. Già dipendente del Ministero della Difesa. Dirigente sport FSSI. Cavaliere al Merito della Repubblica con Decreto 2 giugno 1993. Insignito del Riconoscimento al merito ENS per aver ricoperto dirigente ENS di Udine per 35 anni di servizio a favore dei Sordi (la storica cerimonia del 28 novembre 1998). Deceduto il 16 maggio 2021.

Intervista a Roberto Schimmer (fatta nell’anno 2000 da Marco Luè)

La Regione Friuli Venezia Giulia è costituita dall’unione, avvenuta nel 1947 della provincia di Udine e delle zone delle Province di Gorizia e di Trieste, rimaste all’Italia. 7.845 Kmq. Comprende anche la Provincia di Pordenone. Abbiamo intervistato il Presidente regionale ENS, Roberto Schimmer, che ha risposto con arguta solerzia e “… con un abbraccio e stima da tutti i friulani”.
Domanda: Da quando sei Presidente regionale (e sei stato anche presidente provinciale?)
Risposta: Sono presidente regionale dal 1988, mentre presidente provinciale lo sono da venticinque anni (…ma questo non dovete scriverlo, perché la gloria e l’onore vorrei tenerle nel mio cuore!).
D.: Quanti sono i sordi tesserati all’ENS nella tua regione al 31 dicembre 1999. E quanti erano l’anno precedente?
R.: Esattamente non saprei dire, non ho sottomano i dati. In ogni modo, sono tesserati all’ENS almeno 600 sordi friulani nel 1999 e nel 1998 erano altrettanti.
D.: Quali sono le maggiori difficoltà associative che incontrate?
R.: Il più grande handicap, a questo proposito, è secondo il mio parere la “sordità” degli uomini politici che occupano posti istituzionali, poiché non vogliono capire le necessità dei sordomuti. Molti sono politici alle prime armi e non hanno esperienza dei problemi generali, figuriamoci se intendono le questioni inerenti alla sordità, che è una minorazione non visibile, anche se emargina l’individuo. I politici più anziani preferiscono fare i sordi essi stessi, almeno nei confronti dell’ENS regionale. Chi vuole intendere, intenda!
D.: Che cosa chiedono generalmente i sordi friulani all’ENS?
R.: I sordi friulani chiedono le stesse cose che chiedono anche tutti gli altri sordi, ossia il diritto allo studio, quello di avere un lavoro che soddisfi le loro attese e ambizioni. Il problema è che senza l’ausilio delle istituzioni, come ho detto prima, è difficile accontentarli tutti.
D.: Hai qualche suggerimento da dare per una migliore organizzazione centrale dell’ENS?
R.: Soprattutto uno, evitare di impantanarsi nelle sabbie mobili della burocrazia. Questa raccomandazione la voglio indirizzare al Consiglio9 Direttivo dell’ENS, ora che abbiamo un’organizzazione centrale che funziona molto bene, avendo finalmente un presidente, un segretario e un”staff” direttivo veramente valido, che dovrebbe comprendere al volo le ragioni di non adeguatezza che attanagliano alcune sezioni periferiche dell’Ente Nazionale Sordomuti.
D:. Come sono i vostri rapporti con le istituzioni locali (Comuni, Province, Regione)?
R.: A volte sono buoni, anche eccellenti ma altre volte s’incontrano ostacoli molto difficili da superare. Tutto dipende dalle persone che ricoprono quegli incarichi istituzionali.
D.: Famiglia, scuola, lavoro. Fai una graduatoria dei problemi rilevanti nella tua Regione.
R.: Secondo il mio punto di vista, il problema più assillante per i sordi friulani, è quello del lavoro, poi quello della scuola sia per i figli sordi, sia per i figli “udenti”. La questione “famiglia” dipende direttamente dal lavoro dei genitori, mentre il problema scuola dipende dalla possibilità che i genitori abbiano di seguire i figli, sia sordi, che udenti.
D.: Quale rapporto avete con il Provveditorato agli Studi della vostra Regione?
R.: Il rapporto con il Provveditorato agli Studi della Regione Friuli-Venezia Giulia lo ritengo pessimo, poiché l’ENS regionale non è mai interpellato e mai ascoltato. Noi come ENS locale volevamo inserirci nelle questioni di competenza. Ci avevano comunicato che nel novembre 1999 sarebbe stata rinnovata la Commissione Scuola e avevamo comunicato di inserirci, ma come il solito le promesse sono state tutte disattese.
D.: Scuola ieri e oggi; cosa è cambiato nel Friuli, in meglio, in peggio, e perché?
R.: Anche questo rapporto è cambiato in peggio. Fino a qualche tempo fa c’era una Legge che offriva contributi agli studenti meritevoli, sia per la scuola dell’obbligo, sia per la scuola superiore. Da un anno in qua, questa possibilità è praticamente nulla, perché la legge è stata modificata in senso peggiorativo per gli studenti sordi.
D.: Il Friuli è una Regione autonoma; questo fatto in che misura influisce, presumo positivamente, nella vostra situazione associativa?
R.: Se qualcosa di positivo esiste per la Regione autonoma Friuli, di sicuro non riguarda l’Ente Nazionale Sordomuti, dove per accedere a un contributo appena passabile si dovrebbe avere più di 3.000 iscritti per ciascuna delle quattro sezioni provinciali ENS, Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste: dovremmo trasferire qui tutti i sordomuti dell’Italia settentrionale!

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