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1853 – Pio Istituto Sordi di Milano

Nella città di Milano esisteva l’Imperiale Regio Istituto per sordomuti fondato nel 1805 aveva solo posti limitati mentre nelle campagne di Milano erano più di 150 fanciulli sordomuti poveri e abbandonati. A questo punto don Eliseo Ghislandi (1821 – 1898), catechista dell’Imperiale Regio Istituto, (poi Istituto Statale per sordomuti di Milano) per accogliere tali sordomuti abbandonati, assisterli, istruirli ed educarli cristianamente cercò la collaborazione del Conte Paolo Taverna (1804 – 1878).

Per non trascurare oltre i sordomuti privi dell’istruzione, dopo pratiche che richiesero studio, lavoro e tempo il Conte Taverna r Don Ghislandi riuscirono a costruire la Commissione del “Pio Istituto per Sordomuti poveri di Campagna”.

Nel novembre 1853 i primi sei sordomuti entrarono nella sede di Via San Vincenzo 21. Le sordomute furono affidate alla Suore Canossiane in Via Chiusa 9. Negli anni seguenti il numero degli allievi e delle allieve andò notevolmente aumentando.

Il primo presidente della commissione Consiglio fu il fondatore Conte Paolo Taverna. Dopo circa un anno il giovane sacerdote Giulio Tarra accettò l’incarico di Primo Rettore della scuola per i sordomuti. Lui scrisse al Conte Taverna “…io sono contento si poterle annunciare che il suo desiderio è pure la volontà di Dio, e che io farò il Missionario dei poveri selvaggi della nostra patria, perchè Dio me li consegna…”, infatti voleva dedicarsi alle missioni in Oceania.

Il 29 gennaio 1863 il Pio Istituto fu riconosciuto come Corpo Morale (Ente Morale) con il regio decreto del Governo Lombardo-Veneto.
Il Consiglio di Amministrazione fu presieduto dal Conte Taverna poi dal suo successore nobile Innocenzo Pini. Negli anni seguenti fu riorganizzato il personale insegnante e vennero assunti altri sacerdoti come aiuto al Rettore: Don Paolo Binaghi (1858), Don Enrico Orsenigo (1865), Don Luigi Casomonte (1881).

 (Galvani)
Nel 1886 la sede del Pio Istituto per la sezione maschile fu trasferita in Via Galvani: vi rimase fino al 1927 successivamente fu trasferita in Via Prinetti, n.47.

 (Prinetti)

La nuova Casa della sezione femminile fu inaugurata nel 1907 in Via Settembrini continuerà fino al 1977quando sarà incorporata nell’unica sede di Via Prinetti, n. 47, che avrà con le due sezioni del Pio Istituto.

  (Settembrini)

Nel 1967 la denominazione del Pio Istituto per Sordomuti poveri di campagna fu sostituita opportunamente dalla denominazione “Pio Istituto Sordomuti di Milano”  più confacente alla sensibilità degli anni sessanta.

A Milano il Pio Istituto è il terzo complesso fondato per i sordomuti ed è stato attivo fino al 1994 nonostante l’esiguo numero dei frequentanti, dovuto al fenomeno dell’inserimento dei sordi nella Scuola pubblica. Non dimentichiamo però che il Pio Istituto, nella sua storia,  ha dato un grande contributo al miglioramento del metodo di istruzione dei sordomuti e alla missione della loro educazione cristiana e religiosa, di cui hanno beneficiato anche i Sordi inseriti nelle scuole pubbliche.
Negli ultimi anni la Direzione e l’Amministrazione hanno avuto sede in Via Copernico 1 nell’istituto per anormali psichici, a cui era annessa molti anni fa (1909-1927) la prima Casa del Sordoparlante.
 (Prima sede della “Benefica“)

A seguito di questi eventi il Pio Istituto Sordomuti ha avviato una riconversione del proprio patrimonio al fine di poter definire, in modo nuovo ed in parte diverso, le risorse disponibili per avviare nuovi interventi assistenziali nel rispetto dei principi etici e religiosi dei suoi fondatori. Con deliberazione della Giunta Regionale n. 29421 del 13 novembre 1992, che ha dato applicazione alle leggi regionali 27 marzo 1990 n. 21 e n. 22 le quali hanno recepito la precedente sentenza della Corte Costituzionale n. 396 del 24.3/7.4.1988, l’Istituto ha modificato il proprio assetto istituzionale ritornando alla originaria natura giuridica privata Il nuovo Statuto della Fondazione “Pio Istituto dei Sordi” approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 31 gennaio 2008 verbalizzato con atto pubblico dal dott. Carlo de Mojana di Cologna, notaio in Milano, repertorio n. 82685 e raccolta n. 14970. Lo Statuto è  iscritto nel Registro della Prefettura di Milano al n. 965, pag. 5183, vol. 5, come da comunicazione del 6 novembre 2008 Prot. N. 14.12.838 Area IVbis della Prefettura – Ufficio territoriale del Governo di Milano”. (Dal sito ufficiale Pio Istituto dei Sordi)

SAC. GIULIO TARRA
Nacque a Milano il 25 aprile 1832. La famiglia del Tarra era benestante, il suo padre Antonio ingegnere e sua madre Luca Borgazzi, il nobile di famiglia.
Il giovane Tarra entrò al seminario diocesano di Seveso, dopo in quello di Monza per gli studi liceali e dopo in quelli di Milano per gli teologici. Nel 1855 celebrò la prima S. Messa assistito dai suoi cari, dal Conte Taverna, fondatore del Pio Istituto per sordomuti poveri di campagna e dei fanciulli sordomuti.
Il Taverna, prima dell’ordinazione sacerdotale, aveva chiesto all’amico Don Biraghi . direttore spirituale del seminario, di indicargli un futuro sacerdote adatto per la Direzione del suo Istituto, Biraghi presentò al Conte Giulio Tarra.
Questi, desideroso di dedicarsi alle missioni estere, non sapeva come decidere.
I dubbi di Giulio svanirono dopo il colloquio con il suo maestro spirituale Don Tacconi ed accettò di dedicarsi completamente ai sordomuti, che aprisero un nuovo modo per vivere la sua vocazione missionaria. Iniziò il corso di apprendimento del linguaggio mimico-gestuale dalla scuola di metodo “Girolamo Cardano” annessa al Regio Istituto Sordomuti di Milano e ne conseguì l’attestato di abilitazione dopo severi esami.
Fu il primo rettore del Pio Istituto ed anche il maestro dei sordomuti, molto appassionato di istruire ed elevare la cultura, la morale e l’anima dei sordomuti e guidato da una grande esperienza scientifica nell’insegnamento del metodo mimico-gestuale prima, e poi orale dopo aver visitato alcuni Istituti in Italia, a Verona si interessò dell’esperienza del Provolo nel suo Pio Istituto Veronese sul metodo “orale”, e cioè nell’insegnamento della parola viva al posto della mimica.
In base della sua lunga esperienza tra i fanciulli sordi, con la collaborazione del maestro Forni, si convinse sempre più della possibilità di insegnare ai sordomuti la parola e la lettura labiale. Egli fu uno dei pionieri della scuola della parola articolata (articolazione). Il corpo dei suoi insegnanti seguì la traccia di Tarra.
Il rettore fu autore di numerose opere e pubblicazioni. I suoi scritti pedagogici speciali sono molto elevati e dedicati esclusivamente ai sordomuti sul come istruirli ed educarli alla parola viva (metodo orale puro).
Fu amico dell’Abate Tommaso Pendola, fondatore dell’Istituto senese per i sordomuti e corrispose epistolarmente sulla questione dell’educazione dei sordomuti italiani e degli altri paesi con illustri educatori.
Con Giovan Battista Anfossi, educatore del Regio Istituto Torinese, e con altri educatori, Tarra fu collaboratore della prima rivista specializzata “L’Educazione dei sordomuti”, fondata da P.Tommaso Pendola. Tale rivista fu richiesta da tutti, contribuì allo sviluppo scientifico, tecnico e pedagogico dell’educazione a riabilitazione dei sordi.
Tarra fu promotore con molto tenacia del metodo “orale” in diversi convegni locali, nazionali (Siena 1872) ed internazionale (Milano 1880). In quest’ultimo Congresso, presieduto dal Tarra, il metodo orale-puro, venne scelto come il miglior metodo per educare il sordomuto e per integrarlo nella società.
“L’orale – egli scrisse – è il metodo da noi preferito e praticato perché è dato con la sola parola pronunciata e letta dalle labbra; metodo Percettivo, perché la parola è insegnata in rapporto diretto col fatto esperimentato di presente o richiamato al senso ed all’intelletto per mezzo delle parole note; metodo Puro, perché senza misura, concomitanza o precedenza d’ altri mezzi, che possano in qualunque moto attenuare o intralciare l’impressione e l’efficacia della parola viva”.
Il rettorato del Tarra durò 34 anni. Fino dell’ultimo continuò a  perseverare nella sua fatica nonostante che la sua salute non glielo permettesse. Spirò serenamente fra le lacrime di quanti lo circondavano il mattino del 10 giugno 1889.
Il suo funerale fu grandioso, fu celebrato con la presenza delle massime autorità da Milano: parteciparono in lacrime numerosi sordomuti istruiti da lui (circa 200) ed inoltre tutti i maestri formati da lui ed Illustri grandi educatori amici di Tarra. Ricordando la sua grande opera, ogni anniversario è sempre stato commemorato dai suoi successori Mons. Luigi Casanova (1859-1911), Mons. Giovanni B. Pasetti (1873-1948), Mons. Giulio Broggi (1886-1996) e Mons. Emilio Puricelli (vivente).
Anche oggi nel tempo dell’inserimento scolastico tutti i genitori interessati all’educazione dei sordi e per i sordi dovrebbero ricordare sempre l’0pera svolta per i sordomuti nei tempi difficili, molto diversi dei nostri tempi in cui l’insegnamento è molto facilitato dei mezzi a disposizione dal progresso anche nelle scuole. Il miglioramento della formazione del sordo è dovuta al contributo dato  durante i secoli di educazione dalle pubblicazioni scientifiche e pedagogiche scritte dai primi illustri Educatori per i sordi frequentanti le scuole speciali ed anche per i sordi inseriti nelle scuole pubbliche che attingevano  ai frutti del contributo degli Educatori speciali. Non possono quindi essere oscurati i propositi del passato. Se non ci fossero stati questi Educatori i Sordi di oggi  avrebbero potuto raggiungere questa  cultura che oggi posseggono.


Don Giovanni Bargiggia, Mons. Luigi Casanova, Don Carlo Torriani

MONS. LUIGI CASANOVA (1859-1911)
Fu il secondo Rettore del Pio Istituto per i sordomuti poveri di campagna dal 1889 al 1911 e già vice rettore all’epoca di Giulio Tarra dal 1880.
Contribuì alla fondazione del nuovo Istituto per sordomuti a Como e fondò l’associazione benefica dei sordo parlanti formata dagli ex alunni del medesimo Istituto allo scopo di aiutarli a vivere cristianamente ed allo scopo di insegnare loro a socializzare nella società (famiglia e lavoro). Costruì anche la sede dell’Istituto per l’istruzione dei deficienti (S. Vincenzo ) nel 1904 e la nuova sede per la sezione femminile del Pio Istituto in Via Settembrini trasferitovi da via Chiusa nel 1907.
Sotto il suo rettorato veniva pubblicata l’importante rivista “Pedagogia Emendatrice per l’educazione dei sordomuti e degli  anormali affini” diretta da Picozzi (maestro nel medesimo Istituto) fino alla cessazione della pubblicazione che avveniva nel 1922.
Istituì anche la casa lavoro per le sordomute, l’associazione nazionale fra Educatori ed Amici ei Sordomuti. Presiedette il Comitato per diffondere l’educazione dei sordomuti voluto dal Congresso. Il suo lavoro svolto nella fede e nell’umiltà gli permise di portare a termine le sue opere, il frontale del suo palazzo scolastico erano scritte due “Studio e Lavoro”: Studio perché il sordomuto senza lo studio non riesce neppure nel lavoro e Lavoro perché il lavoro permette al sordomuto di essere alla pari con gli altri nella società.
La rivista “Giulio Tarra”, indirizzata agli ex alunni per mantenere stretti i legami con il Pio Istituto, fu voluta da lui nel 1892 e si pubblica ancora oggi dopo ben 116 annate. Dopo la breve malattia spirò nella pace del Signore il 18 febbraio 1911. Nel 1952 i suoi resti morali furono traslati nella Chiesa di San Gregorio costruita  da lui sul terreno. dove venivano seppelliti una volta i morti appestati dell’ex Lazzaretto. Egli stesso aveva raccolto le ossa del cimitero durante i lavori di costruzione della nuova sezione femminile del Pio Istituto. La traslazione fu fatta solo  dopo 41 anni perché in un primo tempo, per sua espressa volontà, fu seppellito nel cimitero comune.

MONS. GIOVANNI BATTISTA PASETTI (1873-1948)
Il terzo Rettore del Pio Istituto dal 1911 al 1947 venne chiamato dal precedessore quale assistente di classe nel 1897. Fu anche ispettore del Patronato dell’Opera Pia Caimi per sordomuti istruiti (fino al 1942 dopo l’istituzione dell’ENS) e membro come Rettore dell’Associazione “Benefica” dei Sordoparlanti. Dal 1902 fu il vicerettore fino alla morte di Mons. Casanova .
La prima scuola materna per sordomuti d’Italia fu voluta da lui nel Pio Istituto a Vedano Olona (Milano)  e partecipò con interesse a molti convegni inerenti all’educazione dei sordomuti. Durante gli anni del fascismo e della guerra il mestiere del rettorato fu molto difficile ma lui superò tutti gli ostacoli con la fede e la serenità di vero apostolo dei sordomuti.
Nel 1926 la sezione maschile venne trasferita da Via Cavani alla nuova sede di Via Prinetti n.47.
Istituì con la benedizione dell’Arcivescovo di Milano il Comitato “Pro mutis” per la raccolta della beneficenza da destinare alla opere del Pio Istituto.
Nel 1927 fu inaugurata la nuova sede “Casa del Sordoparlante” di Via Boscovich dove è tutt’ora con annesso l’ufficio ENS e funziona con la partecipazione di 3000 iscritti. Negli ultimi anni la sua salute non rese al gravoso impegno del Rettorato e dal 1947 fu sostituito dal suo vicerettore. Il 5 febbraio 1948 il Mons. Pasetti, munito dei confronti religiosi, spirò alla presenza dei suoi cari e di Mons. Broggi, rettore nominato da poco.

MONS. GIULIO BROGGI (N. 12.4.1886 – M. 18.3.1986)
Fu il quarto Rettore del glorioso “Pio Istituto Sordomuti Poveri di Milano” dal 1947 al 1969 ma già dal 1911 dedicò il suo servizio sacerdotale esclusivamente ai sordomuti che non abbandonò mai durante i suoi 75 anni di sacerdozio sempre animato da grande zelo per l’educazione cristiana e didattica dei sordi. Durante il suo rettorato fu celebrato il centenario di fondazione del Pio Istituto si innamorò degli scritti del Sac. Giulio Tarra (primo Rettore dell’Istituto) e si dedicò con passione alle scuole dei sordi nelle prime classi. Promosse la ricostruzione della scuola materna danneggiata dalla guerra. Intenso fu il suo apostolato per gli ex alunni ed anche per le numerose suore che incontrò nella sua vita.
Fu un vero maestro per i sordomuti e un fedele discepolo del suo amato Tarra nell’insegnamento fondato sul metodo orale-puro: era infatti contrario ai gesti durante la fase di demutizzazione, sempre comunque aperto alle  novità della didattica moderna.
Per la sua esperienza scolastica verso i sordomuti fu guida anche a parecchi educatori venuti da lontano.
Nel centenario del Congresso di Milano (1880) fu il suo nobile intervento ad affermare la necessita dell’educazione per i sordi nelle scuola adatte: disse, fra l’altro “…è vero sono cambiati i tempi, la pedagogia ha fatto grandi progressi… ma il sordo non ha cambiato ed è rimasto ancora, con la mancanza d’udito, nella sua miseria intellettuale”. Mons. Broggi lasciò il rettorato di sua volontà per motivi di età (83 anni). Fu nominato poi dal Consiglio del Pio Istituto Rettore emerito e continuò ad occuparsi della sua scuola per bambini anche in età avanzatissima in piena vigoria e lucidità.
Fu per lui un grande dolore la soppressione dell’Istituto per fanciulle di Via Settembrini e la trascuratezza della politica scolastica verso i sordomuti. Sopportò tutto comunque con cristiana rassegnazione alla volontà di Dio. Morì improvvisamente il 18 marzo 1986 quando già si stava preparando la festa per il suo centenario (mancavano infatti solo 25 giorni).
Egli è uno degli educatori che non devono essere dimenticati nei nostri ambienti e  tutte le nuove generazioni dovranno prendere coscienza del suo operato per i sordi.

MONS. EMILIO PURICELLI (1930)
È  diventato Rettore del Pio Istituto Sordomuti nel 1969, ma già dal 1954 ha dedicato la sua vita ai sordomuti nella scuola e nella casa degli ex allievi con tutto il suo cuore. L’attività del suo rettorato è stato estremamente difficile al confronto di quello dei suoi predecessori a causa della progressiva diminuzione dei sordi e delle soppressioni di alcune sedi dell’Istituto incorporate in unica sede, ma ha continuato con serenità nel suo operato in ossequio delle decisioni della superiore amministrazione dello storico complesso per i sordomuti di Milano.
È stato un vero apostolato fra i sordi, compito  con amore e fede  cercando sempre di contribuire alla migliore educazione cristiana per i sordi che vivono nelle parrocchie d’Italia e dei bambini sordi inseriti  nelle scuole con il supporto dell’italiano segnato.
Si impegna affinché gli aspiranti in seminario apprendano la conoscenza dei problemi dei sordi nel caso capitasse loro il contatto con essi nelle loro future parrocchie in modi di poterli meglio aiutare nella loro vita cristiana.
È stato Monsignore, come i suoi predecessori, del capitolo della Basilica “S. Ambrogio”, famosa chiesa di Milano.
È sua la preziosa pubblicazione “La carità di chi dona la parola al sordomuto”. Egli ribadisce che non si deve spegnere la grandiosa esperienza del Pio Istituto Sordomuti. Anche nel pregresso del mondo scolastico tale tradizione dovrà essere sempre ricordata per rendere sempre migliore la formazione dei sordi, dai piccoli agli adulti, in qualsiasi posto nella Società di oggi.

MADRE MARIA SALVIONI (n. 16.5.1828 m. 12.1.1893)
Nel 1853 iniziò la sua missione tra le sordomute nella sezione femminile del Pio Istituto in Via Chiusa: missione affidate dal  Taverna alla Congregazione delle Figlie della Carità (Canossiane).
Nel 1868 divenne la superiora della sezione femminile e devota collaboratrice di suo grande maestro Tarra e per 40 anni si dedicò con tanto amore alle sordomute.

MADRE TERESA BOSISIO (n. 17.6.1883 m. 17.9.1964)
Fece la professione religiosa nelle canossiane nel 1907 e dopo tre anni passò come maestra nella Sezione femminile del Pio Istituto per vari periodi fu la superiora in altre sedi della congregazione per poi tornare come Direttrice e Superiora della sezione femminile negli anni (1926, 1947). Morì nella stessa sede.

CONCLUSIONE
Il sac. Vittorio Brambilla e Prof. Antonio Forni furono i primi  insegnanti del Pio Istituto Sordomuti e sperimentare con Tarra  l’insegnamento della parola ai bambini nella sua scuola. Ci furono altri maestri del Pio Istituto molto validi ai tempi di Tarra tra essi sono da ricordare il Prof. Hecher e  il Prof. Carlo Perini  autori di molte pubblicazioni sull’educazione dei sordi.
Comunque ci furono molti educatori dipendenti, volontari, religiosi e religiose del Pio istituto che hanno dato il loro contributo all’attività pedagogica speciale con serietà professionale e fedeltà agli scritti metodologici di Tarra. Non è possibile citare i nomi di tutti, ma lo spirito di tutti i non udenti viventi e delle future generazioni nonché di tutti gli interessati (famiglie, operatori sociali ecc.), devono ricordare sempre queste figure e il loro operato contenuto a loro riconoscenza per aver contributo al miglioramento della formazione del sordo da allora ad oggi. Anche il progressivo inserimento dei sordi nella società di oggi non deve dimenticare l’operato delle istituzioni storiche speciali per i sordi.

L’EDUCAZIONE DEI SORDOMUTI
Il famoso periodico per la pedagogia specie dei sordi fu fondato a Siena da P.Pendola con la collaborazione del Tarra, dell’Anfossi di Torino e di altri Educatori. La pubblicazione è continuato con qualche interruzione e continua tuttora.

NOTE E DATI PRINCIPALI RIEPILOGATIVI
1853 – Fondazione Pio Istituto Sordomuti, sezione maschile (Via San  Vincenzo) e sezione femminile (Via Chiusa);
1863 – Ente morale con R.D. 29,1,1963 (Regno Lombardo-Veneto;
1866 – FONDAZIONE DELL’O.P. Patronato “CAIMI” per sordomuti;
1886 – Nuova sede della sezione maschile in Via Galvani;
1892 – Primo periodico per gli ex alunni “GIULIO TARRA”
1902 – Istituzione dell’Associazione “Benefica” dei Sordoparlanti;
1907 – Nuova sede della sezione femminile in Via Settembrini;
1926 – Trasferimento da Via Galvani a Via Prinetti (Nuova sede);
1927 – Nuova sede dell’Associazione Benefica in Via Boscovich;
1930 – Approvazione dello Statuto con R.D. 8 agosto 1930, n. 1364;
1967 – Denominazione “Pio Istituto Sordomuti di Milano”;
1977 – La sede di Via Settembrini incorporata nell’unica sede di Via Prinetti.
1986 – Trasferimento dell’Istituto in Via Copernico 1.
1994 – Chiusura della scuola speciale del Pio Istituto.

RETTORI DEL PIO ISTITUTO SORDOMUTI DI MILANO
Sac. Giulio Tarra. dal 1853 al 1889
Mons. Luigi Casanova. dal 1889 al 1911
Mons. Giovan Battista Pasetti, dal 1911 al 1947
Mons. Giulio Broggi, dal 1947 al 1969
Mons. Emilio Puricelli, dal 1969 al 2008.

Testo scritto nel 1988 da F. Zatini e revisionato da Gabardi Don Giampiero nel 2008. is035


Pio Istituto dei Sordi. Fondazione di partecipazione per l’assistenza dei sordi

Il “Pio Istituto dei Sordi” sorge nella seconda metà dell’800 grazie alla generosità del Conte Paolo Taverna che si avvale dell’aiuto di don Eliseo Ghislandi, giovane catechista dell’Imperial Regio Istituto di Milano.
Dagli incontri tra il Ghislandi ed il Conte Taverna, risalenti al 1850, nacque l’idea di realizzare un istituto che potesse occuparsi dei bisogni delle persone sorde; negli anni successivi i due filantropi avviarono progressivamente la realizzazione dell’Istituto. La prima riunione ufficiale della Commissione destinata ad amministrare l’ente si tenne il 21 aprile 1852 e rappresentò il momento nel quale vennero definiti i tratti caratteristici della futura istituzione. Nella stessa riunione si stabilì di realizzare una sezione femminile che sarebbe stata affidata alle Madri Canossiane di Milano. L’ente venne originariamente denominato “Pio Istituto Sordomuti Poveri di Campagna” perché destinato ad accogliere i sordomuti meno abbienti della provincia.
Nel mese di Novembre dell’anno 1853 i primi sei sordomuti poveri entrarono nella sede dell’Istituto di Via San Vincenzo in Prato mentre le prime sei sordomute furono affidate alle cure delle Madri Canossiane che le accolsero nello stabile di Via Chiusa 9 dando il via a quella intensa collaborazione che ancor oggi si perpetua tra le due istituzioni.
Il nuovo istituto fu costituito formalmente con la pubblicazione dell’atto istitutivo nella Gazzetta Ufficiale di Milano del 26 febbraio 1854.
L’Istituto si preoccupò da subito degli aspetti educativi degli assistiti e già nel 1855 fu rilevata la necessità di provvedere alla nomina di un rettore che ne assumesse la direzione; l’8 giugno 1855 il giovane don Giulio Tarra, già avviato alla conoscenza del linguaggio mimico dei sordi dal pittore sordo Felice Carbonera, venne nominato primo rettore dell’Istituto.
Il 29 gennaio 1863 l’Istituto venne eretto in Corpo Morale con Regio Decreto che stabilì, tra l’altro, come l’amministrazione dell’istituto dovesse essere affidata ad una apposita commissione di sette membri compreso il presidente.
Don Giulio Tarra si dedicò da subito alla predisposizione di nuovi metodi di studio per i giovani sordi sviluppando sempre più il cosiddetto “metodo orale” con il quale sostituì il “metodo mimico” tradizionale; l’Istituto diretto da don Giulio Tarra diventò un esempio ed un riferimento per gli analoghi istituti sorti nelle città lombarde e nel 1871 don Giulio Tarra diede l’avvio alla pubblicazione del periodico “L’educazione dei sordomuti” mentre, in occasione dell’esposizione internazionale di Parigi del 1878 e su invito del Ministro dell’Istruzione, don Giulio Tarra preparò una relazione relativa all’uso del metodo da lui predisposto.
Nel 1880 entrava in istituto come Vicerettore catechista, don Luigi Casanova che diventerà rettore nel 1889; sempre nel 1880, dal 6 all’11 settembre, si svolse a Milano il II Congresso Internazionale di Maestri Sordomuti sotto il patrocinio dell’Istituto e la presidenza di don Giulio Tarra.
Nel novembre del 1885 cominciava a funzionare la nuova casa di Via Galvani inaugurata ufficialmente solo il 17 giugno dell’anno successivo.
Il 10 giugno del 1889 moriva don Giulio Tarra cui succedette nella carica di rettore don Luigi Casanova.
Nel 1890 l’Istituto, al pari di tutti gli enti assistenziali operanti in Italia, subì l’applicazione della legge 17 luglio 1890 n. 6972 e diventò Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza (IPAB).
Nel 1897 le sordomute povere, con le loro maestre Canossiane, si trasferirono nella nuova sede di Via Settembrini, l’anno successivo spirava don Eliseo Ghislandi.
Il 18 febbraio 1911 moriva improvvisamente don Luigi Casanova al quale deve ascriversi, tra le tanti iniziative, la fondazione del periodico “Giulio Tarra”.
Il 12 Aprile 1912 il Consiglio di Amministrazione del Pio Istituto Sordomuti nominò il nuovo rettore nella persona di don Giovanni Battista Pasetti ed il nuovo Vicerettore nella persona di don Giulio Broggi.
Nel 1947, con la morte di don Giovanni Battista Pasetti, subentrò nella carica di rettore don Giulio Broggi.
Nell’ottobre del 1954, con una serie di iniziative ad ampio respiro, si celebrò il centenario dell’istituto sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
Il 1° luglio 1969 Mons. Giulio Broggi, compiuti 83 anni, presentò le proprie dimissioni dall’incarico di rettore e venne chiamato a succedergli don Emilio Puricelli, maestro in Istituto dal 1954.
A seguito della legge 4 agosto 1977, 517 “Norme sulla valutazione degli alunni e sull’abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell’ordinamento scolastico” l’insegnamento ai sordomuti viene affidato alle scuole pubbliche e l’Istituto assistette alla progressiva diminuzione dei suoi alunni fino alla chiusura dell’attività didattica avvenuta nel giugno del 1994.
A seguito di questi eventi il Pio Istituto Sordomuti ha avviato una riconversione del proprio patrimonio al fine di poter definire, in modo nuovo ed in parte diverso, le risorse disponibili per avviare nuovi interventi assistenziali nel rispetto dei principi etici e religiosi dei suoi fondatori.
Con deliberazione della Giunta Regionale n. 29421 del 13 novembre 1992, che ha dato applicazione alle leggi regionali 27 marzo 1990 n. 21 e n. 22 le quali hanno recepito la precedente sentenza della Corte Costituzionale n. 396 del 24.3/7.4.1988, l’Istituto ha modificato il proprio assetto istituzionale ritornando alla originaria natura giuridica privata.
Fonte: PioIstituto.it

INFO:

Pio Istituto dei Sordi

Giulio Tarra. Il giornalino della Fondazione Pio Istituto Sordi

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