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La casa un luogo sicuro? (Newsletter della Storia dei Sordi n.171 del 29 gennaio 2007

La casa un luogo sicuro? ”Non cascarci”. E’ lo slogan della campagna 2007 dell’Inail. Assicurazione contro gli infortuni domestici: l’istituto risarcisce anche i casi di morte e la nuova Finanziaria ha abbassato da 33 al 27 la percentuale di invalidità richiesta per l’indennizzo.
“Dicono che la casa è un luogo sicuro. Non cascarci”. E’ questo lo slogan 2007 della campagna che l’Inail ha lanciato per l’assicurazione delle casalinghe contro gli infortuni domestici, obbligatoria da quasi 5 anni e i cui termini di pagamento scadono il 31 gennaio. Meno di 13 euro l’anno (12,91 per l’esattezza, deducibili dalle tasse) per coprire quegli incidenti in cui le donne tra i 18 e i 65 anni (ma anche gli uomini, i cittadini stranieri e gli studenti fuorisede) che non lavorano possono incorrere quando cucinano, puliscono o riordinano casa. Ma quest’anno ci sono due novità: l’Inail risarcisce anche i casi di morte (da decreto n. 13 del 17 maggio 2006) e la nuova Finanziaria ha abbassato da 33 al 27 la percentuale di invalidità permanente richiesta alle casalinghe per essere indennizzate, con una rendita che va dai 148,33 ai 1.030 euro al mese in proporzione al danno subito. E anche i lavoratori in cassa integrazione, quelli in mobilità, gli stagionali e quelli a tempo determinato possono assicurarsi per i periodi in cui non hanno un’occupazione. Inoltre, la tutela copre anche la piccola manutenzione (ad esempio se si cade dalla scala mentre si cambia una lampadina), quegli infortuni che avvengono in cantina, in garage, in giardino o nelle parti condominiali comuni e quelli causati dagli animali domestici.

“Alla Camera stiamo conducendo una battaglia per innalzare sia l’età delle assicurate sia il tetto di gratuità del premio, che ora è a carico dello Stato per chi ha un reddito personale fino a 4.648,11 euro e fa parte di un nucleo familiare il cui reddito complessivo non supera i 9.296,22 euro l’anno – spiega l’onorevole Federica Rossi Gasparrini, presidente di Federcasalinghe -. Ma è importantissimo, perché non si vanifichino i risultati raggiunti, ossia il riconoscimento di una categoria che fino al 2001 non era considerata né lavoratrice né produttiva, che quando ci si fa male durante le ‘faccende’ di casa questo venga sempre detto al proprio medico oppure al pronto soccorso. Altrimenti manca la prova su cui poi l’Inail dovrà basarsi per il risarcimento. Inoltre, se c’è già un’invalidità pre-esistente, la percentuale richiesta per l’indennizzo si abbassa ulteriormente”. “Vorremmo che tutte le donne che non lavorano, soprattutto le pensionate, recepiscano l’importanza dell’assicurazione contro gli infortuni domestici”, aggiunge Bona Cellini Cavedani, presidente del Moica (Movimento italiano casalinghe) dell’Emilia-Romagna.

Secondo l’Istat, in un anno in media avvengono in Italia circa 3 milioni 670 mila infortuni in ambito domestico (la maggior parte sono fratture a seguito di cadute) di cui 8 mila morali (contro i 7 mila decessi su strada e le 1.300 morti bianche). “In Emilia-Romagna le casalinghe e i casalinghi (2.000) attualmente assicurati sono 135.970, circa il 6% del totale nazionale che ha raggiunto quota 2.230.390 – dice Alessandro Crisci, vicario regionale dell’Inail -; a queste persone se ne aggiungono altre 2.865 che sono esenti perché il premio è a carico dello Stato (214.460 in Italia). E l’Emilia-Romagna segna anche un discreto numero di cittadini stranieri iscritti: circa 5.000. Per quanto riguarda le denunce di infortunio domestico, invece, nel biennio 2005-2006 ne sono state valutate 190 – continua Crisci -, mentre gli indennizzi sono stati 10 in tutta la regione (ma dal 2003) sui 350 nazionali”. Per pagare il premio, basta lo specifico bollettino intestato a Inail – Assicurazione infortuni domestici, piazzale Pastore 6, 00144 Roma – che si trova negli uffici postali, nelle sedi Inail, Federcasalinghe e Moica e nei patronati. Per informazioni: call center 803164 oppure www.inail.it/casalinghe/casalinghe.htm. (Michela Trigari).

Per le informazioni con il supporto della lingua dei segni (LIS)rivolgersi alle sedi periferiche dell’organizzazione ENS di appartenenza.

nw171 (27 gennaio 2007) Fonte: Superabile.it


 

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