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Madre Orsola Mezzini e la storia dei sordi

1903- 1993 due date che ben racchiudono l’arco di una vita d’un novantenne, ma anche due date fondamentali per l’istituto Gualandi o, come dicono i giuliesi, per l’istituto dei sordomuti. Sono pure due date che segnano profondamente il cammino di un umile suora avviata verso gli onori degli altari. Fu infatti il 21 luglio del 1903 che Madre Orsola Mezzini (1853-1919) arrivò a Giulianova, mandata da Mons. Giuseppe Gualandi di Bologna ad aprire un istituto “per i poveri sordomuti del meridione”. E’ stato inoltre il 24 gennaio 1993 che a Bologna si è aperto il processo di canonizzazione della stessa Serva di Dio. Il Gualandi di Giulianova ha ricordato il novantesimo di fondazione con un grande raduno di ex-alunni e un’originale e ricca mostra fotografica intitolata Madre Orsola Mezzini e i 90 anni dell’Istituto Gualandi di Giulianova.

La mostra, con splendide foto in bianco e nero di fine Ottocento e dei primi del Novecento, ha introdotto i numerosi visitatori all’interno del mondo dei “Gualandi” facendo ripercorrere le tappe della vita di Madre Qrsola e l’espansione dell’Opera Gualandi da Bologna verso Firenze, Roma, Giulianova e Teramo, Catania, Benevernto, Molfetta, Torino, Brasile e Filippine) Ben illustrate, da foto originali, anche le tappe più significative dell’istituto abruzzese. Al loro arrivo a Giulianova le suore della Piccola Missione per i Sordomuti si sistemarono al Villino D’Alessandro, per passare dopo pochi mesi al Palazzo Scimitarra presso la stazione.

Nel 1911 il Direttore P. Vincenzo Occhi, le Suore e il gruppo degli alunni si trasferirono a Villa Migliori e quindi alla sede più grande del Palazzo Ciotti di Teramo (1912). Nel 1933 iniziò la costruzione della parte centrale dell’imponente edificio di Giulianova, completato negli anni Sessanta. Furono questi gli anni di maggiore splendore del Gualandi di Giulianova, con oltre duecento alunni provenienti dall’Abruzzo e dalle regioni limitrofe fino alla Puglia e alla Campania. Le fotografie a colori hanno offerto un quadro esauriente delle numerose attività attuali dell’istituto giuliese, che nonostante il calo numerico degli alunni, riesce ancora a dire la sua in campo nazionale e internazionale. All’interno del Gualandi ci sono due comunità religiose (i preti e le suore), classi di scuola materna, elementare e media, una cappella frequentatissima la domenica, sale di accoglienza per gruppi ecclesiali e raduni vari, un campo sportivo largamente sfruttato dalla gioventù, una piccola biblioteca specializzata. Completano il quadro l’assistenza agli ex-alunni, la collaborazione con enti e associazioni italiane ed estere per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti specializzati, una convenzione con l’Università La Sapienza di Roma che permette ai laureati in psicologia di effettuare il tirocinio postlauream a Giulianova anziché a Roma.

Un pannello della mostra ricordava anche le pubblicazioni periodiche dell’Opera Gualandi:
EFFETA, mensile di Bologna che affronta le varie problematiche legate alla mancanza di udito e alla difficoltà della parola.
NOI NEL MONDO, quadrimestrale di Bologna di facile lettura per gli ex alunni, con ampio spazio all’aspetto religioso.
NOTIZIE AIES, pubblicato a Giulianova per conto dell’Associazione Italiana degli Educatori dei Sordi;
APRITI…ASCOLTA ANCHE TU, foglietto di collegamento degli aderenti alla sezione Abruzzo-Marche del MAS, il Movimento Apostolico Sordi.
E’ stata una buona idea quella della mostra fotografica; con essa molta gente ha potuto rendersi conto concretamente del prezioso lavoro che si svolge “ai sordomuti”, dove si seguono le orme di due Servi di Dio: Mons. Giuseppe Gualandi, il fondatore, e Madre Orsola Mezzini, prima suora della Piccola Missione per i Sordomuti.
A proposito: Giulianova ha dedicato vie e piazze anche a personaggi che con la città non hanno avuto nulla a che fare, come mai non è venuto in mente agli amministratori di dedicare una via ai Gualandi e a Madre Orsola?

Fonte: Rivista Madonna dello Splendore n.13 del 22 aprile 1994 – nw262 (2007)


Newsletter della Storia dei Sordi n. 262 del 6 giugno 2007

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