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Incontri ufficiali delle Associazioni AIES-ENS-FIACES-FIADDA

Primo incontro ufficiale delle Associazioni AIES-ENS-FIACES-FIADDA a favore delle persone sorde.
Il giorno 5 maggio 2005, presso la Sede Centrale dell’Ente Nazionale Sordomuti a Roma, si sono riuniti: l’AIES (Associazione Italiana Educatori dei Sordi, rappresentata dal Presidente Prof. Marino Bennati, l’ENS (Ente Nazionale Sordi), rappresentato dal Presidente Dr.ssa Ida Collu, dal Vice Presidente Franco Zatini e dal Prof. Renato Pigliacampo, in qualità di Consulente scientifico del Dipartimento SEU, la FIACES (Federazione Italiana delle Associazioni e dei Centri Educativi per Sordi), rappresentata dal Presidente Dr. Lucio Vinetti, la FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi), rappresentate dalla Presidente Dr.ssa Silvana Baroni e dal vice Presidente prof. Antonio Cotura e il Dr. Salvatore Nocera, in qualità di esperto di legislazione, invitato dalla Fiadda ed a titolo personale.
E’ stato un incontro molto importante, il primo dopo anni di incomprensioni e latenti sospetti di particolarismi e può rappresentare una svolta significativa che apre alla possibilità di ridare, pur nel rispetto delle specificità delle singole associazioni, unicità di vedute e di interventi a favore delle persone sorde. A qualsiasi età.
Durante l’incontro c’è stato un ampio e approfondito esame della situazione attuale delle persone sorde in Italia e ogni Associazione ha esposto le proprie intenzioni e programmi. Molti sono stati i punti di convergenza e molteplici le iniziative illustrate e finalizzate agli stessi obiettivi.
E’ stato da tutti ribadita la necessità e il dovere morale di individuare dei comportamenti e delle linee di azione comuni, in modo che coloro,enti ed esperti, che da sempre si sono dedicati all’educazione, formazione, istruzione e inserimento sociale dei sordi, possano acquisire maggiore forza contrattuale e politica,.
Si è constatato che oggi in Italia, in ogni ambito (diagnostico, riabilitativo, educativo, scolastico, assistenziale, ecc..), esistono diversità di trattamenti e di interventi, spesso incomprensibili e tali da ledere i più elementari diritti dei sordi. Tale situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente con il processo di devoluzione in atto, e aprire la strada alla possibilità che assumano atteggiamenti e forniscano prestazioni molto diverse da Regione a Regione. Di fronte a questa realtà le quattro associazioni sentono il dovere di unirsi e di combattere fianco a fianco, al fine di individuare e portare avanti tutte le procedure necessarie in ogni ambito, alla completa realizzazione di tutte le potenzialità delle persone sorde, attraverso interventi che siamo omogenei e coordinati in tutte le Regioni d’Italia.
Trovata questa intesa, che è sorta quasi spontanea perché tutti animati dalle stesse finalità e dagli stessi obiettivi, i presenti hanno deciso di dare vita ad un “tavolo tecnico” permanente per ricercare risposte comuni ai problemi e concordareposizioni da prendere ogni volta che se ne ravvedesse la necessità.
Al momento è stato deciso di ritrovarsi periodicamente, indicativamente a cadenza mensile, per elaborare insieme dei documenti che, partendo sempre dalla situazione della persona sorda, dai suoi diritti e dai suoi bisogni, secondo l’età, diano risposte idonee e risolutive alle varie necessità.
Sono state individuate le seguenti aree di studio e di riflessione:
– area sanitario-riabilitativa: che comprenda la prevenzione, la diagnosi precocissima (screening neonatale), la consulenza alle famiglie, la protesizzazione e l’attivazione immediata di interventi riabilitativi, abilitativi ed educativi adeguati. In questo ambito sarà dato particolare risalto allo studio e alla riflessione sulle problematiche connesse all’Impianto Cocleare;
– area pedagogico-didattica: che individui, a partire dai bisogni educativi degli allievi sordi di ogni ordine e grado e stabilisca quali supporti devono essere forniti e costantemente monitorati, per evitare che la sordità diventi ulteriormente penalizzante. In questo ambito sarà fatta una riflessione seria sull’attuale situazione in merito alla scolarizzazione dei sordi e saranno individuate strategie di intervento che garantiscano a tutti, secondo le libere scelte dei genitori o dei giovani se maggiorenni, servizi e interventi adeguati. Sarà pure affrontato il ruolo e la funzione dell’insegnante per il sostegno degli alunni sordi, che dovrà avere sicuramente delle peculiarità irrinunciabili;
– area formativa di base e in servizio: che individui i percorsi formativi che il docente specializzato deve possedere anche per ciò che riguarda gli alunni sordi. In questo ambito si dovranno individuare forme ed itinerari formativi mirati.
– area legislativa, legale ed assistenziale: area trasversale alle tre precedenti che dovrà esaminare l’attuale situazione esistente in questi campi e produrre i necessari cambiamenti attraverso proposte di legge o emendamenti che diano certezza e sostanza a quanto sarà individuato dall’esame delle aree precedenti.
E’ stato pure valutato unanimemente necessario dare vita, partendo dall’esistente, a livello regionale e possibilmente provinciale a dei “Centri Risorse”, realizzati anche da reti di scuole, che diventino punti di riferimento per la consulenza e la documentazione a tutti i livelli, ma anche capaci di fornire indicazioni metodologiche e didattiche e di mettere “in rete” esperienze positive tra scuole e realtà,in modo da creare un sistema collegato e rassicurante, un monitoraggio continuo e produttivo.
Tali reti dovranno collaborare in stretta relazione con enti locali, associazioni dei sordi, delle famiglie ed i servizi che hanno in carico il minore, siano essi pubblici, paritari o privati convenzionati.
A conclusione i presenti hanno espresso la convinzione che è stato avviato un processo nuovo di intesa e di elaborazione, che sicuramente porterà ottimi frutti.
Il prossimo appuntamento è stato fissato per il prossimo 24 giugno a Roma, presso la Sede Centrale dell’ENS.
AIES – Marino Bennati
ENS – Ida Collu
FIACES – Lucio Vinetti
FIADDA – Silvana Baroni

1° Comunicato congiunto AIES – ENS – FIACES – FIADDA
I lavori del “tavolo tecnico” tra AIES, ENS, FIACES e FIADDA continuano come programmato, perché è desiderio di tutti, non solo trovare delle intese comuni, ma soprattutto individuare azioni tali da garantire una maggiore attenzione ai problemi educativi, sociali e di istruzione dei sordi.
Il giorno 13 settembre 2005, alle ore 10, i rappresentanti delle quattro Associazioni si sono ritrovati a Roma, presso la Sez Prov.le della FIADDA per affrontare un tema particolarmente delicato, importante e, al momento attuale, alquanto preoccupante, quale quello della preparazione dei docenti e degli altri operatori che intervengono nella scuola. Altro argomento affrontato è stato quello delle prove di Valutazione degli apprendimenti proposte dall’INVaLSI e dei relativi questionari.
L’incontro è stato molto proficuo e approfondito e le quattro Associazioni hanno ulteriormente condiviso la necessità di elaborare un documento-base che individui i problemi emergenti circa l’educazione e l’istruzione dei sordi oggi, con una serie di proposte per la loro soluzione.
I presenti hanno concordato che è necessario tentare di riportare un po’ di ordine e di scientificità sul problema della sordità e soprattutto sugli operatori scolastici e socio-sanitari, troppo spesso non preparati adeguatamente e presenti con una molteplicità di figure professionali, non sempre opportune e così cercare di porre termine a questo modo di operare superficiale e approssimativo.
Concordemente è stata espressa la volontà del “cambiamento di rotta” e di dare un contributo di sicura esperienza e di valida proposta a chi deve prendere le decisioni operative, sia a livello ministeriale, sia a quello locale. Ragionevolmente le quattro Associazioni ritengono di poter offrire quanto di più scientifico e didattico è possibile individuare nel campo della sordità, data la loro esperienza sul campo.
E’ importante sottolineare la comune volontà di superare posizioni unilaterali e di lavorare in pieno accordo per l’affermazione di quelle priorità che, di volta in volta, saranno evidenziate.
E’ stato concordato di elaborare un documento-base che individui:
a) i bisogni educativi e d’istruzione dei sordi;
b) le strategie di intervento necessarie;
c) la formazione di tutti i docenti sull’handicap;
d) la formazione di base i in servizio dei docenti specializzati;
e) il profilo professionale e gli ambiti di intervento degli altri operatori;
f) modalità di verifica della qualità dell’integrazione scolastica dei sordi;
g) necessità di un coordinamento provinciale, regionale e nazionale.
Per la stesura della prima bozza di tale documento, ogni Associazione si è impegnata ad elaborarne una copia entro il 30 settembre p.v.. Successivamente sarà fatto un assemblaggio delle varie bozze entro il 15 ottobre, in modo che alla fine di ottobre, in una prossima riunione, si elabori il documento-base, che diventerà lo strumento condiviso a cui ogni Associazione farà riferimento nella propria libera attività.
Nella seconda parte dei lavori sono state esaminate e concordate alcune modifiche da proporre all’INVaLSI, nelle specifiche parti riguardanti i sordi, sul questionario di rilevazione dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità e la stesura di un questionario “ad hoc” da affiancare alle prove di valutazione a cui saranno sottoposti i sordi, onde ricavare utili dati di analisi da utilizzare per le future iniziative dell’INVaLSI stesso.

2° Comunicato congiunto AIES – ENS – FIACES – FIADDA
I rappresentanti dell’AIES, ENS, FIACES e FIADDA si sono incontrati il 26 ottobre 2005 presso la Sede Centrale dell’ENS per proseguire i lavori del “Tavolo tecnico”.
I lavori hanno affrontato lo specifico argomento della formazione di base e in servizio dei docenti specializzati, problema di estrema importanza per garantire agli alunni sordi offerte formative/educative adeguate.
Il problema è stato ampiamente analizzato e approfondito, giungendo ad un’intesa comune sull’individuazione di un ipotetico percorso formativo di base e in servizio dei docenti specializzati.
La proposta che le quattro Associazioni hanno definito è stata anticipata da una premessa che ribadiva l’impegno delle stesse a promuovere per la persona sorda, su tutto il territorio nazionale, la diagnosi precoce, la protesizzazione e la abilitazione. Questa premessa è essenziale per consentire ai bambini sordi di accedere alla scuola materna già in possesso di competenze comunicative e cognitive che permettano un percorso scolastico adeguato.
La proposta parte da tre elementi certi: i bisogni educativi degli alunni sordi, la normativa vigente e l’inadeguatezza della formazione di base dei docenti ed in particolare dei docenti specializzati, attualmente carente. Tenuto conto di ciò, si propone di inserire ai vari livelli dei corsi universitari, specifici elementi disciplinari atti a fornire al futuro docente conoscenze e competenze scientifiche, pedagogiche e didattiche riguardanti lo studente/alunno sordo.
Ribadito che l’Università, nell’ambito della propria autonomia, è il luogo dove tutto ciò deve avvenire, le quattro Associazioni hanno sottolineato che necessariamente per gli aspetti didattici e di tirocinio devono essere quelli utilizzati, attraverso convenzioni e/o protocolli di intesa gli Enti accreditati presso il MIUR e che svolgono attività in favore di alunni e studenti sordi.
Inoltre è stata ribadita l’assoluta necessità di valorizzare – ed istituire dove non esistono -i “Centri Risorse”, quali punti di riferimento per la famiglia e le scuole per affrontare in modo corretto le problematiche educative e di istruzione degli alunni sordi. Su questo argomento sarà dedicato a breve un incontro di lavoro del “Tavolo tecnico” per individuarne la struttura e i servizi che i “Centri Risorse” dovranno afferire.
Dai contributi emersi durante i lavori è scaturito un documento finale che sarà approvato nel prossimo incontro, stabilito per il 29 novembre 2005.
Nel frattempo sarà sollecitato un incontro con il Ministro del MIUR per illustrare il documento e chiederne immediate applicazioni.
Dopo aver definito il documento sulla formazione di tutti docenti ed in particolare di quelli specializzati, il Tavolo tecnico affronterà l’analisi e l’approfondimento di un altro importante argomento: la formazione e il ruolo delle altre figure professionali socio-sanitarie che intervengono nell’educazione dei sordi, onde giungere ad un chiarimento su una situazione molto confusa e arbitraria.
Fonti: ens.it e aies notizie (2005) – sp015

Documento AIES-ENS-FIACES-FIADDA 30 marzo 2006
La formazione di base e in servizio degli insegnanti che operano con alunni sordi. Contributo al lavoro della Commissione Formazione insegnanti dell’Osservatorio Nazionale sull’integrazione scolastica delle persone in situazioni di handicap da parte di AIES, ENS, FIACES, FIADDA.
Premessa
L’azione formativa, sia scolastica sia extra-scolastica, impone oggi un regime di qualità e di professionalità di alto livello e si pone come problema urgente per l’intera società, nello sforzo di formare le nuove generazioni e contribuire al generale miglioramento della qualità del sistema dell’istruzione e del processo di integrazione scolastica.
La questione appare vieppiù stringente allorché ci si riferisce ai complessi processi di sviluppo che caratterizzano il contesto sociale ed i conseguenti livelli richiesti alla formazione anche  dei soggetti disabili  e, tra questi, le persone sorde.
Il tema della formazione/aggiornamento del personale della scuola è da considerarsi una priorità per lo sviluppo dell’intero sistema formativo e va inserito nella più ampia costruzione di un sistema formativo iniziale, permanente e in servizio di tutto il personale della scuola. Si ribadisce l’importanza sia della formazione iniziale universitaria, sia dei più recenti modelli di formazione/aggiornamento a distanza e in presenza.
La formazione iniziale e in servizio dei docenti di sostegno e curricolari deve tener conto delle problematiche emergenti e dei contributi che le recenti acquisizioni delle discipline psicopedagogiche e didattiche offrono, nonché dei nuovi approcci che permettono risultati interessanti nell’ambito della diagnosi e dell’intervento nelle situazioni di disabilità.
Si ritiene che la formazione permanente sia essenziale per il miglioramento della qualità del sistema educativo  di istruzione  formazione.  È necessario pertanto che la stessa sia resa obbligatoria, come avviene già nel mondo della sanità pubblica e  in altre categorie professionali.
Si ribadisce la necessità di “mettere a sistema” le attività di formazione per tutto il personale, al fine di favorire più ampi processi di professionalizzazione attraverso la condivisione delle problematiche educative e di linguaggi, risorse e strumenti orientati alla loro presa in carico. Questo processo deve garantire l’assunzione di responsabilità da parte di tutto il personale della scuola circa i bisogni educativi speciali delle persone sorde.
Si ritiene altresì necessario ribadire la necessità di orientare la formazione dei docenti e del personale della scuola sul versante dell’Area 1 (discipline psico-socio-pedagogiche e didattiche) perché essenziali alla adeguata percezione dei bisogni formativi degli alunni, alla valorizzazione delle loro esperienze e alla conseguente individuazione di soluzioni educative, organizzative e metodologiche utili a porre in essere modalità più coinvolgenti ed efficaci rispetto ai processi formativi e di integrazione.
L’attenzione alle suddette necessità richiede la previsione in forma sistematica di risorse economiche adeguate per la formazione permanente del personale della scuola.
Per il perseguimento dei suddetti obiettivi proponiamo le seguenti azioni:

PER LA FORMAZIONE INIZIALE:
– Corso di laurea articolato in formazione generale, trasversale per tutti i docenti (3 anni) e formazione specifica (2 anni) per i docenti che intendono specializzarsi.
Il primo triennio dovrebbe caratterizzarsi per la forte valenza pedagogica – metodologica – didattica senza escludere quella psicologica che dovrà però essere dimensionata sui reali bisogni di lettura tipici di una scuola.
Ciò per riaffermare i principi più squisitamente educativi ed evitare il rischio di assumere prospettive “medicalizzate” nei confronti della diversità in generale e della disabilità in particolare e soprattutto per  consentire ai futuri docenti di acquisire elementi conoscitivi e strumenti operativi idonei ad  affrontare e a dare risposte adeguate ai numerosi e diversi “bisogni educativi speciali.
L’innovazione didattica, pertanto,  intesa quale categoria interpretativa del fenomeno educativo indipendentemente dalle leggi di riforma, dovrebbe caratterizzare ogni insegnamento universitario
– La formazione specialistica (2 anni) dovrebbe essere suddivisa in 1 anno polivalente e in 1 anno per ogni tipo di disabilità. I contenuti dei programmi di studio, per quanto sopra detto, relativi alla minorazione uditiva, siano determinati da appositi decreti ministeriali, sentita una Commissione di esperti composta da rappresentanti delle associazioni firmatarie. L’obiettivo generale di questa formazione specialistica è quello di dotare i futuri insegnanti di una competenza approfondita nell’uso dei diversi approcci metodologici e dei relativi strumenti didattici e nelle diverse modalità linguistiche. E’ infatti attraverso la padronanza di un patrimonio di conoscenze e di abilità strumentali che l’insegnante potrà far fronte adeguatamente ed in modo individualizzato ai singoli bisogni degli alunni con i quali opererà.
– La riaffermazione, valorizzazione, potenziamento del tirocinio –soprattutto nel biennio – che deve superare la logica della ”presenza in situazione” per approdare allo status di “laboratorio didattico” all’interno del quale un ristretto gruppo di tirocinanti, sulla base di un contratto formativo stipulato con la scuola ospitante e sotto la guida di un tutor “specializzato”, sia messo in grado di affinare le proprie conoscenze e di acquisire competenze, anche mediante l’attivazione di  esperienze che consentano la mediazione tra il sapere e il saper fare. Tale percorso dovrà prevedere la stipula di convenzioni specifiche con quelle realtà scolastiche che hanno maggiormente esperienza di integrazione di alunni sordi nelle proprie classi.

PER LA FORMAZIONE IN SERVIZIO:
–  Investire sulla formazione in servizio dei docenti curricolari: ciò per garantire l’effettiva integrazione scolastica e la cura educativa assicurata da tutti i docenti, con conseguente “presa in carico” del soggetto almeno da parte del consiglio di classe/interclasse e promuovere specifiche competenze da parte degli insegnanti nel lavoro di equipe.
– Prevedere l’obbligatorietà dei percorsi di formazione per tutti gli insegnanti, individuando modalità per rendere significativa e motivante la formazione stessa (vedi CCNL 2002-2005, pubblicato sulla G.U. n. 188 del 14/8/2003). Per motivare e stimolare gli insegnanti ad una formazione ed aggiornamento  permanenti sul tema dell’integrazione si propone di individuare degli incentivi commisurati alle ore effettivamente svolte nei corsi di formazione/aggiornamento e alla loro ricaduta nell’azione didattica, che dovranno concludersi con una valutazione finale:
– riconoscimento di crediti formativi riconoscibili anche a livello universitario (introduzione delle ECS – Educazione Continua Scolastica, in analogia con quanto avviene in sanità attraverso le ECM – che diano accesso al conferimento di incarichi, funzioni strumentali, ecc.);
– attribuzione di punteggio ai fini della progressione di carriera;
– riconoscimenti economici della specializzazione e percorsi privilegiati di inserimento nelle graduatorie del sostegno;
Prevedere attività di aggiornamento delle conoscenze e delle competenze destinata ai docenti specializzati .
Ribadiamo la necessità che i docenti in servizio hanno  l’obbligo ogni triennio di frequentare un corso di aggiornamento professionale nei Centri territoriali competenti o nelle sedi degli enti di formazione iscritti all’albo del MIUR (individuati con apposite convenzioni) che possano attestare specifiche competenze ed esperienze nell’educazione della sordità.

SI RIBADISCE INOLTRE LA NECESSITA’ DI:
Continuità

E’ necessario trovare adeguate soluzioni al problema della continuità della funzione di sostegno: nel ruolo e/o sul caso/scuola.
In merito alla continuità sul progetto educativo dell’alunno si evidenziano le seguenti priorità:

– necessità di modificare la tempistica per quanto concerne le graduatorie alla luce dell’assegnazione, della mobilità e della negoziazione in modo da garantire un corretto avvio dell’anno scolastico e della Riforma.

– la negoziazione deve essere orientata verso il principio della continuità didattica ed educativa in modo che tutti i docenti, il personale educativo statale e degli Enti Locali permanga stabilmente nella stessa sede per lo svolgimento del progetto di integrazione, (prevedendo anche incentivi economici).

Promuovere l’utilizzo adeguato dei docenti specializzati
Per una maggiore razionalizzazione delle risorse disponibili si propone di attuare un piano di coinvolgimento (formazione ed utilizzo) di tutto il personale della scuola in possesso di un titolo di specializzazione per l’handicap che oggi è impegnato in incarichi curricolari, risorsa molto rilevante dal punto di vista numerico che potrebbe ben contribuire alla realizzazione di progettualità mirate sulle singole situazioni di deficit

Formazione Dirigenti
Implementare la formazione dei Dirigenti Tecnici e Scolastici in tema di integrazione, per la costruzione di “cabine di regia” territoriali (locali, provinciali, regionali) per l’integrazione.

Insegnanti Sordi
Per gli insegnanti sordi in possesso del titolo di specializzazione venga previsto un canale riservato di accesso alle cattedre del sostegno per le classi in cui siano presenti alunni sordi.

ENTE NAZIONALE SORDOMUTI
Il Presidente Nazionale Ida Collu

FIADDA
per Il Presidente Nazionale Enrica De Giacobbi

AIES
Per il Presidente Nazionale Vincenzo Di Blasio

FIACES
Il Presidente Nazionale Lucio Vinetti

Roma, 30 marzo 2006 – sp015


 

STORIADEISORDI:
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