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Le donne in sanità: Forum e indagine conoscitiva (Newsletter della Storia dei Sordi n. 666 del 18 marzo 2009)

Le donne in sanità: Forum e indagine conoscitiva

Il Sottosegretario alla salute, Francesca Martini, ha presentato il 10 marzo 2009 il Primo Forum “La voce alle donne della sanità” (attivo dal 10 marzo fino al 10 aprile prossimo su www.ministerosalute.it), dedicato alle donne che lavorano nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), con l’obiettivo di ascoltare direttamente dalle protagoniste e discutere dei problemi e delle prospettive della sanità pubblica.
Tra le altre iniziative: un’indagine conoscitiva e la prima Conferenza nazionale “Ssn: un sistema sempre più al femminile”.
Punto di partenza delle iniziative del ministeriali sono i dati sulla dirigenza del SSN che fotografano una situazione che vede molte donne in corsia e poche nelle stanze dei bottoni.
Le sproporzioni più rilevanti riguardano in generale proprio l’accesso alla professione medica e specificatamente i vertici dei ruoli sanitari.
Nel SSN, infatti, la presenza femminile è la maggioranza – intorno al 60 % circa -, ma nella distribuzione dei ruoli le donne costituiscono, in base ai dati del 2007, il 33 % dei medici (erano il 30 % nel 2005), mentre superano il 73 5 del personale infermieristico.
A fronte quindi di un medico donna ogni tre, soltanto una donna su dieci occupa un posto di dirigente medico di struttura complessa (l’ex primario). Nel 2007, infatti, su un totale di 9.638 “primari” le donne erano 1.184 con una percentuale sostanzialmente stabile (circa l’11-12 %) rispetto al triennio 2005-2007. La stessa proporzione si rileva nell’ambito dei manager delle aziende sanitarie dove nel 2007 i direttori generali erano complessivamente 941, di cui 132 donne (133 nel 2006 e 113 nel 2005).
Va meglio nelle posizioni dirigenziali intermedie, per esempio nel 2007 i camici rosa a capo di strutture semplici sono quasi 4900 su un totale di oltre 18mila dirigenti, e sono la metà circa del totale dei dirigenti medici con incarichi professionali diversi dalla direzione di un dipartimento o di un reparto, circa 30mila su più di 76 mila dirigenti.
La parità dei sessi si registra nella dirigenza sanitaria non medica (farmacisti, biologici, chimici, psicologi ecc.) dove il rapporto uomo-donna è in pratica di a uno (11 mila donne su un totale di più di 20 mila dirigenti).
A fronte di un processo che sembra irreversibile di “femminilizzazione del SSN” appare opportuno intraprendere una serie di misure organizzative e culturali volte a facilitare e valorizzare il ruolo della donna medico nel SSN.
Il Ministero, per una migliore comprensione del fenomeno relativo alla femminilizzazione del SSN, avvierà un’indagine conoscitiva (coordinata da un’apposita Commissione) caratterizzata dai seguenti obiettivi:
– analisi dei dati esistenti e comprensione dei trend;
– studio delle principali cause che determinano le differenze di accesso delle donne ai ruoli apicali del SSN nonché ad alcune discipline mediche (come neurochirurgia, cardiochirurgia, urologia ecc);
– studio delle dinamiche, anche psicologiche e socio-culturali, che possono incidere negativamente sul rapporto medico donna/paziente;
– studio dei modelli organizzativi delle strutture del SSN in riferimento alle esigenze delle donne che vi lavorano.
I risultati dell’Indagine conoscitiva sulle donne in sanità e le proposte avanzate dalla Commissione del Ministero saranno presentati in occasione della “Prima Conferenza nazionale SSN: un sistema sempre più al femminile” che si terrà prima dell’estate a Roma, aperta a rappresentanti di istituzioni, sindacati, associazioni e federazioni delle professioni sanitarie, ordini professionali, Università, Regioni, Asl, Commissioni parlamentari, Comitati Pari opportunità della sanità.
Fonte: ministero del Lavoro, salute e politiche sociali – nw666


Newsletter della Storia dei Sordi n. 666 del 18 marzo 2009

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