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Sordità e apprendimento della lingua

Sordità  e apprendimento della lingua
E’ solo la lingua che ci fa uguali?
Abbiamo letto per voi questo testo impegnativo, ricco di informazioni utili e fonte di doverosa riflessione: Sordità e apprendimento della lingua, edito da Franco Angeli. Il volume ci offre sette capitoli attraverso i quali Gitti espone il proprio metodo, cercando di far chiarezza tra gli approcci educativi riguardanti la sordità, di smitizzare pratiche credute miracolose e anche rendersi disponibile alla discussione.

Gli argomenti trattati sono veramente molti, mi permetto di sintetizzarne i presupposti metodologici:
I bambini sordi sono prima bambini e poi sordi, non sono dei sordi in formato tascabile.
L’handicap non è la sordità  ma l’assenza della lingua.

Cosè la sordità? Quanti tipi di sordità  esistono? Chi sono le persone sorde?
L’autore inizia facendo un po’ di chiarezza, utile a chi (come me) ha bisogno di spiegazioni chiare, che non per questo siano incomplete. Per poi poter esporre il suo approccio alla sordità, approccio teorico e metodologico, frutto di anni di esperienza e di confronti sul campo.

Il metodo praticato da Gitti, definito NATURALE, è fondamentalmente quello ORALISTA: si parte dall’idea secondo la quale una persona sorda per vivere al meglio la propria vita dovrebbe comunuqe apprendere la lingua. Lingua come risultato ultimo dell’evoluzione dell’architettura neurologica e psicologica della specie umana, alla quale la persona sorda deve essere abilitata. La comprensione non si identifica infatti con l’udire: comprendere è integrare ciò che si sente con esperienza e conoscenza.

Il metodo naturale è fondato sulla convinzione che la comprensione preceda l’espressione, convinzione peraltro confermata da infiniti studi neurolinguistici. L’abilitazione del bambino sordo in quest’ottica avviene attraverso modalitè  totalmente personalizzate, fondate sull’intensità e mai sulla ripetitività .

Di qui si sviluppano le discussioni sull’uso delle protesi e sulla possibilità  dell’impianto cocleare: ciò che conta è ricordarsi che non sono miracolose e che decidere di scegliere per i figli o di attendere che mettano in atto il proprio diritto all’ autodeterminazione non sarà mai una questione semplice.

Il suono è spazio, tempo, sonorità. Silenzio, continuità, esplosione, gesto, mimica, movimento […] che non udiamo […].

Penso sia estramamente interessante valutare come la capacità di comprendere il significato (concetto) non sia direttamente proporzionale alla capacità di udire il significante (immagine), ma alla possibilità che tutti i segni ricevuti a tutti i livelli siano integrati con tutte le modalità sensoriali, neurologiche e cognitive. Sostituire la coclea può consentire di udire, ma udire non vuol dire nè comprendere nè imparare a parlare. L’udito non è l’organo della parola, e la percezione uditiva è il risultato di un processo, non è un evento.

I tre capitoli successivi sono dedicati alla descrizione delle tecniche dell’abilitazione e dei problemi connessi, il sesto è dedicato alle tecniche di apprendimento della lingua dei sordi extracomunitari.

Nel capitolo finale l’autore ci racconta perchè è stato definito un retrogrado oralista. Non certo per metodi abilitativi del suo centro quanto per la polemica con i sostenitori della LIS: Gitti continua a considerare la LIS un linguaggio, e non una lingua. Pur riconoscendone dignità e utilità non può fare a meno di negare la possibilità di un bilinguismo che non nasca dalla precedente acquisizione della lingua orale.

Di forte impatto (per le persone udenti) il DVD allegato: una simulazione di come possono sentire le persone sorde, un esercizio di lettura labiale in cui cimentarsi e altro materiale estremamente interessante.

Il volume è disponibile in tutte le librerie. I diritti d’Autore saranno devoluti all’Associazione “La sordità non ha colore” per la costruzione di un istituto per bambini sordi in Congo (www.lasorditanonhacolore.it)

Giuseppe Gitti è inoltre autore di Sentire segni (1992) e La sordità non ha colore (2006), entrambe Edizioni C.R.O.

Fonte Disabili.com

 

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