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Mai più sordi con il laser

Mai più sordi con il laser. In passato abbiamo parlato di arti bionici , di occhiali speciali che consentono di recuperare la vista a chi l’ha perduta e di altri portenti biomedicali , perché il vero progresso tecnologico è anche questo, ovvero il miglioramento della qualità della vita, in particolare per chi deve lottare quotidianamente per raggiungere uno standard quantomeno accettabile.

Oggi vogliamo riportarvi una scoperta che in futuro potrebbe rivoluzionare il mondo degli impianti acustici: il laser, infatti, può incrementare sensibilmente la percezione dei suoni nelle persone affette da sordità. Attenzione, non parliamo di raggi che vanno ad intervenire sui tessuti biologici, come avviene ad esempio in oculistica per la correzione di alcune forme di miopia, bensì d’impulsi modulati accuratamente, che stimolano in modo mirato le cellule della parte più interna del nostro orecchio, le quali a loro volta rilasciano neurotrasmettitori che attivano i nervi adiacenti. La ricerca, effettuata dall’equipe del professor Richard Rabbitt presso l’Università di Washington, ha dimostrato che proprio grazie ad una particolare radiazione infrarossa – che tutto sia nato da un termometro pediatrico difettoso? – è possibile aumentare esponenzialmente il range delle frequenze udibili rispetto a quello consentito dai più moderni impianti cocleari, che agiscono attraverso semplici segnali elettrici. Per intenderci, in questo caso il balzo tecnologico è davvero notevole, perché – rubando una metafora al campo dell’acustica – è come passare in un batter d’occhio dall’audio monofonico al Dolby Pro Logic IIz.

Bisogna precisare che il traguardo è piuttosto lontano, perché, come ogni laser che si rispetti, richiede un adeguato supporto energetico e, così, i primi prototipi sono tutt’altro che portatili; inoltre, la sperimentazione finale sull’umano deve ancora cominciare, pertanto è lecito supporre che sarà necessario aspettare almeno un altro decennio prima di vedere all’opera il modello definitivo. D’altra parte, l’opportunità di apprezzare le piacevoli differenze tra la voce di un violino ed il trillo di un telefono vale da sola l’attesa, non credete? (ga)

Fonte: jacktech.it (1 aprile 2011)

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