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San Bonaventura da Bagnoregio e i sordi

San Bonaventura da Bagnoregio e i sordi.

Nacque a Bagnoregio (Viterbo) nel 1218 e il suo vero nome era Giovanni Fidanza: egli stesso narra che da bambino si ammalò di un morbo che lo stava conducendo alla morte, ma poi fu risanato da san Francesco il quale, facendo su di lui un segno di Croce, pronunciò queste parole: “ Bona ventura”.

Fu guarito e da allora fu chiamato Bonaventura”.

Studiò a Parigi e durante il suo soggiorno in Francia, entrò nell’Ordine dei Frati Minori. Insegnò teologia all’università di Parigi e formò intorno a sé una scuola di grande valore.

Nell’insegnamento seguì il pensiero di Sant’Agostino. Una delle caratteristiche più significative della cultura medievale fu quella di non separare il naturale dal soprannaturale.

Scrisse numerose opere di carattere teologico e mistico ed importante fu la «Legenda maior», biografia ufficiale di San Francesco, a cui si ispirò Giotto per il ciclo delle Storie di San Francesco.

Un autore del ‘500, padre Melchor de Yebra, attribuisce a San Bonaventura il trattato Alphabetum religiosorum incipientium, un alfabeto manuale da usare nella pratica religiosa con i sordi. Tuttavia esistono dubbi sull’autenticità del documento.

Nel 1257 S. Bonaventura venne eletto generale dell’Ordine francescano, carica che mantenne per diciassette anni con impegno al punto da essere definito secondo fondatore dell’Ordine.

Fu poi nominato vescovo di Albano e cardinale. Partecipò al II Concilio di Lione che, grazie anche al suo contributo, segnò un riavvicinamento fra Chiesa latina e Chiesa greca. Proprio durante il Concilio, morì a Lione, il 15 luglio 1274.

P. Vincenzo Di Blasio – nw115 – 2012

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