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L’invalidità civile nella vigente legislazione

Il volume «L’invalidità civile nella vigente legislatura», è composto di 475 pagine suddivise in quattro parti, ventidue capitoli e un «appendice legislativo» che riporta 62 tra leggi e decreti di legge descritti nel testo ed altre 36 norme di leggi e di regolamenti interpretativi, anche questi menzionate nel loro contenuto.
L’elencazione di tante disposizioni, potrebbe far credere che l’opera sia di per sé noiosa e burocratica, ma invece, leggendone i passi che c’interessano, appare utile ed anche di facile consultazione.
Il manuale è stato elaborato da Martino Scorda (1) per l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, ANMIC, ma riporta pure le norme e le leggi che si riferiscono specificatamente «…al diritto a pensione ed altre provvidenze economiche spettanti anche ai ciechi e ai sordomuti…», esponendole distintamente ed esaurientemente per ciascuna di tali categorie. I ciechi civili e i sordomuti rientrano pure loro nell’ampia categoria degli invalidi civili, ma sono necessariamente tenuti distinti dagli altri invalidi, data la particolarità delle loro minorazioni, essenzialmente sensoriali e non fisiche.
La materia dell’invalidità civile, è spiegato nell’introduzione, «…è regolata da una normativa caratterizzata da evidenti ambiguità, che determinano molti dubbi interpretativi e notevoli incertezze applicative…», e la cronaca degli ultimi tempi ha, appunto, rimarcato le difformità dei criteri seguiti dai diversi organi sanitari, che sono la causa principale delle sperequazioni (2) che si verificano non solo tra gli invalidi appartenenti a categorie diverse, ma anche tra quelli che fanno parte della stessa categoria.
Per questo motivo, onde evitare malintesi interpretativi, il libro vuole dare utili suggerimenti e un’opportuna conoscenza del sistema normativo vigente, ai fini delle più idonee soluzioni da adottare.
Sono trattate ampiamente, con severo rigore scientifico e decorosa chiarezza di dettato, in vista di una sicura e facile consultazione da parte di chi opera nello specifico campo dell’invalidità, anche le prestazioni di natura non economica, quali il collocamento obbligatorio al lavoro (legge 68/99), l’assistenza sociale e quella sanitaria, comprendente anche le protesi, poi l’integrazione scolastica e le varie agevolazioni fiscali.
Si tratta quindi di un’opera completa ed utile, condotta in forma piana e scorrevole, con richiami alle norme specifiche e con la citazione delle più significative pronunce giuridiche. La consultazione è notevolmente facilitata dall’indice sistematico delle varie materie.
Nel capitolato riguardante le provvidenze economiche a favore dei sordomuti, il testo dell’ANMIC riporta integralmente parte dell’articolo 9 dello Statuto ENS, «…sono considerati sordomuti i minorati sensoriali dell’udito affetti da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva…», indicando pure che, secondo la scienza medica, il periodo dell’età evolutiva si conclude con il compimento del dodicesimo anno di età, ed è citato quali sono i soggetti che hanno diritto di riscuotere l’indennità di comunicazione, quali sono le modalità d’erogazione della stessa e quali sono le normative in vigore per l’adeguamento automatico delle provvidenze, calcolate con le modalità previste dalla legge 686 del 1986.
Una parte del volume è dedicata agli accertamenti sanitari e alle procedure di accertamento dell’invalidità, per i sordomuti facenti riferimento alla legge 26 maggio 1970, n. 381, mentre uno specifico articolato, quello alla pagina 169, cita la funzione che esercita l’Ente Nazionale Sordomuti, «…istituito con legge 12 maggio 1942, n. 889, ha assunto l’attuale denominazione ENS con legge 21 agosto 1950, n, 698…», ed elenca i compiti attribuiti all’Ente, che peraltro «…partecipa, con propri rappresentanti, alle riunioni delle commissioni mediche costituite presso le unità sanitarie locali, della commissione medica superiore e d’invalidità civile, delle commissioni mediche periferiche delle commissioni mediche di guerra e d’invalidità civile e delle commissioni provinciali per il collocamento obbligatorio al lavoro, inserendosi tra le forze politiche e sociali per la promozione delle iniziative legislative che interessano gli invalidi e in particolare i sordomuti».
Sulla legge 104 del 1992, cui sono dedicate ampie enunciazioni, è detto che «…ha colmato gravi carenze legislative, sia per il diritto al lavoro, sia per la facoltà di poter studiare secondo le personali attitudini e necessità».
Il volume si conclude con un’appendice legislativa, con la doverosa tabella delle percentuali d’invalidità e con l’indice alfabetico analitico, da cui reperire tutti i capitoli che possono interessare. rc035 (2004)

(1) Attualmente direttore dell’Ufficio Legislativo ANMIC.
(2) mancanza di uniformità.

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