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Conoscere la sordità

Conoscere la sordità. L’Orecchio: Luci, lampi, immagini, suoni, rumori, voci, musiche: questo è il mondo in cui viviamo e del quale non possiamo fare a meno. Provate a immaginare una vita senza la luce e il calore del sole o una rosa priva del suo profumo. Questi stimoli sono raccolti dai nostri “sensi” e inviati al cervello dove, elaborati e immagazzinati, diventano sensazioni coscienti. Dei cinque organi deputati a tale funzione, l’udito e la vista hanno senza dubbio un’importanza maggiore; l’indebolimento di uno di essi determina non poche difficoltà nella nostra vita di relazione.
Come è fatto e come funziona l’orecchio.
L’orecchio esterno, costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo, riceve e incanala i suoni dell’ambiente in direzione della membrana timpanica. I suoni, che definiremo onde sonore, giungono al timpano, membrana simile alla pelle di un tamburo, e lo fanno vibrare.


Tali vibrazioni vengono trasmesse dapprima alla catena degli ossicini (denominati martello, incudine, staffa) situati nella cavità dell’orecchio medio, poi all’orecchio interno. Nell’orecchio interno c’è un organo importantissimo a forma di chiocciola: la coclea. E’ qui che le vibrazioni sonore sono trasformate in impulsi elettrici che vengono inviati al cervello tramite il nervo acustico. Solo quando il segnale elettrico arriva al cervello noi sentiamo e siamo in grado di apprezzare i caratteri dei suoni: la frequenza grave o acuta, l’intensità debole o forte, il timbro piacevole o sgradevole.
La Sordità.
Ogni volta che un evento lesivo colpisce l’organo dell’udito si ha una diminuzione della capacità uditiva. Tale compromissione sarà più o meno grave a seconda della sede e dell’entità del danno. Ne consegue una riduzione dell’informazione acustica che comporterà una alterazione o impedimento della comunicazione verbale.
Tipi di sordità.
Sordità di trasmissione.
Trattasi di sordità dovuta a lesioni dell’orecchio esterno o medio causate da otiti o malformazioni del padiglione, del condotto uditivo esterno o degli ossicini, ecc. La lesione solitamente non interessa la parte “nobile” dell’orecchio, vale a dire la chiocciola e le vie acustiche attraverso le quali gli impulsi sonori arrivano alla corteccia cerebrale. Il danno dal punto di vista uditivo non è mai grave: la persona sente e distingue i suoni delle parole purché queste siano pronunciate ad una intensità superiore ai valori normali.
Sull’audiogramma, la perdita uditiva può così essere quantificata: Come si vede esiste una certa differenza fra la soglia per via aerea ed ossea; quest’ultima attesta il buon funzionamento dell’orecchio interno.

Sordità neurosensoriale.
La lesione interessa in modo più o meno grave l’orecchio interno (sordità cocleare) o il nervo acustico (sordità retrococleare). Riportiamo un audiogramma tipico di tali forme di sordità nel quale possiamo notare come la soglia per via aerea coincida con quella per via ossea.

Sordità di tipo misto.
Si ha quando sono presenti contemporaneamente le due forme sopra descritte. I bambini piccoli, nella stagione invernale, sono soggetti a otiti catarrali che possono aggravare un deficit uditivo neurosensoriale eventualmente presente. Il peggioramento è però temporaneo in quanto risolvibile con una opportuna terapia.
Gradi di sordità.
In base alla classificazione stabilita dal Bureau International d’Audiophonologie, a seconda dell’entità della perdita uditiva espressa in decibel (dB), la sordità può essere:
– Lieve: La soglia si situa tra 20/40 dB: solo la voce bisbigliata non viene percepita.
– Media: La soglia è fra 40/70 dB: la voce emessa a livello di normale conversazione non viene udita perfettamente; ad intensità superiore la persona percepisce i suoni ma ha una certa difficoltà a discriminare le parole. In particolare se il deficit uditivo è presente in un bambino alla nascita o nel primo periodo di vita, l’acquisizione del linguaggio senza la protesi acustica avverrà in modo limitato e sempre con un certo ritardo nel tempo.
– Grave: Soglia fra 70/90 dB: la persona avente un tale deficit percepisce solo alcuni suoni delle parole anche se pronunciate a intensità elevata.
– Profonda: Soglia uguale o superiore a 90 dB: esistono tre livelli di sordità profonda; al terzo livello vengono percepiti solo i suoni più gravi e intensi aventi una notevole componente vibratoria, come il rombo del motore, lo sbattere della porta e pochi altri. La parola non viene assolutamente udita per cui senza un ausilio protesico associato alla lettura delle parole sulle labbra non è possibile alcuna forma di apprendimento del linguaggio verbale.

Quando può sopraggiungere una sordità?
In qualsiasi momento:
• Prima della nascita (origine ereditaria, virale, tossica ecc..).
• Alla nascita (asfissia, ittero ecc..).
• Nei primi mesi di vita (meningite ecc..).
• Nel corso degli anni (trauma cranico, intossicazioni, forme virali, presbiacusia, ecc.).

La sordità infantile
Il bambino sordo dalla nascita (sordità preverbale) non è in grado di sviluppare il linguaggio in modo normale senza una adeguata terapia protesico/riabilitativa. Il bambino diventato sordo verso i 3/4 anni (sordità periverbale) perde quasi completamente il linguaggio se non viene tempestivamente protesizzato.
La persona diventata sorda dopo la completa acquisizione della parola (sordità postverbale) conserva pressoché inalterato il proprio patrimonio linguistico; ciò che viene compromessa, se non vengono presi opportuni provvedimenti, è la comunicazione verbale con inevitabili conseguenze sul piano sociale e psicologico. Fonte: Sordità.it (Specialisti nel trattamento della sordità). nw057 (2006)

Gli argomenti della sordità infantile da consultare cliccando qui.


 

Newsletter della Storia dei Sordi n.56 del 21 giugno 2006

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