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Stagnoli Antonio. Pittore Sordo.

Pittore Sordo Antonio Stagnoli, Bagolino (Brescia), 1922.
“Fantasmi di voce-Antonio Stagnoli”, di Elisabetta Sgarbi (Nuovi Territori) Giuseppe Gariazzo
Un mezzora scarsa che, ancora una volta nella sua filmografia, produce forte esperienza sensoriale, dilatazione del campo, del vedere e del sentire. Frantumando, stra-ordinariamente, la provenienzadestinazione del lavoro, commissionato dal gallerista Arialdo Ceribelli per far conoscere le opere e la persona del pittore sordomuto Antonio Stagnoli.

La mano (di un pittore, ma più estesamente di artista ‘senzanome’ che si concede alla creazione e al suo filmarlaviverla fuori(in)campo) nell’atto di disegnare (non) termina “Fantasmi di voce-Antonio Stagnoli”, il lavoro di Elisabetta Sgarbi presentato nella sezione Nuovi Territori. Un gesto che va/sta oltre il testo, lo ‘annulla’ facendolo proseguire naturalmente altrove, là da dove proviene(e)va. Restando in campo – per sovrimpressione di immagini e (fantasma di) voce – per quella mezzora scarsa che, ancora una volta nella filmografia di Elisabetta Sgarbi, produce forte esperienza sensoriale, dilatazione del campo, del vedere e del sentire. Frantumando, straordinariamente, la provenienza destinazione del lavoro, commissionato dal gallerista Arialdo Ceribelli per far conoscere le opere e la persona  del pittore sordomuto Antonio Stagnoli. Voce (inceppata dalla malattia, che produce soste silenzi pause riprese nel corpo magmatico della parola). Dipinti. E uno sguardo che non capta il visibile, ma illumina gli interstizi di una superficie, la sua animacorpo ‘nascosti’. Il bianco, dunque, e il dettaglio che trasporta in una dimensione cosmica quei corpi dipinti dell’inquietudine e della dolcezza. Il dettaglio come totalità e frammento per comporre separare ricomporre. Come nel capolavoro di Elisabetta Sgarbi “Quando comincia la notte”, e primadopo tutto l’estendersi sensuale sensoriale di un lavoro unico nel panorama di un cinemaeoltre contemporaneo. “Fantasmi di voce” (in)segue “La notte che si sposta”, altro recente testo di Elisabetta Sgarbi ‘in assenza’ di un soggetto-autore. Ovvero: il gesto lo sguardo il pensiero che si sposta sprofonda e risale acquoso e solido dagli spazi dei quadri rifilmati ridisegnati. Sindromi di Stendhal (nel senso argentiano). Tuffarsi per (non) ri-uscire dall’estasi tuffo morte passione accecante. Fino a quel filmare bruciato totalizzante che (ci) riporta sempre a Stan Brakhage e, nel particolare, per l’apparire dei corpifantasmi animali esistenti immaginati in “Fantasmi di voce”, a “The Loom”, mediometraggio realizzato dall’artista underground americano nel 1986, sovrimpressione infinita dell’esistere sparire riaffiorare di animali da cortile in uno spazio casalingo e stellare.
Fonte: sentieriselvagg.it nw087 (2006)

Antonio Stagnoli, noto pittore silenzioso (Foto inviata da Giuseppe Bolzoni)


Antonio Stagnoli – L’uomo è un arcobaleno
di Lami Lucio, Pancera Mario, Bonomi Alfredo. Bergamo, 2006, Ed. Lubrina, pp. 72.
Compiano (PR) – dal 13 agosto al 4 settembre 2006
Annote: Antonio Stagnoli era presente a Compiano sabato 2 settembre per la cerimonia di assegnazione della tessera di Socio Onorario del P.E.N. Club Italia (vedi la foto di Stagnoli a sinistra con il Presidente del P.E.N.).
Per rinsaldare il legame fra letteratura e arti figurative, il Premio P.E.N Club Italiano, giunto alla sedicesima edizione, come ogni anno ospita a Compiano, nella suggestiva cornice del Castello, la mostra di un artista contemporaneo che viene poi accolto come Socio Onorario nel sodalizio. Dopo le esposizioni delle passate edizioni che hanno visto avvicendarsi le rassegne dedicate ai maestri dell’arte contemporanea tra i quali Sughi, Fiume, Baj, Tadini, Minguzzi, quest’anno sarà la volta di Antonio Stagnoli, artista bresciano che negli ultimi anni ha goduto di una notevole riscoperta e valutazione critica. La rassegna intitolata “L’uomo è un arcobaleno”, curata da Mario Pancera, propone una selezione di 20 lavori – tra oli, chine e pastelli – realizzati dal maestro ultraottuagenario dagli anni Settanta ad oggi. Allievo di Aldo Carpi, Cristoforo de Amicis, Italo Valenti, la cui influenza si avverte nell’uso del colore, il suo linguaggio si è sviluppato seguendo un itinerario personalissimo filtrato da una sensibile conoscenza del segno che lo ha portato a superare i confini localistici ed a giungere ad una cifra universale attraverso colori e linee originalissime. Nelle sue opere si raccordano infatti i filoni che, attraverso i secoli, hanno caratterizzato l’arte lombarda e quella nordica. Una tradizione che porta da Romanino a Otto Dix, attraverso il tratto forte e sicuro di Durer o le coreografie antropologiche di Brueghel il Vecchio sino ai pittori del Realismo esistenziale e non ultima la tesa religiosità di Testori. L’universo di Stagnoli è abitato da persone, animali, paesaggi: quanto più prossimo alla terra, all’opera contadina nella sua espressione più genuina, più conforme all’originale. Ogni sua opera è un’autentica e profonda testimonianza di una civiltà che sta scomparendo ma è anche una viva partecipazione alla vita e all’uomo di tutti i tempi.
Fonte: Comunicato stampa Exibart.com (2006)


Antonio Stagnoli. Dizionario di un artista
testi di Pino Mongiello prefazione di Carla Boroni
contributi di Alfredo Bonomi e Marco Scalvini (2000, pp.128, Compagnia della Stampa Masetti Rodella Editori)
Il termine Dizionario richiama alla mente due concetti che si completano, quello della vastità e quello della specificità analitica. Se applicato ad un artista il riferimento va immediatamente alla globalità della sua esperienza umana intesa nel senso più ampio. Così questo Dizionario di un artista è un viaggio nel mondo umano ed artistico di Antonio Stagnoli. Le tappe del lungo percorso di vita, viste come mete raggiunte e via via superate con il continuo recupero del cuore dell’esperienza dal rischio dell’oblio, sono le variegate pagine del libro della vicenda umana di Antonio Stagnoli. In queste pagine l’uomo e l’artista si incontrano e si fondono. C’è uno spettatore attento che segue questo viaggio ora riproposto con rispetto e ne annota sensazioni e sentimenti: è Pino Mongiello. Egli accompagna la sua versatile penna al racconto del viaggiatore, cioè di Antonio Stagnoli. Pino Mongiello, assai sensibile ai diversi aspetti umani e culturali, legato al pittore da una consolidata amicizia, mai conclamata ma praticata e coltivata, ha condotto un’operazione non facile. Ha prestato il suo lessico ai racconti di Antonio Stagnoli, o meglio, ha raccordato la sua prosa alle parole dell’artista raccogliendo con paziente e disponibile attenzione le testimonianze di un vissuto in tutta la sua complessità. Volendo definire in modo sintetico il viaggio artistico di Antonio Stagnoli si può parlare di poesia della realtà perché, anche quando con i suoi segni incisivi scava negli aspetti dolorosi della vita, l’artista, nel suo messaggio non fa venire mai meno il fascino del vivere, colto nella quotidiana durezza ma anche in tutti i risvolti delle piccole gioie e della speranza. Questa lucida speranza diventa il messaggio portante e fondamentale che in molti anni ha ripetutamente dato corpo ai tumultuosi sentimenti del sensibile animo di Antonio Stagnoli. Attingendo ai ricordi di una vita tormentata dall’handicap della sordità, Pino Mongiello racconta l’umanità e l’innata inclinazione alla pittura di Antonio Stagnoli. Da Bagolino, natìo borgo dell’alta Val Sabbia, che ha contrassegnato la personalità dell’artista bresciano con l’assorbimento delle prime immagini umili e dolenti della gente di montagna, l’itinerario del racconto si svolge per significativi flash che mettono in luce luoghi, situazioni, emozioni, ambienti che hanno contribuito a far crescere l’uomo e l’artista nella comunicazione e nell’espressione del linguaggio a lui più congeniale
Fonte: lacompagniamassetti.it
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alcune opere di Antonio Stagnoli

Il pittore Stagnoli lasciò la vita terrena a Bagolino il 24 ottobre 2915 all’età di 93 anni.


 

 

La pubblicazione su pittore sordo “Antonio Stagnoli. Oli, disegni, incisioni. Catalogo della mostra” di Vittorio Sgarbi. Collana: Arte moderna e contemporanea, 2002, Lubrina Editore, pp.144.

Per ordinazione del volume: rivolgersi alla casa editrice Lubrina o nelle migliori librierie.

Sito personale del pittore Stagnoli cliccando qui (segnalato da Giuseppe Bolzoni 16.7.2007)


 

  Newsletter della Storia dei Sordi n. 87 del 9 ottobre 2006
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