Iscriviti: Feed RSS

Riconoscimento Lis, aula del Senato

Riconoscimento lingua dei segni italiana: rinviata alla data da stabilire
Dall’assemblea del Senato: la seduta pubblica del 25 maggio 2017: Il Presidente informa “che la Commissione bilancio non ha ancora espresso il proprio parere sul disegno di legge in materia di riconoscimento della lingua dei segni italiana, che costituisce l’unico punto all’ordine del giorno della seduta antimeridiana odierna. Pertanto, il seguito della discussione del provvedimento proseguirà in altra seduta, che sarà stabilita dalla Conferenza dei Capigruppo. Comunico inoltre che nella seduta pomeridiana di martedì 30 maggio, alle ore 16,30, il Presidente renderà comunicazioni sul calendario dei lavori.”

Riconoscimento lingua dei segni italiana: prosegue discussione in Assemblea del 23 maggio.

L’Assemblea, mercoledì 24 maggio, alle ore 9,30, prosegue la discussione – avviata nella seduta di giovedì 18 – del testo proposto dalla Commissione Affari costituzionali sul riconoscimento della lingua dei segni italiana (ddl n. 302 e connessi).

Come si legge nel comunicato di seduta di giovedì 18 maggio, il relatore, sen. Russo, nel riferire sul testo, ha evidenziato che la legge cornice allarga i diritti delle persone con disabilità uditive con la finalità di garantire loro una piena cittadinanza. Il provvedimento, che investe sulla formazione e sugli strumenti atti ad assicurare la padronanza linguistica, è molto atteso e giunge all’approvazione con venti anni di ritardo.

Seguito della discussione dei disegni di legge sul riconoscimento della Lingua dei segni italiana é fissata per il 23 maggio 2017.

Ecco l’ordine del giorno dell’aula da parte del Senato

Russo: ddl a esame Senato, ‘norma civiltà’ (vedi il video)

Oggi (18 maggio, n.d.r.), infatti, noi presentiamo una norma di civiltà, provando a cancellare la vergogna di vivere nell’ultimo paese in Europa che non ha ancora una legge che riconosca pienamente i diritti essenziali delle persone sorde in particolare di quelle segnanti”, ha detto Russo, relatore del provvedimento sulla Lis, illustrando il provvedimento.

Si e’ svolta, nell’Aula del Senato, la discussione generale sul ddl proposto dalla commissione Affari costituzionali sul riconoscimento della lingua dei segni italiana. Il provvedimento tornerà all’attenzione dell’Assemblea martedi’ prossimo (23 maggio n.d.r.); il relatore, Francesco Russo (Pd), ha annunciato il deposito di nuovi emendamenti alla luce del dibattito di oggi.
“La legge che riconosce piena dignità alla lingua dei segni italiana arriva con almeno vent’anni di ritardo. Oggi, infatti, noi presentiamo una norma di civiltà, provando a cancellare la vergogna di vivere nell’ultimo paese in Europa che non ha ancora una legge che riconosca pienamente i diritti essenziali delle persone sorde in particolare di quelle segnanti”, ha detto Russo, relatore del provvedimento sulla Lis, illustrando il provvedimento.
“Con questa norma – ha proseguito Russo – l’Italia chiede scusa e prova ad abbattere una barriera che nega ancora tanti, nel 2017, il pieno diritto di cittadinanza. La legge fa un grande passo, sottolineando la necessita’ di offrire servizi di qualità mettendo il nostro Paese al passo con la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilita’, approvata dall’assemblea Generale dell’Onu nel 2006, riconoscendo il ruolo della lingua dei Segni ‘come forma di comunicazione, come mezzo di inclusione, come garanzia di libertà di accesso alle informazioni, come strumento di educazione, infine come espressione di identità culturale’. Questo provvedimento ribadisce l’impegno della Repubblica ad utilizzare tutti i canali comunicativi e linguistici, la sottotitolazione, le nuove tecnologie, i servizi di interpretariato in Lis e Lis tattile, per eliminare tutte le barriere alla comprensione ed alla comunicazione e per promuovere la piena inclusione scolastica e universitaria, l’accessibilità ai luoghi di lavoro, alle strutture preposte alla salute, al patrimonio storico artistico e culturale, ai trasporti, alle strutture ed ai servizi della Pubblica Amministrazione”.
“Diciamolo con assoluta chiarezza. Il richiamo alla Lis non e’ in alcun modo in contraddizione con la consapevolezza che il presente e sempre piu’ il futuro di chi nasce con ipoacusia anche nelle forme di sordità profonde e’ e dovrà essere sempre piu’ quello di tendere alla padronanza della lingua parlata e scritta”, ha osservato Russo. “Il principio fondante di questa legge e’ la libertà di scelta, delle persone sorde e delle loro famiglie. L’obiettivo che abbiamo perseguito e’ quello di allargare le opportunità, non certo di ridurle. Ed e’ evidente dalla lettura di ciascuno degli articoli del provvedimento. Ma lo voglio dire con precisione: chiunque pensi che riconoscere la Lis significhi imporla anche a chi ha scelto altri percorsi puo’ davvero essere certo che non e’ cosi’, non solo perche’ sarebbe contrario a questa legge e alla Costituzione, ma perche’ l’obiettivo del nostro lavoro va esattamente – conclude Russo – nella direzione opposta”.
Fonte: corrierequotidiano.it

Si riprende ad inserire nell’ordine del giorno all’aula del Senato il 16-17-18 maggio 2017.

Dall’Agenzia Cult ha informato il seguente testo: “””Il disegno di legge sul “Riconoscimento della lingua dei segni italiana ” è all’ordine del giorno dell’Aula del Senato per questa settimana. In caso la Commissione riesca a licenziare il testo, la palla passerà subito all’emiciclo di Palazzo Madama. Il ddl prevede, ad esempio, che l’utilizzo della lingua dei segni italiana (LIS) sia consentito e agevolato nei rapporti con le amministrazioni pubbliche e con gli enti locali, nonché nei procedimenti giudiziari civili e penali. Inoltre, che ne venga garantito l’insegnamento della nelle scuole primaria e secondaria di primo grado nonché l’utilizzo dell’interprete della LIS nelle scuole superiori e nelle università. Infine, la legge stabilisce che vengano incentivate le trasmissioni televisive nelle quali è utilizzata la LIS e quelle gestite dai sordi.”””

PER SAPERE DI PIU’

O.d.G. Senato della Repubblica

Riconoscimento Lis. Botta e Risposta

Senato della Repubblica e Storia dei Sordi

Lingua dei segni, verso il riconoscimento? ora all’aula del Senato il 7 e 9 marzo 2017.

Riaperta la discussione del testo unico in Commissione Affari costituzionali al Senato. Prevede, tra l’altro, la nascita del Registro nazionale degli interpreti e dell’Osservatorio nazionale sulla condizione dei bambini affetti da sordità. Tutto, però, “senza oneri a carico della finanza pubblica”

ROMA – Riprende la discussione della legge per il riconoscimento della Lis: dopo oltre 6 mesi d’interruzione, il testo di legge unificato (n. 302, 1019, 1151. 1789, 1907) ha ricominciato il suo iter in Commissione Affari costituzionali al Senato. Ne dà l’annuncio l’Ente nazionale sordi, riferendo che “sono stati presentati dal relatore Francesco Russo alcuni emendamenti e presentate alcune riformulazioni del testo”. Sedici gli articoli che compongono il testo.

Rimozione delle barriere della comunicazione.
L’articolo 1 ribadisce e formula “i diritti delle persone sorde e rimozione delle barriere della comunicazione”, che la Repubblica deve promuovere attraverso “tutti gli strumenti finalizzati alla prevenzione e alla cura della sordità”: tra questi, la lingua dei segni italiana (LIS) e la LIS tattile” , “ l’insegnamento della lingua italiana parlata e scritta, l’oralismo e il bilinguismo (lingua italiana parlata/LIS)”, i “sistemi di sottotitolazione, servizi di interpretariato nella LIS e ogni altra azione atta a realizzare la piena autonomia, integrazione e realizzazione umana, nel rispetto delle scelte delle persone con disabilità e delle loro famiglie”.

Libertà di scelta.
L’articolo 2 riconosce alle persone sorde il diritto di libera scelta “in merito alle modalità di comunicazione, ai percorsi educativi e agli ausili utilizzati per il raggiungimento della piena integrazione sociale” e assicura “le garanzie necessarie affinché le persone sorde, sordo-cieche e con disabilità uditiva in genere possano, liberamente, fare uso della LIS o dei mezzi di sostegno alla comunicazione orale in tutti i settori pubblici e privati”.

Prevenzione e Diagnosi.
L’articolo 3 prevede “interventi diagnostici precoci, abilitativi e riabilitativi, per tutti i bambini nati o divenuti sordi, ai fini dei necessari interventi protesici e logopedici, quali livelli essenziali delle prestazioni”, nonché “sostegno psicologico per tutti i bambini nati o divenuti sordi”.

Accessibilità.
L’articolo 4 prevede “l’accessibilità universale di ambienti, beni, processi, servizi li e dispositivi, “affinché siano comprensibili, utilizzabili e praticabili da parte di tutte le persone in condizioni di sicurezza e nella maniera più autonoma e naturale possibile”, anche attraverso “la diffusione e l’utilizzo della LIS, della LIS tattile e delle tecnologie per la sottotitolazione”. Accessibili devono anche essere “tutti i servizi di emergenza e pronto intervento mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie, come le applicazioni per smart-phone, tablet e altri dispositivi; garantisce, altresì, l’accesso ai messaggi relativi a eventuali dichiarazioni di stato di emergenza e allarme per eventi eccezionali che coinvolgano la popolazione”.

Scuola.
Il tema dell’inclusione scolastica è declinato nell’articolo 5, che chiede alla pubblica amministrazione di garantire “la prestazione di tutti i servizi a sostegno e a integrazione dell’alunno sordo, tra cui la presenza dell’insegnante di sostegno, dell’assistente alla comunicazione, di ausili tecnologici e altre risorse e operatori che assicurino la piena partecipazione alle attività scolastiche ed extrascolastiche. La pubblica amministrazione garantisce altresì all’alunno e alla sua famiglia la libertà di scelta tra le metodologie didattiche e di sostegno alla comunicazione e all’apprendimento”. Il Miur deve inoltre garantire “l’apprendimento della LIS e della LIS tattile da parte degli studenti sordi, sordo-ciechi e con disabilità uditiva in genere, che abbiano optato per questa lingua”. Per facilitare la piena inclusione, inoltre, “i piani di studio possono includere l’apprendimento della LIS come materia facoltativa da parte di tutti gli alunni”. Per quanto riguarda gli assistenti alla comunicazione e gli interpreti Lis da affiancare agli alunni sordi, “l’amministrazione competente determina, di concerto con l’Associazione preposta dallo Stato alla tutela e alla rappresentanza dei sordi in Italia, i titoli di studio e l’iter formativo per l’accesso a tali professionalità e favorisce la loro formazione iniziale e permanente”.

Università e lavoro.
Anche l’accesso all’istruzione universitaria e post-universitaria deve essere garantito “attraverso la possibilità di accedere a tutti gli strumenti e servizi per l’abbattimento delle barriere della comunicazione, linguistiche, tecnologiche e di altra natura, tesi a garantire pari opportunità e autonomia dello studente sordo, sordo-cieco e con disabilità uditiva in genere”. E’ quanto prevede l’articolo 6 del testo unico. Il successivo intende invece assicurare l’inclusione lavorativa e la formazione permanente, “mediante l’utilizzo di tutti gli strumenti e ausili possibili, nonché delle nuove tecnologie, tra cui applicazioni, chat, e-mail, videoconferenza, atti a realizzare la piena inclusione sociale delle persone sorde, sordo-cieche e con disabilità uditiva in genere sui luoghi di lavoro”.

Salute, tempo libero. trasporti.
L’articolo 8 chiede alle amministrazioni pubbliche di garantire “l’accesso alle strutture preposte alla salute del cittadino e ai servizi sanitari e informativi, di pronto soccorso e cura, promuovendo l’utilizzo di tutti i canali comunicativi e linguistici nonché le tecnologie atti a favorire l’accesso alla comunicazione e all’informazione da parte delle persone sorde, sordo-cieche e con disabilità uditiva in genere”. E prevede che tutte le campagne informative in materia di salute siano accessibili alle persone sorde. Accessibile deve essere anche (articolo 9) “il patrimonio storico, artistico e culturale italiano”, come pure la “pratica sportiva, le manifestazioni e gli eventi ricreativi, attraverso la realizzazione di servizi di interpretariato nella LIS e di sottotitolazione”. Al fine di rendere accessibili i messi di trasporto, l’articolo 10 prevede che “le stazioni di trasporto marittimo, terrestre e aereo” siano dotate di “servizi di interpretariato nella LIS, di sottotitolazione e di informazione accessibile, in particolare nei punti di informazione e contatto con il pubblico”.

Partecipazione politica.
L’articolo 11 impegna le amministrazioni “a rendere accessibili e pienamente fruibili campagne informative, norme, tribune elettorali, programmi e calendari concernenti eventi elettorali alle persone sorde, sordo-cieche e con disabilità uditiva in genere, veicolando la comunicazione e l’informazione nella LIS e con sottotitoli e utilizzando strumenti e canali adeguati”.

Registro nazionale degli interpreti.
E’ una delle due principali novità introdotte dal testo unico e prevista nell’articolo 13, che istituisce, presso il Miur, “il Registro nazionale degli interpreti della Lingua dei Segni Italiana”, con decreto del Miur stesso, “da emanarsi entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge”.

Osservatorio nazionale sulla condizione dei bambini affetti da sordità.
L’altra importante novità è contenuta nell’articolo 14, che istituisce presso il ministero del Lavoro “l’Osservatorio nazionale sulla condizione dei bambini affetti da sordità”, composto da nono più di quaranta membri, in rappresentanza delle principali associazioni e integrato “con esperti di comprovata esperienza nel campo della sordità, designati dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali in numero non superiore a cinque”. Queste le funzioni dell’Osservatorio: “predisporre un programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione dei bambini affetti da sordità”; promuovere “la raccolta di dati statistici che illustrino la condizione dei bambini affetti da sordità”: presentare “ una relazione sullo stato di attuazione della presente legge”; promuovere “studi e ricerche che possano contribuire ad individuare aree prioritarie verso cui indirizzare azioni e interventi per la promozione dei bambini affetti da sordità”.

Risorse zero. Dopo l’articolo 15, che affida alle amministrazioni il compito di monitorare l’attuazione della legge e predisporre le sanzioni per le violazioni, l’ultimo articolo riguarda la “invarianza finanziaria”, precisando che “dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le pubbliche amministrazioni provvedono alle attività previste con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili secondo la legislazione vigente alla data di entrata in vigore della presente legge”. (cl)
Fonte: superabile.it

PER SAPERE DI PIU’

Lingua dei Segni Italiana

L’adunanza Commissione Senato 1 febbraio

Il calendario dell’aula 7 e 9 marzo

San Francesco di Sales Patrono comunicazione, giornalisti e sordi

Canali Tematici

Archivio Articoli

Articoli recenti

Articoli più popolari

Tag