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Padre Luigi Domenicali, uno dei primi missionari

P. LUIGI DOMENICALI (08.06.1875 – 13.07.1940)
Il P. Luigi Domenicali, nato a Castelguelfo dell’Emilia (BO) l’8 giugno 1875, fece i suoi primi passi nello studio e nella vocazione ecclesiastica presso lo zio parroco, Don Pio Domenicali, passando con lui nella canonica della Gaiana gli anni della fanciullezza, al servizio, quale chierichetto, di quella chiesa arcipretale, apprendendo con amore le prime cerimonie liturgiche delle quali fu poi sempre appassionato cultore ed impeccabile esecutore.

Conosciuta l’opera dei Gualandi per mezzo dello zio, fece domanda di esservi ammesso. Accettato dal fondatore superstite D. Giuseppe Gualandi, il 16 ottobre 1890 a Bologna, entrò, il 20 novembre successivo nella casa di Roma a fare parte dei primi cinque aspiranti accettati per la fondazione della Piccola Missione ai Sordomuti, nella forma di vera e propria congregazione religiosa.

P. Domenicale compì i suoi studi nelle scuole del Pontificio Seminario Romano in S. Apollinare, dimostrando ingegno vivace e forte volontà d’apprendere, conseguendo, tra gli altri gradi accademici, le lauree in filosofia ed in sacra teologia. Fece la sua prima professione il 25 marzo 1893 e fu prefetto degli allievi maestri.

Dal 1901 al 1931 fu direttore dell’Istituto di Roma, del quale, superando gravi difficoltà finanziarie, eresse la Magnifica sede attuale, sull’amena collina di Monteverde. Dal 1931 al 1936 fu delegato per l’erezione della nuova sede dell’Istituto Gualandi di Giulianova, e dal 1937 al 1939 fu Direttore dell’Istituto Gualandi a Firenze, carica che dovette lasciare per ragioni di salute.

Effeta storia dei sordi

Fu altresì catechista per anni nel Regio Istituto per Sordomuti di Via Nomentana di Roma, Commissario al Reale albergo dei poveri di Napoli, confessore di varie comunità religiose, amato e stimato dai Cardinali Vicari di Roma, Respighi e Pompili, sorretto nella quotidiana fatica e nelle preoccupazioni da alti prelati, dalle congregazioni romane, dalle autorità politiche, civili e scolastiche.

Illustrò nelle riviste speciali e nella stampa quotidiana i complessi problemi della rieducazione dei sordomuti e fu relatore competente di una tesi al Convegno Catechistico di Milano, svolta con tanto sentimento e ardore.

P. Domenicale ebbe cariche e mansioni importanti, sia nell’Opera religiosa, di cui fu Procuratore Generale per un sessennio e poi assistente fino alla morte. In tutte le mansioni e cariche ricoperte rifulsero in lui, tra altre belle qualità direttive ed organizzative, due virtù principali: l’economia nelle cose materiali, la fedeltà e l’esattezza nelle cose spirituali.

Come religioso, il P. Domenicali amò a tutta prova la Congregazione alla quale aveva dato tanto di se stesso, ne visse appassionatamente tutte le vicende, liete e tristi, ne sentì profondamente lo spirito particolare nell’osservanza scrupolosa delle pratiche quotidiane, nell’amore e il bene per i sordomuti, nella grande venerazione per il fondatore, nella passione per la scuola e per i problemi relativi, specialmente quelli riflettenti l’insegnamento religioso. Come sacerdote, ebbe il più alto concetto della propria dignità, amò con tenerezza di figlio della Chiesa e il suo Capo visibile, il Sommo Pontefice, ne venerà con fede la divina gerarchia e quanto da essa deriva.
Nell’estate del 1935 il dinamismo abituale del P. Domenicali si arrestava bruscamente: una malattia intestinale, grave in sé stessa, gravissima nelle sopraggiunte complicazioni, lo portava sull’orlo del sepolcro. Ma l’ora non era suonata: poté uscire di pericolo e avviarsi verso la guarigione, che poi non fu completa. Infatti, per quattro lunghi mesi sentì un crescente declinare di forze che lo condussero agli estremi.

Gualandi Giuseppe
Sopportò tutto con rassegnazione, offrendo continuamente, e pregando l’infermiere di unirsi a lui, tutti i dolori e la stessa vita, per la Piccola Missione, per i sordomuti, per il Papa. Estremamente consunto dal morbo da non più riconoscersi, come fiamma cui manca l’ultima stilla di alimento, nelle prime ore del 13 luglio, si spegneva placidamente, assistito da due confratelli che si erano alternati nell’assisterlo e ricevendo da uno di essi l’ultima assoluzione, prima poco di spirare.
Le condoglianze furono numerosissime a cominciare dall’Arcivescovo di Bologna e da altre personalità sia ecclesiastiche che civili, da moltissimi colleghi dell’apostolato speciale, da estimatori insigni ed ammiratori dell’operato svolto da P. Domenicali, da ex alunni ed ex alunne. Anche nella stampa speciale la morte di P. Domenicali ebbe una risonanza particolare.

I funerali si svolsero, a Bologna, nella chiesa parrocchiale di S. Caterina di Saragozza e vi parteciparono numerosissimi estimatori ed amici del caro Estinto e dell’Opera, con a capo S.E.Rev.ma il Vescovo ausiliare, larga rappresentanza delle varie case della Piccola Missione, con l’intero Consiglio Generale, quelle dell’Opera Pia e delle Suore della Piccola Missione, comunità religiose cittadine, alunni ed ex alunni dell’Istituto.
P. Adelmo Puccetti

PER SAPERE DI PIU’

Piccola Missione per i Sordomuti

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