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Il nuovo Governo a favore delle persone con disabilità: FISH e FAND

Disabilità: un nuovo Governo per sfide antiche (FISH)

Ascoltando con attenzione il primo apprezzato intervento del professor Giuseppe Conte, incaricato oggi di formare il nuovo Governo, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap non può che esprimere conseguenti aspettative per le condizioni di vita di milioni di persone con disabilità e per i loro familiari. Sono istanze complesse, note, drammaticamente presenti in tante quotidianità di Cittadini che vivono in Italia, ma che ancora non hanno trovato adeguate e strutturali risposte.

Quindi quando Giuseppe Conte pone al centro dell’architettura del programma di Governo, al pari della sostenibilità e delle sfide economiche, temi quali l’uguaglianza, l’inclusione sociale, il superamento delle disparità di genere, territoriali, di condizioni personali, non possiamo che ritenere che tutto ciò riguardi anche la disabilità, peraltro schiettamente richiamata dal Presidente incaricato.

Ci aspettiamo allora che l’attenzione alla disabilità trovi ancora maggiore espressione nel programma che verrà elaborato con le forze politiche della nuova maggioranza, orientando concretamente l’azione governativa e, vogliamo sottolinearlo, stimolando anche quella parlamentare.

Fish Federazione italiana per il superamento dell'handicap

In questo senso non va interrotto il percorso iniziato con l’istituzione del Ministero per le Disabilità e la Famiglia, ma anzi ne va ridisegnato il ruolo, rafforzandone le attribuzioni delegate, la struttura, le competenze in modo che non possa essere ritenuto una “riserva” in cui confinare un tema considerato erroneamente marginale, ma che diventi davvero la cabina di regia e di monitoraggio affinché tutte le politiche – tutte, non solo quelle di “settore” – assumano sempre come rilevante la disabilità che riguarda milioni di persone.

E di questioni aperte, di sfide antiche, ce ne sono parecchie e sempre più urgenti: la revisione dei criteri per il riconoscimento delle disabilità funzionali all’inclusione e ai progetti personali; le misure e i servizi per il sostegno alla buona occupazione e al mantenimento del posto di lavoro; i supporti per i caregiver familiari; le misure per favorire la vita indipendente, il diritto all’autodeterminazione, le pari opportunità; i sostegni e i servizi per l’abitare; il miglioramento dell’inclusione scolastica; l’accesso ai diritti e alla partecipazione civile; gli interventi per migliorare la mobilità, l’accessibilità e la qualità dei luoghi e dei servizi; il diritto alle cure migliori, all’abilitazione, alla diagnosi; il contrasto alla discriminazione plurima ad iniziare dalle condizioni di vita delle donne e delle ragazze con disabilità; il contrasto deciso all’impoverimento derivante dalla disabilità. E tantissimi altri nodi già ben indicati nella Convezione ONU sui diritti delle persone con disabilità che attende nel nostro Paese, a dieci anni dalla ratifica, adeguata attuazione. Un’indicazione il nuovo Governo ce l’ha già: è il Programma d’azione biennale approvato nel 2017 ma ancora lettera morta per l’assenza di una efficiente regia e di una volontà politica conseguente.

Se questa intende essere una stagione di riforme, non potranno essere eluse ancora queste istanze preliminari e indispensabili a quell’equità e inclusione apprezzabilmente invocate oggi da Giuseppe Conte e, ci auguriamo, accolte e sviluppate domani dalle forze politiche.
Fonte: Fishonlus.it

Fand disabilità

Nuovo Governo: la Federazioni dei disabili (Fand), “restituire efficienza al welfare”. Le richieste in 7 punti

“Un gesto di attenzione che abbiamo apprezzato. Ci auguriamo che la consultazione odierna risulti utile ai fini della elaborazione del programma di governo”. Così le sette associazioni nazionali dei disabili riunite nella Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità) hanno commentato l’esito dell’incontro avuto oggi a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte. La federazione auspica che il colloquio possa servire a rilanciare un nuovo programma di interventi per la soluzione dei problemi di oltre 7 milioni di cittadini disabili o non autosufficienti e delle loro famiglie. “Frammentazione degli interventi, scarsità e perenne incertezza delle risorse destinate ogni anno ai disabili rappresentano a nostro giudizio criticità inaccettabili del nostro Paese – ha spiegato Nazaro Pagano, presidente della Fand -. Abbiamo perciò chiesto l’impegno del nuovo esecutivo per restituire efficienza al nostro welfare, oramai inadeguato anzitutto rispetto ai problemi crescenti legati all’invecchiamento della popolazione e al previsto aumento delle persone non autosufficienti”. Un documento tecnico consegnato al premier riassume in 7 punti le principali richieste della Federazione (che tutela e rappresenta oltre il 60% della popolazione con disabilità): aumento graduale delle pensioni di invalidità, ancora ferme a 285 euro al mese, partendo da coloro che si trovano in condizioni certificate di gravità e/o pluridisabilità; sviluppo di modelli occupazionali (con l’utilizzo di innovazioni metodologiche e tecnologiche) adeguati alle specifiche tipologie di disabilità; adattare strutture, sistemi didattici e formativi degli istituti di ogni ordine e grado alle specificità delle persone con disabilità; realizzare un codice unico per le disabilità per ridurre la stratificazione normativa esistente; riconoscere il ruolo centrale del caregiver familiare che sceglie di prendersi cura del proprio congiunto con disabilità, attraverso un quadro giuridico che ne riconosca i diritti e crei adeguate misure di sostegno; migliorare la mobilità ed il trasporto, eliminare tutte le barriere culturali, architettoniche, senso percettive, della comunicazione, digitali, che sono ad oggi ostacolo all’inclusione delle persone con disabilità; semplificare le procedure amministrative.
Fonte: agensir.it

Governo, Ileana Argentin: “Ministero per la disabilità un insulto ai disabili”
Ileana Argentin, ex deputata del PD e Presidente di Aida Onlus, è intervenuta ai microfoni di Open Day, sulle frequenze di Radio Cusano Campus, per commentare la notizia dello studente universitario disabile che, a causa di una serie infinita di disservizi della Metro di Roma, non ha potuto sostenere un esame molto importante per la sua carriera accademica, soprattutto alla luce di una tesi di laurea che, visti i fatti, si fa più lontana.

“Credo che il ragazzo debba denunciare il Comune di Roma per avergli impedito il suo diritto alla mobilità, a spostarsi e a vivere la città come ogni singolo cittadino dovrebbe poter fare –ha affermato Argentin-. Non dico che un utente non debba incontrare nessun tipo di difficoltà, ma deve essergli garantita la possibilità di raggiungere la sua meta. In questo caso poi, il disservizio ripetuto ha causato un danno grave per il ragazzo. Ancor più grave è che storie come questa restano nella memoria un paio di giorni, forse, poi non se ne parla più”.

C’è una nuova squadra di Governo e tra gli obiettivi dichiarati dal nuovo esecutivo torna il sostegno ai disabili e politiche a favore della disabilità. Veniamo dalla coalizione giallo-verde che diede vita ad un Ministero per la Disabilità, ma lo fece senza portafoglio e con zero risorse. Ci crede ancora o si cerca facile consenso?

“Pur di avere consenso si utilizza di tutto e se si vuole parlare di disabilità lo si deve fare sapendo di voler investire risorse. Da disabile non devo essere trattata come cittadina di serie B, se non ci sono i servizi io non mi sposto, il ragazzo di cui stiamo parlando non fa il suo esame all’università e via dicendo. Il fatto che sia stato fatto un ministero per la disabilità mette in evidenza come noi disabili veniamo percepiti, come cittadini a parte e non come parte della cittadinanza. È vergognoso che anche i disabili non abbiano reagito. Io credo che un ente di indirizzo e controllo sia necessario ma per il resto tutti i ministeri devono occuparsi dei disabili, bisogna rispondere alle esigenze dei cittadini, tutti. Costruire un ministero apposta è un insulto. L’ho detto quando c’era Salvini e lo ribadisco ora che il mio partito, il PD, è tornato al governo”.
Danilo Loria. Fonte: strettoweb.com

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